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  • Domenica 29 settembre 2019

Sebastian Kurz ha vinto le elezioni in Austria

Il Partito popolare austriaco è dato oltre il 38 per cento, mentre è crollata la destra radicale con cui era alleato nel precedente governo e i Verdi tornano in Parlamento

(Michael Gruber/Getty Images)
(Michael Gruber/Getty Images)

Il Partito popolare austriaco (ÖVP), dell’ex cancelliere Sebastian Kurz, ha vinto le elezioni legislative in Austria. Al conteggio manca ancora circa un milione di voti effettuati tramite posta, il cui risultato si saprà solo tra alcuni giorni, ma viste le proiezioni non ci saranno particolari scostamenti rispetto alle previsioni. Il partito della destra radicale, FPÖ, ha perso quasi nove punti percentuali rispetto alle elezioni del 2017, mentre i Verdi ne hanno guadagnati quasi 9, tornando in Parlamento. I socialdemocratici dell’SPÖ hanno perso poco più di cinque punti percentuali, rispetto alle precedenti elezioni.

Ministero degli Interni austriaco

In Austria si è votato per le elezioni anticipate, dopo che lo scorso maggio il precedente governo era caduto in seguito allo scandalo che aveva coinvolto il leader della destra radicale austriaca, accusato di essere corrotto dalla Russia. Le proiezioni indicano che a vincere sia stato l’ÖVP, ma rimane da vedere se dopo il voto Kurz proverà ad allearsi nuovamente con la destra radicale, oppure se proverà a spostare il suo partito sulle sue vecchie posizioni centriste e tentare un’alleanza con i partiti di centrosinistra.

L’ÖVP è lo storico partito popolare austriaco che ha governato a lungo il paese, quasi sempre in coalizione con i socialisti del SPÖ. Diventato leader del partito a soli 31 anni, Kurz ne ha rinnovato profondamente l’immagine, nel contempo spostandola molto a destra e adottando una retorica sempre più nazionalista e anti-immigrati. Nei primi mesi del suo mandato fece cadere l’ennesima grande coalizione con il partito socialista e portò il paese alle elezioni anticipate. Nell’ottobre 2017 venne premiato dagli elettori con un notevole successo, dopo il quale formò un’alleanza con l’FPÖ, il partito della destra radicale che in quei mesi appariva di nuovo in forte crescita.

L’FPÖ ha perso molti consensi, fermandosi al 17,3 per cento. Il crollo è avvenuto questa estate, dopo lo scandalo che ha colpito il suo leader Heinz-Christian Strache, ripreso con una telecamera nascosta mentre prometteva di far vincere appalti in cambio di denaro a una sedicente nipote di un oligarca russo. L’FPÖ era arrivato al centro della scena politica europea quasi vent’anni prima, quando alla guida del partito emerse un giovane e ambizioso avvocato di provincia, Jörg Haider. Fu lui a formare la prima alleanza con l’ÖVP e, nel 1999, divenne uno dei primi leader della destra radicale europea a portare il suo partito al governo (Haider è morto nel 2008 in un incidente stradale).

– Leggi anche: Breve storia dell’estrema destra in Europa

Della crisi del FPÖ sembra aver beneficiato quasi esclusivamente l’ÖVP. Il principale partito di opposizione, i socialisti della SPÖ, invece, ha visto i loro voti calare leggermente negli ultimi mesi. Il partito ha ottenuto il 21,5 per cento dei voti, fermandosi quasi 17 punti sotto il partito dell’ex cancelliere Kurz. Con 44 anni di governi di coalizione dal 1945 ad oggi, SPÖ ed ÖVP sono due dei partiti che hanno trascorso più tempo alleati nella recente storia europea.

Oggi l’ÖVP si è spostato molto a destra e la prima leader donna dei socialisti, Pamela Rendi-Wagner, si scambia abitualmente attacchi con l’ex cancelliere Kurz. Ma nonostante i rapporti non siano più quelli di un tempo, i socialisti sembrano disponibili a tornare a formare un’alleanza pur di evitare al paese un altro governo di destra radicale. In un recente dibattito televisivo Rendi-Wagner, che ha 48 anni, ha ricordato che Kurz è abbastanza giovane da imparare dai suoi errori, per esempio essersi alleato con un partito di estrema destra. La possibilità è ritenuta comunque poco probabile dalla maggior parte degli esperti.

Gli altri due principali partiti, i Verdi e i liberali di NEOS, potrebbero avere un ruolo nella formazione del governo. I Verdi hanno ottenuto il 12,4 per cento, mentre NEOS è intorno al 7 per cento. Sommati, potrebbero avere abbastanza seggi da permettere a Kurz di formare un governo senza nessuno degli altri due principali partiti. Come in caso di un accordo con l’SPÖ, però, l’ex cancelliere dovrebbe probabilmente spostarsi a sinistra e abbandonare alcune delle sue posizioni più estremiste del recente passato.

Diversamente dal solito, durante la campagna elettorale non si è parlato solo di immigrazione e di difesa della cultura austriaca, i temi che avevano dominato le campagne del recente passato, ma anche di ambiente e di cambiamento climatico, cosa che ha probabilmente contribuito al buon momento dei Verdi. Potranno comunque volerci mesi prima che i vari partiti trovino un accordo per formare un nuovo governo.