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  • Mercoledì 14 agosto 2019

Le novità sull’incidente nucleare in Russia

Sono state sprigionate radiazioni da 4 a 16 volte sopra la norma e ci sono notizie contraddittorie sulle evacuazioni: il governo continua a dire poco e niente

Un frammento del video diffuso nel febbraio 2019 dagli organi di propaganda russi sul presunto lancio del missile (Burevestnick/Skyfall)
Un frammento del video diffuso nel febbraio 2019 dagli organi di propaganda russi sul presunto lancio del missile (Burevestnick/Skyfall)

Nelle ultime ore dalla Russia sono arrivati alcuni aggiornamenti sull’incidente nucleare avvenuto mercoledì 8 agosto nei pressi della base militare di Nenoksa, sulla costa del Mar Bianco, a circa 500 chilometri dal confine con la Finlandia.

Sembra ormai certo che l’incidente abbia coinvolto un piccolo reattore nucleare che forniva materiale di propulsione a un missile sperimentale, che l’esercito russo sta testando da alcuni mesi. Ma diversi altri elementi della storia non sono stati chiariti, oppure sono oggetto di informazioni opache e notizie contraddittorie: il governo russo di Vladimir Putin controlla buona parte dei giornali e delle tv a diffusione nazionale, e ottenere informazioni affidabili da fonti indipendenti è quasi impossibile.

Per esempio non sappiamo ancora né quando né dove sia avvenuto di preciso l’incidente, né quante persone siano rimaste coinvolte. Lunedì si sono tenuti a Mosca i funerali dei cinque scienziati morti nell’incidente: ma non sappiamo nulla sull’identità delle altre due persone uccise, dato che il bilancio ufficiale è di 7 morti. Durante i funerali non sono emersi altri dettagli o informazioni.

Nei giorni scorsi le autorità di Severodvinsk, un paese a circa 50 chilometri da Nenoksa, avevano fatto sapere che le radiazioni avevano raggiunto valori fuori dalla norma per circa quaranta minuti dopo l’incidente, avvenuto probabilmente a poca distanza dalla costa. Ieri, però, l’agenzia federale che si occupa della protezione ambientale ha detto che i valori sono rimasti sballati per due ore e mezza, e che in quattro stazioni di Severodvinsk sono stati registrati valori da 4 a 16 volte più alti della norma di raggi gamma, radiazioni molto pericolose. BBC News spiega che se fossero veri sarebbero dati molto alti, ma non ancora pericolosi per l’uomo.

Sono contraddittorie anche le informazioni su una possibile evacuazione di Nenoksa in seguito all’incidente. Il New York Times scrive che secondo un sito di news locale, TV29, ai circa 450 abitanti di Nenoksa sarebbe stato detto che dovevano lasciare la città fra le 5 e le 7 di mattina di mercoledì, a bordo di treni speciali messi a disposizione dal governo. Nel frattempo il governo locale di Severodvinsk aveva fatto sapere all’agenzia stampa governativa Interfax che ai suoi abitanti era stato consigliato di rimanere alla larga dalla città per la giornata di mercoledì, a causa di generiche «attività» nella base militare.

Alcune ore dopo, Interfax ha fatto sapere che secondo un anonimo funzionario di Severodvinsk i piani di evacuazione delle due città erano stati cancellati, così come la generica «attività» militare. I giornali internazionali non hanno riportato ulteriori sviluppi, e non è chiaro se l’evacuazione sia avvenuta o meno.

Diversi funzionari dell’intelligence statunitense sospettano che l’esplosione abbia coinvolto un prototipo di missile che la Russia chiama 9M730 Burevestnick, e la NATO SSC-X-9 Skyfall. Il Burevestnick/Skyfall è un tipo di missile che le agenzie di intelligence statunitensi temono molto, per motivi diversi. Da tempo infatti le principali potenze al mondo stanno cercando di superare la tecnologia che alimenta i missili terra-aria, che in estrema sintesi funzionano ancora a combustibile, cosa che li rende lenti e prevedibili. Un missile a propulsione nucleare, invece, si muoverebbe molto più velocemente (fino a cinque volte la velocità del suono, dicono i russi), potrebbe colpire qualsiasi punto del pianeta e soprattutto renderebbe inefficaci gli attuali sistemi di difesa missilistici degli Stati Uniti e della NATO.

Il Burevestnick/Skyfall, però, non è un missile come gli altri: monta una tecnologia che non è mai stata sperimentata con successo e che altri paesi hanno già abbandonato per via della sua pericolosità. Lawrence Korb, ex sottosegretario alla Difesa durante l’amministrazione americana di Ronald Reagan ed esperto di armi nucleari, ha spiegato ad Al Jazeera che diversi esperti americani considerano la propulsione nucleare di Skyfall «una fantasia»: «sulla carta sembra fantastica, ma come abbiamo visto pochi giorni fa è molto più facile a dirsi che a farsi, e le probabilità di un incidente sono alte: di fatto è un arma nucleare a propulsione nucleare, un oggetto molto pericoloso».

Finora il governo russo non ha confermato che l’incidente avvenuto a Nenoksa sia legato al missile Burevestnick/Skyfall, ma si è limitato a dire che la tecnologia russa in fatto di missili a propulsione nucleare «supera significativamente i livelli raggiunti dagli altri paesi». Diverse fonti, però, hanno confermato che fra febbraio e novembre del 2018 il missile è stato lanciato in via sperimentale per quattro volte, e che ogni test si è concluso con un fallimento.