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  • Sabato 28 settembre 2019

Guida ai Mondiali di ciclismo

Le cose da sapere sulle due gare più importanti, oggi e domani: l'Italia ha qualche possibilità, ma l'Olanda molte di più

(Gero Breloer/picture-alliance/dpa/AP Images)
(Gero Breloer/picture-alliance/dpa/AP Images)

Dal 22 settembre nello Yorkshire, in Inghilterra, si stanno svolgendo i Mondiali di ciclismo su strada. Finora ci sono state 9 delle 11 gare previste e ora restano le due più importanti: le prove in linea delle categorie élite maschile e femminile. La gara femminile si corre oggi, quella maschile domani. Se non seguite molto il ciclismo, le cose da sapere sono: gli atleti e le atlete correranno in squadre nazionali, entrambi i percorsi sembrano promettere molto bene (i Mondiali si corrono ogni anno su un percorso diverso, in un paese diverso) e chi vincerà indosserà per un anno l’ambita maglia iridata, che è bianca con i cinque colori della bandiera olimpica.

La prova femminile
Non tutte le corse maschili del calendario ciclistico hanno un degno corrispettivo femminile: i Mondiali, per fortuna, sì. La gara femminile di oggi si svolgerà su un percorso di 150 chilometri, con partenza da Bradford e arrivo ad Harrogate, dove ci sarà da ripetere per tre volte un circuito finale uguale a quello della prova maschile. Il dislivello totale sarà di 2.400 metri, tra i più alti nell’intero calendario femminile.

Le gare femminili sono spesso più vivaci e movimentate di quelle maschili, e il percorso ondulato certamente aiuterà. Ci si aspetta un arrivo a ranghi ridotti o addirittura in solitaria, dopo che i tanti chilometri di gara avranno fatto staccare diverse atlete.

La grande favorita è l’olandese Marianne Vos, la migliore ciclista in attività, particolarmente indicata per un percorso come quello con arrivo ad Harrogate. Ma è tutta la squadra olandese a essere forte: in squadra con Vos ci sono la campionessa mondiale in carica, Anna van der Breggen, e Chantal Blaak, vincitrice due anni fa. Vos ha già vinto due delle edizioni precedenti. Tra le squadre che potranno provare a competere con la fortissima Olanda c’è l’Italia, la cui atleta più nota è Elisa Longo Borghini.

La gara si potrà seguire sulla Rai e su Eurosport: la partenza è prevista alle 12.40, l’arrivo prima delle 17.

La prova maschile
Sarà su un percorso totale di 285 chilometri (il secondo più lungo dell’intero calendario professionistico, dopo la Milano-Sanremo) e pieno di curve, salitelle e strade strette e probabilmente ventose, magari anche sotto l’acqua. Un percorso, quindi, su cui sarà difficile per una squadra sola controllare la corsa e su cui le insidie potrebbero essere molte. I corridori partiranno da Leeds e dopo circa 180 chilometri arriveranno ad Harrogate, dove dovranno affrontare per sette volte un circuito di poco meno di 14 chilometri. Nella prima parte delle gara ci saranno tre salite di meno di cinque chilometri ciascuna, con pendenze non impossibili, mentre nell’ultimo circuito ci saranno altre nove brevi salite di varia difficoltà. Il problema non sarà né la pendenza né la lunghezza delle salite, ma il fatto che saranno tante, per un dislivello totale di oltre tremila metri. Gli ultimi 650 metri di gara saranno in leggera salita.

Il percorso pieno di curve e su e giù, il meteo che in Inghilterra a fine settembre non è mai dei migliori e il dislivello totale fanno sì che ci si aspetti una gara combattuta: è davvero difficile pensare che negli ultimi chilometri possa esserci un gruppo di più di una ventina di corridori. Qualcuno proverà, come sempre, un attacco da lontano, ma è lecito aspettarsi che i favoriti decidano di muoversi negli ultimi giri, per poi giocarsi tutto con un attacco negli ultimi chilometri o in una volata a gruppo ristretto. Dato il percorso, non mancano i punti in cui provare ad attaccare, o quelli in cui un problema potrebbe tagliare qualcuno fuori dai giochi per la vittoria. Come in altre gare di un giorno, poi, sarà importante spendere meno energie possibili nelle prime parti di gara, per averne alla fine: in gergo ciclistico si dice “saper limare”.

C’è poi il fatto che i corridori gareggiano tutto l’anno in squadre diverse, ognuna con il suo sponsor, e non in nazionali: cosa che rende tutto un po’ più imprevedibile e certe gerarchie o tattiche un po’ meno chiare. Tra l’altro le squadre più forti, come l’Italia, hanno più corridori delle altre. È capitato di vedere, in passato, alleanze tra squadre: magari una nazionale grande e una più piccola, magari in base a amicizie dovute a militanze, nel resto dell’anno, nella stessa squadra.

I principali favoriti per questi Mondiali sono quei corridori con un buono spunto veloce (utile per un’eventuale volata finale) ma anche capaci di resistere, meglio ancora attaccare, su una delle tante salitelle del percorso. I più quotati per la vittoria sono il giovane olandese Mathieu van der Poel – fortissimo su strada, in mountain bike e nel ciclocross – e il francese Julian Alaphilippe, che qualche mese fa era persino andato vicino a vincere il Tour de France (nonostante non lo si ritenesse un corridore da corse a tappe). Il percorso si addice anche al campione mondiale in carica, lo spagnolo Alejandro Valverde, e al tre volte campione mondiale Peter Sagan, che però dovrà arrangiarsi molto da solo visto che la Slovacchia, il suo paese, non ha una gran squadra. Bisognerà poi tenere d’occhio il Belgio, che ha una squadra fortissima con molti ottimi ciclisti (tra cui il giovanissimo e fortissimo Remco Evenepoel, al suo primo anno da professionista).

Anche l’Italia, il cui commissario tecnico è Davide Cassani, ha una buona squadra: il capitano dovrebbe essere Matteo Trentin, ultimamente molto in forma. Ma il ciclismo è uno sport in cui è difficile fare previsioni, e questo percorso di certo non semplifica le cose.

La prova maschile si potrà seguire in diretta sulla Rai e su Eurosport, già dal mattino: l’arrivo è previsto tra le 16.30 e le 17.