La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la controversa legge sul pensionamento dei giudici in Polonia era contraria alle leggi europee

Una protesta contro la riforma dell'età pensionabile dei giudici, Varsavia, 2018 (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)
Una protesta contro la riforma dell'età pensionabile dei giudici, Varsavia, 2018 (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)

La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito lunedì che la controversa riforma sul pensionamento dei giudici in Polonia era contraria alle leggi europee e violava il principio di indipendenza del sistema giudiziario. La riforma, entrata in vigore nel luglio 2018, avrebbe dovuto abbassare retroattivamente l’età della pensione per i giudici della Corte Suprema da 70 a 65 anni, costringendo 27 giudici su 74 a ritirarsi prima della scadenza del loro mandato, e permettendo al governo di assumerne di fatto il controllo. La riforma era stata bloccata temporaneamente dalla Corte di giustizia dell’Unione Europea dopo un ricorso della Commissione Europea, in attesa di una decisione finale. Intanto, però, la Polonia aveva rinunciato alla riforma e lo scorso dicembre i 27 giudici costretti al pensionamento erano stati reintegrati.