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  • Lunedì 7 ottobre 2019

Fin dove può arrivare l’Atalanta

La squadra di Bergamo non è più una sorpresa e in campionato può approfittare delle difficoltà delle avversarie per restare in alto

La nuova curva del Gewiss Stadium di Bergamo (Giuseppe Zanardelli/LaPresse)
La nuova curva del Gewiss Stadium di Bergamo (Giuseppe Zanardelli/LaPresse)

Dopo sette giornate di campionato, l’Atalanta è terza in classifica con tre punti in più del Napoli e soltanto due in meno dell’Inter. Con cinque vittorie in sette partite e il miglior attacco del campionato, la squadra di Bergamo ha iniziato la stagione esattamente da dove l’aveva finita: considerando le difficoltà di Roma, Lazio e Milan – tre squadre ancora incostanti e forse incomplete – un altro piazzamento tra le prime quattro è alla portata.

Nell’ultimo campionato il terzo posto – miglior piazzamento in Serie A della sua storia – aveva garantito all’Atalanta la prima qualificazione ai gironi di UEFA Champions League, iniziati il mese scorso. Proprio per la partecipazione al torneo continentale, era preventivabile un calo nel rendimento in campionato: nonostante i grandi risultati che ottiene da tre anni, si tratta di una società piccola non ancora abituata a molte cose. L’esordio in Champions League è stato in effetti complicato, ma in campionato non si sono viste difficoltà.

Le caratteristiche principali della squadra allenata da Gian Piero Gasperini rimangono sempre l’aggressività, l’intensità di gioco e i sacrifici richiesti ai giocatori, a cui vengono dati pochi compiti ma ben definiti e con molta esigenza. L’Atalanta occupa porzioni di campo molto corte e con un pressing ben studiato rende difficile l’impostazione del gioco agli avversari, con l’obiettivo di recuperare palla il prima possibile. Spesso riesce ad avere la meglio negli uno-contro-uno, un aspetto nel quale è migliorata progressivamente nel corso degli anni grazie all’inserimento di nuovi giocatori bravi tecnicamente, per ultimi Josip Ilicic e Luis Muriel.

Luis Muriel (Giuseppe Zanardelli/LaPresse)

Il ruolo più emblematico dell’Atalanta è quello dell’esterno, affidato a giocatori di grande corsa disposti sia a ripiegare in difesa sia a spingere sulle fasce al momento opportuno. Domenica uno dei tre gol segnati al Lecce è stato realizzato proprio da uno di questi, Robin Gosens, al terzo gol in campionato. Ma se si parla di gol non si può non citare Duvan Zapata. Il centravanti colombiano, dopo anni di ambientamento in Italia, ora segna con una regolarità impressionante: soltanto in questo inizio di stagione è a 7 gol in 9 partite.

L’identità dell’Atalanta è ormai ben definita, tanto che i suoi giocatori riescono a mettere in pratica le proprie idee contro qualsiasi avversaria, in casa come in trasferta. Questa sicurezza è mancata all’esordio in Champions League, perso 4-0 a Zagabria contro la Dinamo, ma si è vista nuovamente in casa contro lo Shakhtar Donetsk, dove una sconfitta negli ultimi minuti ha offuscato un’ottima prestazione. L’entusiasmo attorno alla squadra è sempre più grande, aiutato dagli investimenti della società: domenica è stata inaugurata la nuova curva coperta del Gewiss Stadium, il secondo settore ad essere stato rinnovato in attesa degli altri due, che verranno completati entro il 2022.