Cosa succede ora con la manovra

Prossime tappe per l'approvazione della legge più importante dell'anno e cosa se ne dice (l'opinione generale è: "meh")

(ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)
(ANSA/FILIPPO ATTILI UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)

Il governo si prepara a presentare al Parlamento il disegno di legge di bilancio 2020, il documento che contiene tutte le variazioni di entrate e di spesa per il prossimo anno. Si tratta della prima vera prova di popolarità per il secondo governo Conte e probabilmente il momento politico più importante da quando si è insediato. Ecco i prossimi passaggi che ci aspettano e quali sono le opinioni sulla legge che sono già iniziate a circolare.

Come arriviamo alla legge di bilancio?
Il percorso è abbastanza semplice: entro il 20 ottobre il governo dovrà presentare in Parlamento il disegno di legge di bilancio. Il Parlamento, Camera e Senato, avrà a quel punto fino al 31 dicembre per discuterlo, modificarlo e votarlo. Non sempre questa scadenza viene rispettata: l’anno scorso, ad esempio, il disegno di legge fu consegnato al Parlamento con dieci giorni di ritardo.

Una volta presentato il testo può essere ulteriormente modificato, anche su richiesta di governo e forze di maggioranza e questo accade quasi sempre, con il risultato che molto spesso i dettagli della manovra si conoscono con esattezza solo a dicembre, pochi giorni prima della scadenza per l’approvazione della legge.

Cosa accadrebbe se il Parlamento non dovesse riuscire a votare la legge in tempo? A quel punto dovrebbe votare il ricorso all’esercizio provvisorio, ossia si spendono soldi sulla base delle previsioni di spesa presentate nella legge di bilancio, ma non ancora approvate, fino a che il Parlamento non riesce a mettersi d’accordo (prima del 1988 si usava l’esercizio provvisorio quasi ogni anno).

Cosa c’è nella legge di bilancio?
Al momento non c’è ancora un testo ufficiale, ma abbiamo diversi documenti che ci aiutano a sapere cosa troveremo nel testo che sarà presentato al Parlamento: la Nota di aggiornamento al Def, il documento programmatico di bilancio e le numerose bozze del testo che sono iniziate a circolare tra esperti e giornali. Tutti questi documenti indicano che la manovra sarà piuttosto conservatrice: il deficit rimarrà più o meno allo stesso livello dello scorso anno e sarà utilizzato soprattutto per finanziare le misure fatte dal governo precedente: “Quota 100” e reddito di cittadinanza.

Al secondo governo Conte, quindi, restano pochi margini per intraprendere nuove iniziative. La principale costerà circa 3 miliardi di euro e sarà un taglio del cuneo fiscale ai lavoratori che guadagnano di meno a partire dal prossimo luglio. Sono previsti poi bonus per le restaurazioni (in particolare per le facciate degli edifici), alcune centinaia di milioni per dei bonus familiari e infine un intervento per rendere gli asili nido gratis.

Dal lato delle entrate invece la principale voce sarà la lotta all’evasione, da cui dovrebbero arrivare circa 3-4 miliardi (inizialmente si era parlato di 7 miliardi, una cifra considerata irrealistica da tutti i commentatori). Ci saranno poi una serie di piccoli aumenti di imposta sparsi in numerosi ambiti diversi, ma che di sicuro saranno ampiamente commentati non appena diverranno chiari nelle prossime settimane.

Cosa se ne dice?
Com’era prevedibile vista la scarsa quantità di risorse disponibili, la manovra non ha incontrato molta approvazione. Anche se rispetta le principali regole europee (ma non è proprio in linea con quelle più severe), è infatti una manovra “povera” che soddisfa poche categorie e, nel tentativo di rispettare i parametri di bilancio, finisce inevitabilmente per scontentarne molte altre.

L’opposizione, la stampa e i commentatori di destra e centrodestra, ad esempio, hanno attaccato la manovra in modo particolarmente feroce, accusandola di essere “tutta di tasse”. In particolare sono finiti sotto accusa gli interventi che riguardano il tradizionale elettorato del centrodestra (autonomi, partite IVA, imprenditori, proprietari di case che incassano affitti). Ad esempio è stato criticato l’ipotizzato aumento della cedolare secca (l’imposta sostitutiva che permette a chi affitta appartamenti entro un certo prezzo di pagare solo il 10 per cento di tasse), o gli interventi sui regimi agevolati dell’IVA (che però non sono ancora chiarissimi).

Ma ci sono anche critiche che arrivano da sinistra e dal centrosinistra. In particolare, la manovra è stata accusata di essere poco coraggiosa ad esempio sul taglio del cuneo fiscale dal lato dei lavoratori, giudicato troppo basso. I sindacati hanno anche protestato per l’assenza di interventi a favore delle pensioni minime, giudicando insufficiente la decisione di rivalutare rispetto all’inflazione le pensioni fino ai 2 mila euro. Secondo altri, invece, il governo ha esitato troppo sulla lotta all’evasione, proponendo incentivi per utilizzare i pagamenti elettronici, come la famosa lotteria degli scontrini, ma senza prevedere nuovi disincentivi per gli evasori. Ad esempio, è stata criticata la prudenza del governo sui limiti ai pagamenti in contanti, sceso da 3 mila euro soltanto a 2 mila (ad opporsi a questa misura sono stati soprattutto i renziani).