La Polonia cambierà la riforma della giustizia come richiesto dall’Unione Europea

Cittadini polacchi protestano contro la riforma giudiziaria del governo, entrata in vigore lo scorso luglio, di fronte al palazzo del Senato a Varsavia. (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)
Cittadini polacchi protestano contro la riforma giudiziaria del governo, entrata in vigore lo scorso luglio, di fronte al palazzo del Senato a Varsavia. (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)

Il partito di governo polacco, Diritto e Giustizia (PiS), ha proposto un emendamento per modificare la controversa riforma della giustizia dopo la richiesta di sospensione da parte della Corte di giustizia dell’Unione Europea. La riforma era stata adottata il 3 aprile 2018 ed era entrata in vigore il 3 luglio: avrebbe dovuto abbassare retroattivamente l’età della pensione per i giudici della Corte Suprema da 70 a 65 anni, costringendo 27 giudici su 74 a ritirarsi prima della scadenza del loro mandato, e permettendo al governo di assumerne di fatto il controllo. La norma sull’età pensionabile sarà rimossa, e i giudici già mandati in pensione potranno tornare a far parte della Corte. A ottobre la Corte di Giustizia dell’UE aveva ordinato alla Polonia di sospendere l’applicazione della legge perché violava lo stato di diritto.