Trump si è incartato sulla Luna e su Marte

Mentre – cambiando idea rispetto a poco fa – invitava la NASA ad abbandonare i piani per raggiungere il satellite ha scritto che “fa parte” di Marte, probabilmente intendendo un'altra cosa

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sua moglie Melania alla Casa Bianca durante l'eclissi solare del 21 agosto 2017 (Mark Wilson/Getty Images)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e sua moglie Melania alla Casa Bianca durante l'eclissi solare del 21 agosto 2017 (Mark Wilson/Getty Images)

Venerdì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha scritto su Twitter che la NASA dovrebbe abbandonare i piani per riportare gli astronauti sulla Luna: ha così contraddetto quanto aveva annunciato poco dopo il suo insediamento, cioè che la NASA sarebbe dovuta tornare sulla Luna il prima possibile. Ma non è soltanto per questo che il tweet di Trump è stato molto commentato: in molti si sono concentrati soprattutto su quello che sembra un grosso strafalcione astronomico.

Per tutti i soldi che stiamo spendendo, la NASA NON dovrebbe parlare di andare sulla Luna – lo abbiamo fatto 50 anni fa. Dovrebbero concentrarsi sulle cose più importanti che stiamo facendo, compreso Marte (di cui fa parte la Luna), la Difesa e la Scienza!

La Luna è il satellite naturale del pianeta Terra: è in pratica una grossa palla rocciosa che si trova a una distanza media di circa 384.400 chilometri dalla Terra. Marte è un’altra grossa palla rocciosa, ma non è un satellite, bensì un pianeta: la sua distanza dalla Terra può variare molto durante le rispettive orbite dei due pianeti intorno al Sole, ma in media è di 225 milioni di chilometri. Tra gli scienziati la teoria principale sull’origine della Luna è che si sia formata dai detriti seguiti allo scontro tra la Terra e un altro grosso corpo roccioso. Quindi, a volerla dire come Trump, la Luna NON fa parte di Marte. Per sicurezza il Guardian ha chiesto conferma alla NASA, che per ora non ha ancora risposto.

Secondo molti Trump si è espresso male: probabilmente si voleva riferire ai progetti della NASA di raggiungere Marte facendo una “tappa intermedia” sulla Luna, che potrebbe offrire fondamentali vantaggi in termini logistici. Di sicuro, quello che ha scritto voleva però dire un’altra cosa, letteralmente.

Nel dicembre del 2017 Trump firmò una direttiva per fissare le priorità della NASA, una delle quali era «il ritorno degli esseri umani sulla Luna per esplorazioni e missioni di lunga durata». A marzo il vicepresidente Mike Pence aveva fissato come termine per il nuovo viaggio sulla Luna il 2024. Solo il 13 maggio scorso Trump aveva parlato del progetto di raggiungere la Luna in toni entusiasti («Potremo tornare nello Spazio ALLA GRANDE!»).

Per spiegare le nuove critiche di Trump alla NASA i giornalisti americani sono andati a controllare cosa stesse trasmettendo Fox News, il canale di notizie di riferimento per Trump, che secondo molti racconti e indiscrezioni affidabili trascorre molto tempo davanti ai notiziari televisivi. Circa un’ora prima del suo tweet un ospite del canale, il giornalista Neil Cavuto, si era detto in effetti scettico a proposito del ritorno sulla Luna, dicendo: «Non abbiamo già fatto questa cosa della Luna qualche decennio fa?».