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  • Domenica 7 luglio 2019

Gli Stati Uniti hanno vinto i Mondiali femminili

La nazionale di calcio statunitense è la più forte al mondo per la quarta volta: nella finale di Lione ha battuto 2-0 l'Olanda

Megan Rapinoe esulta con le compagne di squadra dopo il rigore segnato all'Olanda (Robert Cianflone/Getty Images)
Megan Rapinoe esulta con le compagne di squadra dopo il rigore segnato all'Olanda (Robert Cianflone/Getty Images)

La nazionale di calcio statunitense ha battuto 2-0 l’Olanda nella finale dei Mondiali femminili, disputata domenica sera al Parc OL di Lione. Grazie al gol su rigore segnato da Megan Rapinoe a mezzora dal termine, e a quello immediatamente successivo di Rose Lavelle, gli Stati Uniti sono campioni del mondo per la quarta volta nella storia dei Mondiali organizzati dalla FIFA: la Coppa del Mondo vinta in Francia si aggiunge a quelle vinte in Canada nel 2015, in casa nel 1999 e in Cina nel 1991.

A Lione gli Stati Uniti allenati da Jillian Ellis hanno vinto facendo prevalere il loro stile di gioco basato principalmente sulla costruzione di frequenti fasi d’attacco, tatticamente non così complesse ma estremamente concrete, grazie alla superiorità sul piano fisico delle sue giocatrici anche rispetto a una nazionale competitiva come quella olandese.

Il primo tempo si è chiuso tuttavia in parità, con tanti tiri in porta da parte degli Stati Uniti e con l’Olanda limitata a sterili azioni in contropiede. Nel secondo tempo la partita non è cambiata e verso l’ora di gioco un calcio di rigore segnato da Megan Rapinoe, miglior marcatrice del Mondiale insieme ad Alex Morgan, ha portato in vantaggio gli Stati Uniti. Nella mezzora successiva l’Olanda non è riuscita a reagire e ha subìto anche il gol del 2-0 con un tiro dal limite dell’area di Rose Lavelle.

Megan Rapinoe esulta dopo il calcio di rigore (Richard Heathcote/Getty Images)

Per arrivare alla finale di Lione, gli Stati Uniti avevano eliminato Spagna, Francia e Inghilterra nella fase a eliminazione diretta, peraltro dopo aver battuto anche la Svezia — arrivata poi in semifinale — nella fase a gironi. Hanno quindi sconfitto una dopo l’altra quasi tutte le migliori nazionali del torneo, confermando la loro superiorità partita dopo partita.

Negli Stati Uniti il calcio femminile è stato un fenomeno unico nel suo genere, e lo rimane tuttora: si è formato da solo, ha vinto tanto, si è battuto numerose volte per il riconoscimento dei suoi diritti e continua ad essere un modello per l’emancipazione femminile nel mondo dello sport.

Secondo l’ultimo rapporto finanziario presentato dalla U.S. Soccer, negli ultimi tre anni la nazionale femminile ha generato più entrate di quella maschile, peraltro in crisi dopo la mancata qualificazione all’ultimo Mondiale. Dal 2016 al 2018 le attività femminili hanno generato 50,8 milioni di dollari, perlopiù provenienti dalla vendita dei biglietti per le partite, contro i 49,9 milioni generati dalla nazionale maschile. Soltanto nel 2016, anno immediatamente successivo alla vittoria dei Mondiali, la nazionale femminile ha generato 1,9 milioni di dollari di entrate in più degli uomini.