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  • Mercoledì 12 giugno 2019

In Russia continuano le proteste per l’arresto di Ivan Golunov

Il giornalista è stato scarcerato, ma ora le manifestazioni chiedono che siano puniti gli agenti coinvolti: oggi ci sono stati centinaia di arresti

(AP Photo/Pavel Golovkin)
(AP Photo/Pavel Golovkin)

Centinaia di persone sono state arrestate oggi a Mosca, in Russia, per aver partecipato alla manifestazione di protesta organizzata dopo l’arresto del giornalista Ivan Golunov, che nel frattempo era stato revocato, con il ritiro delle accuse – per spaccio di droga – nei suoi confronti. La manifestazione era stata organizzata per chiedere la punizione degli agenti di polizia coinvolti nell’arresto di Golunov, che era stato accusato di spaccio di droga ma che secondo molti era stato incastrato per via del suo lavoro, con il quale aveva denunciato la corruzione di alcuni funzionari dell’amministrazione locale di Mosca. La polizia dice che gli arresti sono stati circa 200, ma OVD-info, un sito che monitora gli arresti in Russia, dice che sono stati 423.

Il ministro dell’Interno russo Vladimir Kolokotsev ha detto che le persone arrestate potrebbero rischiare fino a un massimo di 20 giorni di carcere e tra di loro c’è anche Alexei Navalny, noto oppositore di Vladimir Putin, già arrestato diverse volte in passato.

Kolokotsev ha detto che è stata aperta un’indagine, e che gli agenti coinvolti sono stati temporaneamente sospesi. La decisione delle autorità russe di scarcerare Golunov era arrivata dopo le grandi critiche e proteste per le modalità con cui era stato compiuto l’arresto, ed era stata commentata con sorpresa dagli osservatori esperti di Russia. Non era comunque bastata a fermare le manifestazioni, il cui obiettivo si è spostato sulla punizione degli agenti e in generale sulle controverse modalità con cui la polizia russa ha gestito e gestisce inchieste di questo tipo, che secondo i critici del presidente Vladimir Putin servono a reprimere il dissenso. Alla manifestazione di oggi hanno partecipato circa 2.500 persone (mille, secondo le autorità russe).

Le critiche nei confronti del caso Golunov erano arrivate da molti media russi, anche al di fuori di quelli tradizionalmente critici contro il regime, e avevano coinvolto varie personalità del mondo della cultura e dell’arte. Si erano ulteriormente intensificate quando era emerso che probabilmente Golunov era stato picchiato durante l’arresto. Lunedì, per la prima volta nella loro storia, tre importanti giornali economici russi avevano pubblicato la stessa prima pagina, titolando: «Sono/siamo Ivan Golunov».