Un consigliere della Casa Bianca ha confermato l’episodio al centro delle indagini per l’impeachment di Donald Trump

Timothy Morrison (Stefani Reynolds/picture-alliance/dpa/AP Images)
Timothy Morrison (Stefani Reynolds/picture-alliance/dpa/AP Images)

Timothy Morrison, importante consigliere della sicurezza nazionale statunitense, ha confermato giovedì un episodio chiave di cui si stanno occupando le indagini avviate per l’impeachment contro il presidente Donald Trump. Durante una testimonianza di fronte al Congresso americano, Morrison ha raccontato che Gordon Sondland, importante diplomatico molto vicino a Trump, gli disse che il pacchetto di aiuti militari all’Ucraina di cui si stava discutendo non sarebbe stato approvato dal governo statunitense fino a che il presidente ucraino non si fosse impegnato con gli Stati Uniti a iniziare le indagini richieste da Trump.

Le indagini di cui parlava Sondland erano quelle su Joe Biden, uno dei principali candidati Democratici alle prossime elezioni presidenziali, e suo figlio Hunter. Negli anni in cui Biden padre era vicepresidente degli Stati Uniti, infatti, Hunter era membro del consiglio di amministrazione di una società energetica ucraina: secondo alcune teorie mai confermate ma molto popolari nella destra americana, Joe Biden avrebbe abusato del suo potere per favorire il figlio.

L’episodio è al centro delle indagini avviate dal Congresso statunitense per la procedura di impeachment contro il presidente Trump. L’ipotesi, in sintesi, è che Trump abbia abusato dei suoi poteri – facendo pressioni sul governo ucraino tramite la minaccia di non approvare il pacchetto di aiuti militari – per ottenere vantaggi politici – indebolire la candidatura di Joe Biden alle prossime elezioni. La testimonianza di Morrison non è la prima a confermare questo episodio: la scorsa settimana l’aveva fatto anche William Taylor, importante diplomatico statunitense in Ucraina.