Taylor Swift dice che le stanno impedendo di cantare le sue vecchie canzoni

È una storia che va avanti da un anno e c'entrano i due manager che hanno i diritti sui suoi primi dischi

Taylor Swift in concerto a Carson, California, nel 2019. (Rich Fury/Getty Images for iHeartMedia)
Taylor Swift in concerto a Carson, California, nel 2019. (Rich Fury/Getty Images for iHeartMedia)

La cantante americana Taylor Swift, tra le popstar di maggiore successo degli ultimi dieci anni, ha raccontato su Twitter che due manager musicali le stanno impedendo di cantare e usare le sue vecchie canzoni, per via di una questione di proprietà intellettuale che va avanti da circa un anno e che in parte era già stata denunciata. Il 25 novembre ci saranno gli American Music Awards, un premio dell’industria musicale statunitense, e Swift riceverà il premio per l’artista del decennio: a quanto sembra però non potrà cantare le sue canzoni più famose, come avrebbe voluto, per via delle richieste e delle pressioni dei due manager.

Tutto era cominciato lo scorso novembre, quando Swift passò dall’etichetta Big Label Music Group alla Universal Music Group: aveva firmato con la prima a 14 anni, e ci aveva inciso tutti i suoi album tranne l’ultimo. L’etichetta apparteneva al produttore Scott Borchetta, e secondo alcune stime otteneva fino all’80 per cento dei suoi ricavi dalla musica di Swift. Un anno fa Swift lasciò la Big Label Music Group per passare a Universal, ma Borchetta si rifiutò di venderle i master dei suoi dischi, cioè le “registrazioni madre” di un album, quelle da cui vengono ricavate tutte le riedizioni successive.

La questione della proprietà dei master è spesso ambigua nell’industria musicale: normalmente è delle case discografiche, ma ci sono artisti che chiedono esplicitamente di poterne disporre liberamente. Non è il caso di Swift, e dopo il suo passaggio a Universal, Borchetta cercò qualcuno a cui vendere la Big Label Music Group. Dopo alcuni mesi, la cedette a Scooter Braun, imprenditore che rappresenta tra gli altri Justin Bieber e Kanye West, il rapper con il quale Swift ha da anni una nota faida, cominciata con un famoso incidente agli MTV Video Music Awards del 2009 e proseguita a intermittenza fino ad oggi.

Quando Swift seppe che i suoi master erano stati venduti a Braun, la prese malissimo: per anni, raccontò, aveva subito «bullismo incessante e manipolatorio» da parte dell’imprenditore, citando il ruolo avuto da Braun nella vicenda con West, principalmente nel periodo in cui la moglie del rapper, Kim Kardashian, pubblicò delle registrazioni private di una telefonata di Swift, che era finita in una canzone e in un video di West – “Famous”– sotto forma di manichino nudo. Secondo Swift, Borchetta sapeva che per anni ogni volta che la cantante aveva parlato di Braun lo aveva fatto piangendo o quasi, e che i due avevano fatto tutto deliberatamente, in combutta: «per controllare una donna che non voleva essere associata con loro».

«Per anni, ho chiesto la possibilità di possedere il mio lavoro. Invece mi è stata data la possibilità di firmare di nuovo con la Big Machine Records per “riottenere” un vecchio album alla volta, ogni volta che ne avessi consegnato uno nuovo» scrisse Swift su Instagram lo scorso giugno, allegando una foto di un post su Instagram di Bieber, nel quale lo si vedeva in una videochiamata con West e Braun con la didascalia canzonatoria “Come va, Taylor Swift?”.

Adesso Braun e Borchetta, ha spiegato Swift, le hanno proibito di cantare le sue canzoni agli American Video Awards. Non è chiarissimo se possano farlo, pur detenendo la proprietà sui master: loro sostengono che eseguirle alla cerimonia sarebbe come ri-registrarle, una cosa che Swift potrà fare solo a partire dal 2020 per questioni contrattuali (ha già detto che lo farà). Swift ha anche detto che Netflix ha fatto un documentario su di lei negli ultimi anni, ma che non è certo se potrà usare le sue vecchie canzoni perché Braun e Borchetta hanno negato i diritti. Per questo, sia l’esibizione agli American Video Awards sia il documentario non sono ancora confermati.

«Scott Borchetta ha detto al mio staff che potrò usare la mia musica se farò queste cose: se accetto di non registrare copie delle mie canzoni il prossimo anno (una cosa che posso fare legalmente e che non vedo l’ora di fare), e di non parlare più di lui e Scooter Braun» ha scritto Swift su Twitter. Ha detto però che crede che parlare di quello che le sta succedendo possa servire ad altri artisti nella stessa situazione: «il messaggio che mi stanno mandando è molto chiaro. In pratica: fai la brava ragazza e stai zitta. O sarai punita. Questo è sbagliato. Nessuno di questi due uomini ha avuto meriti nella scrittura delle canzoni». Swift ha concluso chiedendo ai suoi fan di scrivere a Borchetta e Braun, e agli artisti che rappresentano, perché le cose che ha provato a fare privatamente prima di denunciare la vicenda non hanno funzionato.