PD e M5S continuano a trattare per fare il governo

Zingaretti, Di Maio e Conte si sono riuniti per ore a Palazzo Chigi, tutte le notizie

I giornalisti davanti a Palazzo Chigi . (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
I giornalisti davanti a Palazzo Chigi . (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Le trattative fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per formare una eventuale nuova maggioranza di governo sono proseguite nella giornata di oggi, entrando nella loro fase più importante: dalle 21 di lunedì sera il segretario del PD Nicola Zingaretti, il suo vice Andrea Orlando, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono in riunione a Palazzo Chigi. È il secondo incontro ufficiale di oggi tra i rappresentanti dei due partiti, dopo quello avvenuto alle 18: non si sa su quali punti si stiano concentrando le trattative, anche se secondo i cronisti politici buona parte dei negoziati è ruotato intorno a Conte, che il M5S vorrebbe confermare come presidente del Consiglio. Il PD ha sempre respinto questa richiesta, ma secondo i retroscena circolati lunedì potrebbe avere cambiato idea, sbloccando così le trattative. Intanto Mattarella ha fissato per martedì e mercoledì le nuove consultazioni per formare il governo: segno che i negoziati hanno concretezza sufficiente per discuterne ancora con tutti i partiti. Il Post segue gli sviluppi della serata con un liveblog, che trovate qui sotto.

Per leggere gli ultimi aggiornamenti, aggiorna la pagina

***

0.00Il punto sulla giornata
Non sono arrivate altre notizie dalle 21, quando è cominciato l’incontro più atteso della giornata, quello a Palazzo Chigi tra Zingaretti, Orlando, Di Maio e Conte. È possibile comunque che le trattative proseguano anche domani, prima dell’inizio delle consultazioni al Quirinale previste per le 16 (ma PD, M5S e gli altri partiti più importanti incontreranno Mattarella mercoledì). A oggi l’impressione generale, confermata da una breve dichiarazione di Zingaretti, è che le trattative siano molto avanzate e che un accordo sia quantomeno plausibile.

I dettagli però non li sappiamo ancora, se non tramite retroscena per ora ancora fumosi. Secondo diversi giornalisti, il PD avrebbe rinunciato al veto sulla nomina di Giuseppe Conte a presidente del Consiglio: ma per l’appunto, non c’è niente di confermato, e in questi giorni abbiamo visto più volte susseguirsi ricostruzioni contraddittorie. È probabile quindi che si comincerà a capire qualcosa sulla natura dell’accordo soltanto martedì.

23.40 – Un’altra questione assai discussa oggi è stato il possibile ruolo di Zingaretti nel futuro governo, se dovesse effettivamente formarsi. Ora il cronista di SkyTG24 Marco Di Fonzo scrive che fonti nel PD assicurano che Zingaretti non diventerà ministro.

23.38 –La direzione di +Europa, il partito guidato da Benedetto Della Vedova e fondato da Emma Bonino, ha detto pochi minuti fa che «a queste condizioni» non intende sostenere il governo PD-Movimento 5 Stelle che sembra stia per formarsi (attenzione: «a queste condizioni» significa che si lasciano la porta aperta per ripensarci nei prossimi giorni). Al Senato, dove l’eventuale futura maggioranza potrebbe avere qualche problema di numeri, +Europa conta un voto, proprio quello della senatrice Bonino.

23.30 – Siamo ancora qui, eh: ma continuano a non esserci novità da Palazzo Chigi, dove si sta tenendo l’incontro tra Zingaretti, Orlando, Di Maio e Conte. Sembra comunque improbabile che qualcuno di loro possa parlare ai giornalisti, uscendo. Le notizie arriveranno probabilmente con una nota congiunta o tramite fonti indirette.

22.30 – Come abbiamo visto, non sappiamo di cosa stanno parlando da quasi un’ora e mezza Nicola Zingaretti e il suo vicesegretario Andrea Orlando con Luigi Di Maio e Luigi Conte, ma sappiamo quali erano oggi e nei giorni scorsi i punti controversi della trattativa per formare un nuovo governo:
• Il ruolo di Conte: il veto del PD sulla sua nomina a nuovo presidente del Consiglio sembra caduto, ma anche se dovesse essere confermato rimane da chiarire a che titolo. Sarà il presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle, oppure continerà a recitare il ruolo di capo di governo “neutrale”?
• I due decreti sicurezza: il PD vorrebbe abolirli, ma le due leggi fortemente volute da Salvini sono state votate dal Movimento 5 Stelle e approvate dallo stesso Conte;
• Il taglio dei parlamentari: sembrava la questione centrale della trattativa, ma negli ultimi giorni è passata in secondo piano. Il Movimento 5 Stelle vuole l’approvazione immediata della Legge, il PD solo se accompagnata da una nuova legge elettorale;
• I ministri: difficilmente questa sera sarà decisa la lista completa, ma probabilmente ci sarà un accordo per decidere a quale forza politica spetteranno gli incarichi più importanti. Il ministero dell’Economia, ad esempio, quello dell’Interno e le eventuali vicepresidenze del Consiglio.

22.15 – Se vi sembra che non stia succedendo niente non siete voi il problema: l’incontro a Palazzo Chigi è cominciato da un’ora abbondante, e ovviamente fuori da quella stanza nessuno sa cosa sta succedendo. Le dirette televisive e i giornalisti sul posto in collegamento stanno cercando di riempire questi momenti di attesa riepilogando i fatti della giornata e soffermandosi molto a lungo su dichiarazioni di politici di secondo piano uscite nelle ultime ore. Non si sa se qualcuno dei partecipanti all’incontro parlerà con i giornalisti, una volta finito, ma è probabile che si saprà qualcosa su com’è andato perlomeno per via indiretta.

21.48 – In tutto questo, oggi era il termine ultimo per proporre il candidato italiano alla Commissione europea, e il governo non ha indicato nessuno. Non è una scadenza legalmente vincolante, e sembra che sarà chiesta una proroga: ma prima viene fatto il nome, meglio è per tutta una serie di ragioni. La crisi di governo e le trattative tra PD e M5S hanno ritardato questo processo: a che punto siamo, che nomi si fanno e cosa può succedere a seconda di come si risolverà questa crisi, spiegato bene.

L’Italia non ha indicato un commissario europeo

21.29 – Oggi pomeriggio la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha postato un video in cui, con una scatoletta di tonno in mano, accusa il Movimento 5 Stelle di aver tradito le sue radici alleandosi con il PD. Dura 16 minuti, ma a nostro giudizio i primi trenta secondi sono all’altezza di un altro famoso video di Giorgia Meloni, quello passato alle cronache come “O l’Olanda“.

21.20 – Il direttore Luca Sofri amplia un po’ le riflessioni del peraltro vicedirettore Francesco Costa sulla decisione del Partito Democratico di provare a fare un governo con il Movimento 5 Stelle.

Sono molto d’accordo con le cose che ha scritto Francesco Costa sulle scelte del PD, e sono molto d’accordo con i toni interrogativi e prudenti con cui le ha scritte: penso infatti che le ragioni delle persone favorevoli a un accordo tra il PD e il M5S siano nella gran parte sagge, rispettabili, argomentate, in buona fede. Più dell’anno scorso queste ragioni si basano su motivazioni di lungimiranza e responsabilità e sono consapevoli del rospo che stanno ingoiando: per esempio a questo giro quasi nessuno ha la fantasia di dire che il M5S sia un partito di sinistra o che condivida molto col PD.
Questo per dire che non ho certezze, che so di sbagliarmi spesso, e che mi auguro che le cose vadano bene, qualunque cosa (e massimo rispetto e solidarietà per chi ci sta provando e prendendosi dei gran rischi). Però ho tutte le diffidenze di Francesco che quindi non ripeto, più due, che aggiungo.

Continua a leggere sul blog di Luca Sofri

21.10 – Non si è ancora capito se l’incontro a Palazzo Chigi sia cominciato: sono arrivati Nicola Zingaretti e Andrea Orlando per il PD, ma non si sa se ci siano anche Luigi Di Maio e Giuseppe Conte.

20.45 – A che punto siamo
• Oggi è stata e sarà la giornata più importante nella formazione del futuro governo tra M5S e PD, se ci sarà, oppure quella in cui i negoziati tra i due partiti sono falliti. I rispettivi rappresentanti si sono visti nel pomeriggio a Palazzo Chigi, per un breve incontro che il segretario del PD ha definito «positivo».
• Alle 21 è previsto un nuovo incontro, a cui parteciperà anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intorno al quale è nato il principale ostacolo alla riuscita dell’accordo: il M5S lo vuole a capo del prossimo governo, il PD ha detto di no per qualche giorno, ma sembra che stia ammorbidendo la propria posizione nelle ultime ore.
• Zingaretti è stato l’unico protagonista di queste trattative a parlare pubblicamente. Luigi Di Maio, che ha partecipato al primo incontro e sarà presente anche a quello delle 21, non ha fatto dichiarazioni. E non abbiamo notizie da un po’ anche dai renziani, la corrente del PD che più aveva spinto per l’accordo.
• Tra domani pomeriggio e mercoledì sera sono previste le consultazioni al Quirinale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i presidenti delle Camere e i rappresentanti dei partiti, quelle con cui verrà verificata la possibilità che si formi una nuova maggioranza parlamentare, possibilità che dipende in sostanza da come andrà l’incontro di stasera.

20.35 – Una foto di Nicola Zingaretti fuori dalla sede del Partito Democratico a Roma, mentre aggiornava i giornalisti sullo stato delle trattative con il M5S. (ANSA/FABIO FRUSTACI)

20.22 – Salvini non ha detto granché di nuovo, limitandosi a ribadire quanto ripete ormai da giorni: la Lega è orgogliosa di quanto fatto nei mesi di governo, PD e M5S stanno «scappando dal voto», ma «lo possono fare per un mese, per un anno, ma non per sempre», eccetera. Non ha più accennato alla possibilità di formare un nuovo governo con il M5S, come aveva fatto nei giorni scorsi e come aveva fatto ancora oggi il ministro dell’Agricoltura leghista Gian Marco Centinaio.

20.16 – Salvini fa anche notare che sarebbe strano se la discontinuità annunciata da PD e M5S «avesse la faccia del presidente del Consiglio che ha firmato il decreto sicurezza», riprendendo di fatto una diffusa critica “da sinistra” all’accordo tra i due partiti.

20.14 – Salvini dice che l’accordo tra M5S e PD non si è ancora fatto perché stanno discutendo sulle «poltrone», e accusa i due partiti di «aver paura del voto del popolo». Il M5S, dice, «preferisce il governo con il partito che amministra Bibbiano e con chi ha gestito i casi di Banca Etruria e Monte dei Paschi».

20.10 – Intanto ha cominciato a parlare Matteo Salvini: sta dicendo di nuovo che non è pentito di aver provocato la crisi. «Dignità, onore, coerenza valgono più di mille ministeri», dice.

20.05 – Alessandra Sardoni del TG La7 ripete quello di cui parliamo ormai da qualche giorno, e cioè che il problema sulle trattative tra M5S e PD rimane Giuseppe Conte come presidente del Consiglio. Ma dice anche che il veto del Partito Democratico a questo riguardo sembra ormai caduto. Nelle ultime ore diversi cronisti politici hanno dato notizie simili, ma per ora si tratta ancora di retroscena.

19.42 – Tra pochi minuti dovrebbe parlare anche il segretario della Lega Matteo Salvini, in una conferenza stampa al Senato.

19.35 – Ovviamente i giornalisti hanno subito chiesto a Zingaretti quale sia lo stato delle trattative su Giuseppe Conte come presidente del Consiglio, che si sa essere uno degli ostacoli principali alla riuscita dell’accordo (il M5S lo ha posto come condizione fondamentale, il PD ha ripetutamente respinto la richiesta). Zingaretti ha evitato di rispondere, dicendo di ritenere «che siamo sulla strada giusta per costruire un accordo che parta da un confronto sulle idee e sui contenuti». Nelle ultime ore sono circolati retroscena contrastanti su un presunto cambio di linea del PD su Conte.

19.32 – Zingaretti dice che il primo confronto col M5S è stato tutto sommato positivo, che si sta lavorando «per dare all’Italia un governo di svolta». Si è detto «ottimista di poter costruire questo accordo», ribadendo che l’intenzione è di «fare un governo che non finisca dopo 14 mesi come quello precedente». Zingaretti ha aggiunto che in quel caso l’accordo tra Lega e M5S era costruito su un modello sbagliato, citando il contratto sottoscritto dai due partiti.

19.30 – Ecco Zingaretti: «Sto leggendo molti retroscena, alcuni credibili altri non veritieri: la verità è che finalmente il confronto è partito e io giudico positivo per dare agli italiani un governo di svolta».

19.25 – Dice SkyTG24 che il segretario del PD Nicola Zingaretti dovrebbe parlare a breve ai giornalisti radunati davanti al Nazareno, la sede del PD, per aggiornare sull’andamento delle trattative.

19.04 – Marco Di Fonzo, cronista parlamentare di SkyTG24, ha scritto che PD e M5S non hanno ancora trovato un accordo sul presidente del Consiglio – quindi su Conte – e che Di Maio e Zingaretti si incontreranno di nuovo alle 21, con Conte.

19.02 – Nel frattempo Conte è arrivato a Palazzo Chigi di ritorno dal G7 in Francia.

18.45 – ANSA, citando fonti del M5S, scrive che i dirigenti del partito sono intenzionati a sottoporre l’eventuale accordo col PD alla piattaforma Rousseau, a cui possono accedere gli iscritti al partito.

18.42 – Nel pomeriggio era arrivata una nuova e importante apertura della Lega a un nuovo accordo col M5S. Il ministro dell’Agricoltura uscente Gian Marco Centinaio aveva fatto sapere agli ex alleati che il partito era pronto a «un accordo di legislatura» per «rinnovare il programma». Dagli sviluppi delle ultime due ore sembra che il M5S abbia deciso di non raccogliere l’apertura di Centinaio.

18.30 – Zingaretti è uscito da Palazzo Chigi ed è rientrato nella sede del PD al largo del Nazareno. Secondo SkyTG24 è iniziata da poco una nuova riunione dei principali leader del PD.

18.23 – Repubblica scrive che in caso di esito positivo, l’incontro fra Di Maio e Zingaretti «potrebbe preludere a una telefonata dei due leader al presidente della Repubblica entro le 19 con la quale annuncerebbero che l’accordo di massima per un Conte-bis è stato raggiunto».

18.17 – Nel pomeriggio, il vicedirettore del Post Francesco Costa aveva fatto qualche domanda al PD sulla formazione del nuovo governo.

Siete sicuri che sia il caso di allearsi – temporaneamente, certo: ogni alleanza è temporanea – con un partito così vuoto e intercambiabile da essere in grado di governare con l’estrema destra e col centrosinistra letteralmente nell’arco di una settimana, il tutto senza fare una discussione, un congresso, un esame su quanto successo, senza rinnegare niente, e con esattamente la stessa classe dirigente di una settimana prima, con la quale da anni e fino a ieri c’erano toni da guerra civile permanente? Quanto valore pensate che abbia questa nuova posizione politica, quanta fiducia si merita e quanto pensate che duri?

(Continua a leggere sul blog di Francesco Costa)

18.10 – Una precisazione importante: l’incontro fra Zingaretti e Di Maio non significa necessariamente che PD e M5S abbiano trovato un accordo. Fino a oggi pomeriggio, infatti, la trattativa sembrava aver raggiunto un punto di stallo: il PD aveva organizzato sei gruppi di lavoro per preparare il programma del futuro governo, ma il Movimento non aveva partecipato agli incontri. Nel finesettimana Di Maio aveva lasciato Roma ed era andato al mare a Palinuro, in provincia di Salerno. A rendere ancora più confusa la situazione c’era il fatto che Di Maio aveva rifiutato di dichiarare concluse le trattative con la Lega, e proprio oggi aveva fatto sapere ai giornali in maniera informale che avrebbe potuto incontrare Matteo Salvini.

18.07 – Nel primo pomeriggio Giuseppe Conte ha lasciato il G7 di Biarritz senza tenere una conferenza stampa: una decisione inusuale per un’occasione del genere. Attualmente Conte è in volo per tornare a Roma.

18.00 – Poco prima che uscisse la notizia dell’incontro, si era appena conclusa una importante riunione del gruppo dirigente del M5S. I leader usciti finora dall’incontro, cioè il capogruppo alla Camera Stefano Patuanelli e il senatore Nicola Morra, sono andati via senza parlare coi giornalisti.

17.55 – Buonasera e benvenuti. La notizia dell’incontro fra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio è arrivata intorno alle 17.45, dopo che nel pomeriggio si era susseguita una serie di informazioni e notizie contraddittorie. Non è chiaro perché Di Maio e Zingaretti abbiano scelto proprio Palazzo Chigi come sede del colloquio, né se la scelta possa significare un ruolo nel nuovo governo per il presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte (che sta tornando dal G7 a Biarritz, in Francia).