Quest’uomo è l’ultima scommessa di Apple

Jeff Williams, manager e ingegnere meccanico, prenderà il posto di Jony Ive, celebrato designer autore dei più grandi successi dell'azienda

Jeff Williams durante una presentazione di Apple nel settembre del 2018 (Justin Sullivan/Getty Images)
Jeff Williams durante una presentazione di Apple nel settembre del 2018 (Justin Sullivan/Getty Images)

A fine giugno è stata molto commentata la decisione di Jony Ive, il più importante designer di Apple, di lasciare la società nei prossimi mesi, con l’obiettivo di costituire un nuovo studio di design autonomo. Ive manterrà una collaborazione con Apple e si sapeva da tempo che il suo impegno all’interno della società fosse diminuito, ma la sua partenza avrà comunque conseguenze per una delle più ricche aziende tecnologiche al mondo, che è diventata tale anche grazie alle numerose intuizioni di Ive. Il passaggio a una gestione diversa della progettazione dei prodotti sarà delicato per Apple, ma potrebbe anche essere l’opportunità per riprendere a innovare, grazie a un approccio diverso e all’apporto di nuove forze.

Il difficile compito di coordinare la progettazione dei nuovi prodotti spetterà a Jeff Williams, un dirigente di lungo corso di Apple, che non ha però competenze nel design paragonabili a quelle di Ive, tra i più importanti e rilevanti progettisti di industrial design degli ultimi decenni. Con le sue linee essenziali e l’impiego di materiali come alluminio e vetro, Ive ha reso inconfondibili i prodotti di Apple, a cominciare dai MacBook e dagli iPhone. Il suo stile ha di fatto condizionato buona parte dell’industria, con numerose altre aziende che negli anni hanno imitato, se non proprio copiato, le sue scelte.

Williams ha 56 anni, lavora in Apple dal 1998 e da poco meno di quattro anni è direttore operativo dell’azienda, una delle cariche più importanti dopo quella di CEO tenuta da Tim Cook. Con l’uscita di Ive, Williams assumerà il controllo delle divisioni che si occupano della progettazione dell’hardware e del software dei prodotti Apple. Per la prima volta, i settori essenziali per il successo dell’azienda saranno controllati da un manager, esperto di logistica e programmazione, e non da un designer vero e proprio.

In un breve profilo pubblicato dal Wall Street Journal, e basato su interviste ad alcuni ex colleghi, Williams viene descritto come un dirigente molto interessato all’aspetto e alle funzionalità dei prodotti, a cominciare da Apple Watch. In questi anni è stato Williams a guidarne l’evoluzione da prodotto di lusso, che poteva risultare respingente per alcuni, a smartwatch con numerose funzionalità per misurare le proprie attività sportive. Williams si è confrontato spesso con Ive, occupandosi dei prodotti più di quanto facesse Cook, manager molto esperto nella gestione aziendale, ma secondo molti meno attento ai dettagli e alle finezze della progettazione dei prodotti.

Williams potrebbe quindi compensare alcune mancanze di Cook, ma rimane comunque un buon esecutore più che un inventore come Ive o con le intuizioni che aveva Steve Jobs, il cofondatore di Apple morto nel 2011 e sostituito da Cook. Un ex collega l’ha spiegato chiaramente al WSJ: “[Williams] vede dove siamo, non dove andare da qui agli anni a venire”.

Come suo solito, Apple non ha diffuso molte informazioni sui piani legati a Williams, ma ne ha comunque modificato la biografia sul sito, cambiando il testo che riguarda il suo lavoro per Apple Watch. La nuova versione ha una formulazione più ricca della precedente, nella quale si dice che: “Jeff ha guidato lo sviluppo di Apple Watch in stretta collaborazione con il team che cura il design”.

Williams è laureato in ingegneria meccanica e prima di arrivare ad Apple aveva lavorato in IBM, ai tempi in cui c’era una concorrenza più agguerrita tra le due società. Gli sono stati affidati via via crescenti incarichi nel settore della supervisione dei progetti, soprattutto dopo l’uscita dall’azienda di Tony Fadell, uno dei principali ideatori dell’iPod, nel 2008. All’epoca Jobs decise di aggiungerlo al suo più stretto gruppo di lavoro, nel quale c’era anche Ive alla guida dello sviluppo dell’iPhone 4, che avrebbe portato a un radicale cambiamento di design rispetto ai modelli precedenti.

La scelta di Jobs lasciò perplessi diversi progettisti di Apple, dubbiosi sul fatto che un esperto di logistica proveniente da IBM potesse essere un valido sostituto per Fadell. Il nuovo iPhone 4 utilizzava per la prima volta un pannello di vetro nella parte posteriore del telefono, rendendo necessarie alcune modifiche per assicurarsi che il dispositivo disperdesse comunque il calore adeguatamente, senza il rischio che si surriscaldasse. Williams intervenne in una riunione su questo tema, mostrando particolare interesse e chiedendo se non ci fosse il rischio di incidere sulle prestazioni del nuovo telefono; prese un prototipo per controllarlo e capire se fosse comodo da tenere in mano. Questa attenzione sorprese diversi progettisti, non abituati ad avere manager con sensibilità di quel tipo.

Nell’ultimo anno Apple ha assistito a un sensibile rallentamento nelle vendite degli iPhone, in parte previsto e meno allarmante di come sia stato raccontato dai media. L’azienda ha comunque la necessità di introdurre nuovi prodotti e di differenziare ulteriormente la propria offerta, riducendo la dipendenza dagli iPhone, che costituiscono buona parte del fatturato. Cook sta lavorando per aumentare i ricavi derivanti dai servizi come Apple Music, iCloud, App Store e il servizio con film e serie tv esclusivi che sarà disponibile a partire dall’autunno. Williams si potrà dedicare ai prodotti fisici con maggiore continuità, lavorando con un gruppo di designer che ha imparato molto dagli anni trascorsi con Jony Ive.

Negli ultimi anni Ive aveva ridotto la propria collaborazione con Apple e, secondo i più critici, non aveva più grandi intuizioni per nuovi prodotti o per cambiare radicalmente il design di quelli esistenti. Con la sua uscita si potrebbero aprire nuove opportunità per sperimentare cambiamenti più radicali, anche se Cook ha dimostrato in questi anni di non volersi prendere molti rischi e di puntare su ciò che ha sempre funzionato meglio da quando furono introdotti i primi iPhone oltre dieci anni fa.