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  • Domenica 2 giugno 2019

Una brutale tradizione georgiana

Il Lelo Burti si gioca una volta all’anno in un paesino della Georgia rurale, dove inizia per le strade e finisce in cimitero

(Danila Ilyushchenko)
(Danila Ilyushchenko)

Ogni anno nello sperduto paesino georgiano di Shukhuti, a metà strada tra il Mar Nero e la capitale Tblisi, si tiene un antico rito ortodosso che trasforma il centro abitato in un campo di battaglia, per venti minuti o per un giorno intero. Il Lelo Burti è un evento legato alle festività pasquali che un tempo si rispettava in tutta la Guria – la regione più occidentale della Georgia – ma che ora resiste soltanto fra gli abitanti di Shukhuti.

Funziona così: durante le festività pasquali il paese si divide a metà tra quelli che stanno sopra e quelli che stanno al di sotto di una linea immaginaria posta al centro del paese. Fra gli abitanti non esistono particolari rivalità e anzi, le ristrette dimensioni dell’abitato fanno sì che tutti bene o male si conoscano. Durante il Lelo Burti, però, le due fazioni si scontrano in una violenta lotta a mani nude in cui tutto è consentito.

Il fulcro del Lelo Burti è una palla ovale di pelle nera, riempita di vino e benedetta dal sacerdote ortodosso locale nei momenti che precedono l’evento. Il sacerdote è anche la persona che getta la palla nella contesa tra i due schieramenti: da quel momento gli abitanti di Shukhuti si affrontano in una gigantesca rissa per impadronirsi della palla, il cui peso è di circa tre chilogrammi. Tutti possono partecipare, dagli anziani alle donne, anche se la loro presenza è rara. Non c’è un limite di tempo: tutto si conclude solo quando una delle due fazioni riesce a portarla nella propria parte del paese varcando il confine immaginario.

https://vimeo.com/268113413

L’importanza del Lelo Burti per gli abitanti di Shukhuti è legata al ricordo dei defunti. La palla rappresenta infatti il più ambito omaggio da portare sulle lapidi del cimitero locale. I due schieramenti partecipano alla lotta nel nome di un defunto della loro parte di paese, alla cui famiglia verrà consegnata la palla in caso di vittoria. Per lo schieramento vincente non esistono premi e il paese ritorna unito immediatamente dopo la conclusione, con un abbondante banchetto pasquale aperto a tutti. Cinque anni fa il Lelo Burti è stato proclamato “monumento immateriale” della nazione dall’allora governo georgiano.