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  • Giovedì 21 novembre 2019

Che succede tra General Motors ed FCA

Il più grande produttore americano di auto ha accusato FCA e il suo ex capo Sergio Marchionne di aver corrotto i sindacati locali (e tre ex manager di FCA si sono già detti colpevoli)

A sinistra, il presidente del sindacato UAW Gary Jones, a destra Mark Stewart, Chief Operating Officer di FCA, durante un incontro lo scorso luglio (AP Photo/Paul Sancya)
A sinistra, il presidente del sindacato UAW Gary Jones, a destra Mark Stewart, Chief Operating Officer di FCA, durante un incontro lo scorso luglio (AP Photo/Paul Sancya)

General Motors, il più grande produttore di auto degli Stati Uniti, ha fatto causa al gruppo Fiat Chrysler Automobiles (FCA), accusandolo di aver corrotto i dirigenti del più grande sindacato statunitense del settore dell’auto, UAW, per ottenere condizioni favorevoli nelle contrattazioni sindacali tra il 2009 e il 2015. Circa 77mila dei quasi 200mila dipendenti di FCA lavorano nella divisione oggi nota come FCA North America, cioè l’ex Chrysler la cui acquisizione è stata completata da parte di FCA nel gennaio del 2014.

Secondo i legali di General Motors, l’ex amministratore di FCA, Sergio Marchionne, morto nel 2018, sarebbe stato «una figura centrale nel concepimento, nell’esecuzione e nel sostegno all’attività fraudolenta». Questa attività, proseguono gli avvocati, avrebbe permesso a FCA di pagare salari più bassi rispetto ai concorrenti e di utilizzare un numero maggiore di lavoratori temporanei e contratti di secondo livello, meno garantiti e retribuiti. General Motors ha quindi fatto causa a FCA, accusandola di aver ottenuto un vantaggio commerciale indebito grazie alle sue attività illegali.

La denuncia di General Motors si basa su quanto è emerso in queste settimane grazie a un’inchiesta portata avanti dall’FBI su un vasto scandalo di corruzione all’interno dello UAW, il più potente sindacato statunitense, che riunisce i lavoratori dell’industria automobilistica. Secondo l’FBI diversi leader del sindacato sarebbero stati corrotti da manager e imprenditori tramite il versamento di milioni di dollari e regali costosi.

Tra i manager accusati di corruzione ci sono anche tre ex dirigenti di FCA incaricati delle relazioni con i sindacati. Tutti e tre si sono dichiarati colpevoli. Altre sei persone si sono dichiarate colpevoli, tra cui diversi dirigenti del sindacato e la vedova di un ex dirigente. Il presidente dello UAW, Gary Jones, non è stato formalmente accusato ma la sua casa è stata perquisita dall’FBI, e ha preso un periodo di aspettativa dal suo incarico.

L’inchiesta è diventata di dominio pubblico mentre negli Stati Uniti sono in corso delicati negoziati per il rinnovo contrattuale degli operai dell’industria automobilistica. Nelle ultime sei settimane oltre 50 mila lavoratori di General Motors hanno scioperato, per poi tornare al lavoro la scorsa settimana dopo aver raggiunto un accordo con la società. È un momento molto delicato anche per FCA, che non solo sta negoziando il rinnovo dei contratti con lo UAW, ma in questo momento sta anche conducendo delle trattative per fondersi con il gruppo francese PSA, che possiede tra gli altri i marchi Peugeot e Opel. Per il momento FCA ha commentato le accuse con una nota: «FCA è convinta che le accuse mosse da General Motors non siano altro che un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione dalle sfide proprie di quella società». Un portavoce ha aggiunto, parlando con il Sole 24 Ore: «Possiamo solo presumere che [General Motors] intenda ostacolare il progetto di fusione con PSA, così come i nostri negoziati».