Trump ha avuto dei “ripensamenti” sulle ultime minacce alla Cina

Ha detto che forse non alzerà i dazi e che non costringerà le imprese statunitensi a lasciare il paese

Donald Trump durante un incontro del G7 (AP Photo/Andrew Harnik, Pool)
Donald Trump durante un incontro del G7 (AP Photo/Andrew Harnik, Pool)

Il presidente statunitense Donald Trump ha detto di aver avuto dei ripensamenti sulle sue minacce di costringere le imprese statunitensi a non fare più affari in Cina e sulle minacce alla Cina stessa di alzare ulteriormente i dazi sulle merci esportate verso gli Stati Uniti. Le minacce erano contenute in una serie di tweet pubblicati venerdì dopo che la Cina aveva annunciato nuovi dazi sulle merci statunitensi, in risposta ad altri dazi da poco annunciati dagli Stati Uniti, che avevano fatto pensare che Trump avesse in qualche misura perso il controllo sulla guerra commerciale con la Cina iniziata da lui nel 2018.

Sabato, arrivando a Biarritz, dove è in corso il G7, Trump aveva detto che in base a una legge del 1977 aveva il potere di dichiarare un’emergenza nazionale e costringere le imprese a lasciare la Cina. Domenica ha però spiegato di non avere intenzione di farlo, ma ha aggiunto: «Ho il diritto di farlo, se voglio». Trump ha poi aggiunto che i rapporti tra Stati Uniti e Cina vanno bene e che la Cina è molto disposta a trovare un accordo per interrompere la guerra: «Penso che vogliano un accordo più di quanto lo voglia io», ha detto ai giornalisti. I dati suggeriscono però che ad aver patito maggiormente la guerra commerciale sia fin qui stata l’economia statunitense e non quella cinese.

Rispondendo alla domanda di un cronista che gli chiedeva se quindi avesse avuto ripensamenti dopo le minacce alla Cina e alle imprese statunitensi, lui ha risposto «Sì, dai, perché no?» e poco dopo ha aggiunto: «Ho ripensamenti su qualunque cosa».