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  • Martedì 8 ottobre 2019

Com’è andato Trudeau nel dibattito televisivo di ieri in vista delle elezioni

Il primo ministro canadese se l'è cavata piuttosto bene, anche perché si è parlato poco dei suoi guai dell'ultimo anno

Il primo ministro canadese e leader del Partito Liberale Justin Trudeau, a sinistra, e il conservatore Andrew Scheer, durante il dibattito televisivo in vista delle elezioni, il 7 ottobre 2019 (Sean Kilpatrick/The Canadian Press via AP)
Il primo ministro canadese e leader del Partito Liberale Justin Trudeau, a sinistra, e il conservatore Andrew Scheer, durante il dibattito televisivo in vista delle elezioni, il 7 ottobre 2019 (Sean Kilpatrick/The Canadian Press via AP)

Mancano due settimane alle elezioni politiche in Canada e lunedì sera c’è stato il primo dibattito televisivo a cui hanno partecipato tutti i leader dei principali partiti. Oltre a Justin Trudeau, primo ministro e capo del Partito Liberale, c’erano Andrew Scheer del Partito Conservatore, Elizabeth May dei Verdi, Jagmeet Singh del socialdemocratico Nuovo Partito Democratico (NDP), Yves-Francois Blanchet del Bloc Québécois, il partito nazionalista di sinistra dei francofoni del Quebec, e Maxime Bernier del Partito Popolare del Canada, di destra. Trudeau ha dovuto vedersela soprattutto con Scheer, il suo principale avversario a destra, ma anche con gli altri politici di orientamento progressista che l’hanno attaccato da sinistra, soprattutto sul tema delle politiche contro il cambiamento climatico. Finora c’erano stati altri dibattiti, ma nessuno con tutti i leader.

Il primo dibattito televisivo in vista delle elezioni canadesi del 21 ottobre: da sinistra, Elizabeth May, Justin Trudeau, Andrew Scheer, Maxime Bernier, Yves-Francois Blanchet e Jagmeet Singh (Justin Tang/The Canadian Press via AP)

Lo stesso Trudeau ha voluto parlarne dicendo agli elettori che la loro scelta è tra due partiti – quello Liberale e quello Conservatore – che hanno «opinioni molto diverse sul cambiamento climatico».

Sia May che Singh, però, hanno criticato le politiche ambientali del primo ministro. Per i Verdi, che chiedono di essere votati per avere un maggior peso politico anche come minoranza, queste politiche sono troppo poco ambiziose e «destinate al fallimento». Singh, il candidato che si è distinto per il maggior numero di battute durante il dibattito, ha commentato la differenza di posizioni tra Scheer e Trudeau sulle questioni ambientali dicendo agli elettori: «Non dovete scegliere tra il Signor Negare e il Signor Posticipare».

Per Trudeau, che ritiene che le iniziative del suo governo riguardo all’ambiente portate avanti negli ultimi quattro anni siano state «ragionevoli e fattibili», le promesse degli altri partiti progressisti sono irrealizzabili. Fin dal 2015 Trudeau ha sempre portato avanti la sua linea sostenendo che sia l’unica bilanciata tra salvaguardia ambientale e crescita economica. Lo scorso anno i suoi avversari lo hanno criticato per avere sostenuto l’acquisto di un nuovo oleodotto. May ha detto: «Hai comprato un oleodotto, non puoi essere un leader ambientalista», e Trudeau ha risposto: «Ho accettato il fatto che alcuni mi criticheranno per non aver costruito più oleodotti, altri per averlo fatto».

Per quanto riguarda i due grossi guai capitati a Trudeau nell’ultimo anno – lo scandalo legato all’azienda SNC-Lavalin e la questione dei blackface” giovanili – è stato soprattutto Scheer a rinfacciarglieli. Trudeau e il leader dei Conservatori hanno avuto un dibattito piuttosto intenso, parlandosi sopra l’uno con l’altro e rendendo la discussione difficile da seguire. Scheer ha accusato Trudeau di essere «falso» e ha detto che non merita di essere rieletto.

Negli ultimi giorni, comunque, dopo un calo dei sondaggi dovuto alla storia del blackface, il consenso nei confronti di Trudeau è risalito. Dalla sua, il governo ha buoni risultati economici e una diminuzione della disoccupazione.

Trudeau ha replicato agli attacchi di Scheer criticando le sue posizioni sull’aborto: il leader dei Conservatori è antiabortista anche se ha sempre detto che se eletto il suo partito non porterà avanti politiche per limitare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. Per attaccare Scheer, Trudeau ha citato varie volte il primo ministro dell’Ontario, il conservatore Doug Ford, che è stato criticato per aver tagliato la spesa pubblica. Singh (il primo leader di uno dei principali partiti politici di origine non europea) ha attaccato entrambi dicendo che sia il Partito Conservatore che quello Liberale portano avanti gli interessi dei più ricchi.

Il dibattito di ieri sera si è svolto in inglese, una delle due lingue ufficiali del Canada; il secondo, in francese e quindi molto importante, tra gli altri, per Blanchet, il cui partito presenta candidati solo in Quebec, sarà giovedì.