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  • Domenica 10 novembre 2019

In Spagna hanno vinto i Socialisti, circa

Il partito del primo ministro uscente Pedro Sánchez ha preso il 28 per cento dei voti, ma non è abbastanza per fare un governo: Vox è andato molto bene

Sostenitori di Vox (AP Photo/Andrea Comas)
Sostenitori di Vox (AP Photo/Andrea Comas)

Alle elezioni politiche spagnole convocate ieri per la quarta volta in quattro anni nessun blocco ha ottenuto la maggioranza per governare: i socialisti del PSOE, che le avevano provocate sperando di rafforzare la propria presenza in parlamento dopo il fallimento delle lunghe trattative con Podemos, ha perso tre seggi invece di guadagnarne. Il partito del primo ministro uscente Pedro Sanchez ha preso il 28% dei voti, ottenendo 120 seggi in Parlamento, dove la maggioranza è a 176 seggi. Unidas Podemos, coalizione di forze di sinistra guidate da Pablo Iglesias, si è fermata al quarto posto, con il 12,8% dei voti e 35 seggi, sette in meno della precedente legislatura.

Il Partito Popolare, la principale forza di centrodestra spagnola, è cresciuto notevolmente passando da 66 seggi a 88, con il 20,8%. Il terzo partito del paese è ora Vox, di estrema destra: come previsto dai sondaggi è andato benissimo, ottenendo il 15,1% dei voti e guadagnando ben 28 seggi, arrivando a 52. Nonostante fosse un risultato atteso, quello di Vox è il più significativo delle elezioni di domenica, soprattutto per un paese come la Spagna che negli ultimi anni non aveva espresso alcuna forza politica rilevante dell’estrema destra.

Ciudadanos, il partito di centrodestra liberale che alle elezioni dello scorso aprile si era affermato come terzo partito con il 15,9% dei voti, è crollato fermandosi al 6,8%, perdendo 47 seggi e ottenendone soltanto 10. Gli indipendentisti catalani di sinistra riuniti nella coalizione ERC–Sobiranistes hanno ottenuto 13 seggi, quelli di centrodestra di JxCat–Junts 7.

Sono risultati deludenti per il PSOE, che però è riuscito a reggere nonostante alcune previsioni ne avessero annunciato il tracollo. Ma formare un governo, cioè il motivo per cui erano state convocate le elezioni, rischia di essere ancora più difficile di prima con il nuovo Parlamento, nel quale il blocco di sinistra del PSOE e Podemos ha perso dieci seggi. Il Parlamento spagnolo si è spostato molto a destra, con la semiscomparsa di Ciudadanos e la crescita netta di Vox e del PP, anche se nemmeno questo ipotetico blocco di destra – che aveva trovato un accordo per governare l’Andalusia – arriva alla maggioranza.

Le ultime elezioni politiche spagnole si erano tenute ad aprile, ma mesi di negoziati e colloqui tra i principali partiti non avevano portato a niente, soprattutto per i disaccordi tra PSOE e Unidas Podemos. La nuova situazione del Parlamento non è migliore per trovare un accordo, sulla carta, ma Iglesias ha già chiesto che siano riprese le trattative per formare un governo di sinistra, che ha definito «l’unica possibilità per fermare l’estrema destra». I due partiti sono ora però ancora più lontani dalla maggioranza, che già mancava prima, e hanno bisogno di coinvolgere altri partiti più piccoli: i primi candidati sono gli indipendentisti catalani.