Leggi: i risultati reali delle elezioni europee, aggiornati a lunedì mattina
***
Le proiezioni sul voto in Italia per il rinnovo del Parlamento Europeo dicono che la Lega è il primo partito con circa il 34 per cento dei voti e che il Partito Democratico, con poco più del 22 per cento dei voti, è davanti al Movimento 5 Stelle, che si è fermato al 17,4 per cento. A livello europeo, i due partiti istituzionali, Popolari e Socialisti, hanno perso molti seggi, mentre ne hanno guadagnati i Verdi, i Liberali e i gruppi di estrema destra. Per ora non ci sono dati sulle elezioni amministrative – lo spoglio comincerà lunedì pomeriggio – mentre l’unico exit poll diffuso sulle elezioni amministrative in Piemonte dice che è avanti il candidato del centrodestra Alberto Cirio.
Il voto di oggi in Italia era considerato da molti come un test per il governo nazionale, formato da Lega e Movimento 5 Stelle: il risultato dice che qualche problema potrebbe esserci, visto il grande risultato della Lega e il crollo del M5S. Salvini per ora ha però detto di voler continuare a governare con questa alleanza, senza chiedere maggior peso nel governo.
• La Lega ha nettamente vinto le elezioni europee in Italia, ottenendo un risultato secondo le proiezioni tra il 33 e il 34 per cento: è di gran lunga il primo partito del paese, raddoppiando le proprie percentuali rispetto alle politiche del 2018. Il Partito Democratico è invece diventato il secondo partito, con un risultato intorno al 22 per cento, superando così il Movimento 5 Stelle che è crollato rispetto a un anno fa: ha preso più o meno il 18 per cento, secondo le proiezioni, rispetto al 32,7 per cento del 2018. Anche Forza Italia ha subito un drastico calo, attestandosi intorno al 9 per cento, mentre Fratelli d’Italia è intorno al 6 per cento. Nessun altro partito ha raggiunto la soglia di sbarramento.
• La prima analisi del voto complessivo in Europa è che la nuova legislatura del Parlamento Europeo sarà molto più frammentata delle precedenti: il Partito Popolare Europeo, cioè il principale di centrodestra, e il Partito Socialista Europeo, di centrosinistra, hanno perso una quarantina di seggi a testa. Non avranno più una maggioranza da soli.
• I tre gruppi euroscettici dovrebbero guadagnare complessivamente qualche seggio, anche se sono lontani dall’avere una maggioranza, come ampiamente previsto dai sondaggi. Cambieranno comunque i rapporti di forza al loro interno: ENF di Matteo Salvini e Marine Le Pen – entrambi vincitori nei loro paesi – si avvicinerà molto al gruppo degli euroscettici moderati ECR, che comprende la destra polacca e i Conservatori britannici, e risulterà sempre più attraente per i partiti più piccoli. I partiti alleati del M5S sono andati invece molto male quasi ovunque.
• Diversi gruppi politici al Parlamento Europeo hanno invece aumentato il loro peso. Lo storico partito europeo dei Liberali, l’ALDE, otterrà il miglior risultato della sua storia superando i 100 seggi, grazie soprattutto a En Marche, il partito del presidente francese Emmanuel Macron. Anche i Verdi sono andati molto meglio di quanto avevano predetto i sondaggi, grazie agli ottimi risultati in Francia, Germania, Belgio, Irlanda.
• In Francia ha vinto il Rassemblement National (RN), di destra radicale, che ha allargato il divario con il partito di Emmanuel Macron, En Marche. In Germania il primo posto è saldamente della CDU di Angela Merkel col 28 per cento; dietro ci sono i Verdi con il 20 per cento, mentre i Socialisti sono solo terzi con uno dei peggiori risultati della loro storia, al 15 per cento. In Spagna i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez hanno ottenuto il 33 per cento dei voti, al secondo posto è arrivato il Partito Popolare, Vox (di destra radicale) ha preso il 6 per cento, in netto calo rispetto alle politiche del mese scorso. Nel Regno Unito il Brexit Party di Nigel Farage ha ottenuto il 31 per cento delle preferenze, i Liberal Democratici il 20 per cento, i Laburisti il 14 per cento, i Conservatori l’8,8 per cento, uno dei peggiori risultati della loro storia.
E buonanotte dal Post a chi è arrivato fin qui, ci vediamo domani mattina.
Paolo Celata in collegamento con il TgLa7 fa sapere che nessun rappresentante del Movimento 5 Stelle farà dichiarazioni stanotte.
Proiezione di SWG per La7 sulle circoscrizioni Centro e Sud.
Al Centro il PD va molto meglio, la Lega più o meno uguale, il M5S peggio rispetto al dato nazionale.
Al Sud c’è un risultato molto diverso dal dato complessivo, con il M5S primo partito al 30 per cento. La Lega ha quasi dieci punti in meno rispetto alle proiezioni nazionali: ma bisogna ricordarsi che fino a poco tempo fa si chiamava Lega Nord.
Quinta proiezione Swg Italia centrale #maratonamentana pic.twitter.com/uSzmEhx4sz
— Tg La7 (@TgLa7) May 27, 2019
Quinta proiezione Swg Italia Sud #maratonamentana pic.twitter.com/wST5WsB5qo
— Tg La7 (@TgLa7) May 27, 2019
Nessun dirigente del Movimento 5 Stelle ha rilasciato dichiarazioni, mentre lo staff di Di Maio ha fatto sapere che il leader del Movimento parlerà domani alle 14.
Annunciate dichiarazioni di Di Maio domani verso le 14 a margine del tavolo al Mise su Mercatone uno #Europee2019
— Marco Di Fonzo (@marcodifonzo) May 27, 2019
È arrivata la prima proiezione di SWG sulle due circoscrizioni del Nord, quella Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) e Nord-Est (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna). In entrambe le circoscrizioni la Lega è intorno al 40 per cento, il M5S al 10.
Nord-Ovest
Lega 41%
PD 23,4
M5S 11,5
Forza Italia 8,4
Fratelli d’Italia 5,6
+Europa 3,2
Nord-Est
Lega 41,3
PD 23
M5S 10,7
Forza Italia 5,8
Fratelli d’Italia 5,8
+Europa 3,8
A Milano, la città dove Salvini è stato per quasi vent’anni in consiglio comunale e dove sabato scorso la Lega ha chiuso la campagna elettorale, il PD è largamente il primo partito, con un distacco di circa sette punti.
#Milano: a metà delle sezioni scrutinate (629/1247), si allarga il vantaggio del @pdnetwork
PD 35,4%
Lega 27,9
FI 10,2
M5S 8,7
+E 5,1
FdI 5
Verdi 3
Sinistra 2,1#Europee2019 #maratonamentana— Paolo Bovio (@paolo_bovio) May 26, 2019
Intanto il candidato presidente alla Commissione Europea del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, ha insistito sul fatto che il processo dello Spitzenkandidat deve essere rispettato, e che quindi lui deve diventare il presidente della prossima Commissione Europea. In realtà la notevole frammentazione delle forze politiche nel prossimo Parlamento Europeo rende sempre più probabile un accordo fra più partiti per spartirsi le principali cariche istituzionali e provare a governare insieme.
“Our family commits to the #Spitzenkandidat concept. Only a person can be elected and that one must be Spitzenkandidat," @ManfredWeber said, speaking at the @EPP headquarter in Brussels #EUelections2019 pic.twitter.com/alXC13evyw
— EURACTIV (@EURACTIV) May 26, 2019
Salvini ha appena detto che i risultati di oggi serviranno a cambiare l’Europa, ma non sarà così semplice. È vero che Popolari e Socialisti hanno perso una quarantina di seggi a testa e per formare una maggioranza al Parlamento Europeo avranno bisogno di altri partiti, ma entrambi hanno già fatto sapere che non intendono rivolgersi alla destra radicale, rappresentata soprattutto dalla Lega e dal Rassemblement National di Marine Le Pen. Le loro attenzioni si concentreranno soprattutto sui Liberali e sui Verdi.
Quasi sicuramente, insomma, anche nella prossima legislatura i gruppi euroscettici rimarranno all’opposizione, senza avere grandi margini di manovra.
Il resto dei calcoli sulla prossima legislatura del Parlamento Europeo li trovate qui.
Secondo l’ultima proiezione di SWG per La7, la Lega avrebbe raggiunto il 34 per cento.
3a proiezione SWG La7#Lega sempre più su.
Centrodestra al 49%.#Pd 4 punti sopra i 5 stelle#maratonamentana #ElezioniEuropee #Europee2019 pic.twitter.com/IkKzwrQ4dc
— Pietro Raffa (@pietroraffa) May 26, 2019
Zingaretti conclude insistendo sulla lettura che vuole la nascita di un nuovo bipolarismo italiano ed europeo, tra progressisti e sovranisti.
Zingaretti: «L’aggressione sovranista alle elezioni europee è fallita: dentro al Parlamento europeo c’è un’ampia e solida maggioranza che ha voglia di cambiare l’Europa ma di lanciare il sogno europeo».
Zingaretti dice di voler costruire un’alternativa a Salvini in vista delle prossime elezioni politiche, «per salvare il nostro paese».
Zingaretti: «Il voto ci consegna una grande sfida, quella di costruire un’alternativa a Matteo Salvini, che esce indubbiamente da queste elezioni come il leader di un governo immobile e pericoloso».
Sta parlando Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico: si dice molto soddisfatto, perché la scelta del PD è stata «vincente». «Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla forza del Partito Democratico».
Il segretario della Lega, che secondo le proiezioni dovrebbe superare il 30 per cento, ha parlato ai giornalisti stringendo in mano un crocefisso che ha mostrato e baciato diverse volte. Ha detto che quella di oggi è una grande vittoria per partiti come la Lega e quello guidato da Marine Le Pen in Francia. Per quanto riguarda l’Italia ha detto che non cambierà nulla per il governo e che il suo avversario rimane il Partito Democratico.
Salvini ripete più volte che il suo avversario è «il Partito Democratico» e per il governo «non cambia nulla» anche perché la somma dei partiti al governo continua a essere «superiore al 50 per centuale».
Salvini ha più volte agitato e poi baciato un crocefisso durante la conferenza stampa.
Il Trump tridentino è questo qui. pic.twitter.com/RgIOI5DoOl
— stefano lamorgese (@mascaweb) May 26, 2019
«Non importa il risultato esatto della Lega, 29, 23 o 33, noi partiamo dal 6 per cento del 2014 e dal 17 per cento del 2018»
«Il mio avversario resta la sinistra, gli alleati di governo sono amici con i quali domani si torna a lavorare serenamente»
«Non solo la Lega è il primo partito in Europa, Marine Le Pen ha il primo partito in Francia, Nigel Farage è il primo nel Regno Unito»
Sta parlando Salvini. Stringe un crocefisso in mano e ha ringraziato «chi c’è lassù per la vittoria».
Anche Tecn+ conferma la crescita della Lega, che sembra avviata a superare il 30 per cento.
? #Proiezione Tecnè per Mediaset (34% copertura):
Lega 33,1%
PD 21,8%
M5S 19,1%
FI 8,9%
FdI 6,2%
+EU 3,6%
SIN 2,0%
Altri 5,2%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Nel Regno Unito è ancora in corso lo spoglio, ma sulla base dei dati che abbiamo come sono andate le varie posizioni su Brexit? I partiti che vorrebbero restare nell’Unione Europea hanno il 40,3%; i partiti a favore della “hard Brexit”, cioè dell’uscita netta o senza accordo, hanno il 35,2%; Conservatori e Laburisti, che hanno posizioni sfaccettate su Brexit riassumibili in “uscire con un accordo prudente”, il 23%.
UK: 45% counted.
Remain parties: 40.3%
Hard Brexit parties: 35.2%
Conservatives/Labour: 23%#EP2019 #Brexit #EuropeanElections2019 #EUelections2019 pic.twitter.com/tTuBIlp2Bq— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Nella nuova proiezione di Opinio per Rai la Lega si rafforza, superando nettamente il 30 per cento.
? #Proiezione OPINIO per la Rai (21% copertura):
Lega 32,1%
PD 22,0%
M5S 19,5%
FI 9,4%
FdI 5,8%
+EU 3,2%
EV 2,2%
SIN 1,8%
Altri 4,0%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Intanto cominciano ad arrivare i dati reali (per ora 4 mila sezioni su 61 mila).
? #SCRUTINIO #Italia (prime 4.055 sezioni su 61.576):
Lega 33,66%
PD 23,55%
M5S 16,62%
FI 7,80%
FdI 5,84%
+EU 3,42%
EV 2,71%
SIN 1,88%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
La sconfitta del M5s è nazionale, ma soprattutto europea. Tutti gli alleati vanno male: zero seggi per Kukiz ??, Elurikkuse Erakond ??, Akkel ?? Liike Nyt ??; solo per Zivi Zid ?? 1 seggio. Il nuovo gruppo lanciato da Di Maio non nascerà: in Ue il M5s non esiste. #ElezioniEuropee
— Luciano Capone (@lucianocapone) May 26, 2019
La nuova proiezioni di Quorum/YouTrend è più prudente e dà la Lega al 30 per cento, mentre gli altri partiti sono più meno stabili.
? #ProiezioneRealTime @AgenziaQuorum / @you_trend per @SkyTG24:
Lega 30,4%
PD 21,9%
M5S 20,1%
FI 9,8%
FdI 6,3%
+EU 3,5%
SIN 2,7%
EV 1,5%
CP 0,9%
PdF 0,6%
FN 0,5%
Altri 1,8%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Dopo la pubblicazione delle ultime proiezioni di SWG, alla finestra dell’ufficio di Salvini nella sede della Lega a Milano si è affacciato il suo consigliere Giancarlo Giorgetti, che ha sistemato sul davanzale una statua di Alberto da Giussano, il condottiere medioevale storico simbolo del partito.
Nella seconda proiezione di SWG per La7, la Lega è al 33 per cento, il PD sopra il 20 per cento e il Movimento 5 Stelle sotto mentre Forza Italia sotto il 10.
Terza proiezione Swg #maratonamentana pic.twitter.com/2OHVtaptZo
— Tg La7 (@TgLa7) May 26, 2019
(È la seconda che è stata mostrata, nonostante quel che dice il Tweet)
Nelle nuove stime, Tecnè si allinea agli altri, con la Lega vicina al 30 per cento, il PD poco sopra il 20 e il Movimento 5 Stelle leggermente sotto.
? #Proiezione Tecnè per Mediaset (20% copertura):
Lega 29,8%
PD 21,3%
M5S 19,6%
FI 9,1%
FdI 5,8%
+EU 4,5%
SIN 2,9%
Altri 6,9%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Il segretario della Lega, Matteo Salvini, è alla sede della Lega in via Bellerio, ma non ha ancora parlato. I giornalisti dicono comunque che c’è molto ottimismo dopo le ultime proiezioni. Nella sede del Movimento 5 Stelle invece, non si è presentato ancora nessun dirigente e gli addetti stampa si sono limitati a ricordare che quelle di oggi dopotutto sono «elezioni europee».
Per il Movimento 5 Stelle non sarà una grande serata: soprattutto per via dei primi risultati in Italia, ma anche per gli scarsi consensi raccolti dagli alleati che aveva presentato a febbraio.
Le due liste dei gilet gialli – Alliance jaune ed Evolution citoyenne – hanno ottenuto insieme solo lo 0,5 per cento dei voti, molto meno della soglia di sbarramento del 5 per cento. I nazionalisti polacchi di Kukiz sono dati al 4 per cento e sarebbero fuori dal Parlamento Europeo. Gli alleati finlandesi di Liike Nyt sembrano sotto all’uno per cento, e non otterranno alcun seggio. Il misterioso partito “agricolo” greco non è nemmeno pervenuto dai risultati ufficiali. Gli unici che potrebbero ottenere un seggio sono i croati anti-establishmente di ŽIVI ZID (Scudo Umano), dati intorno al 6 per cento (nonostante per lungo tempo siano stati al 15).
• Sono state fatte su un campione piuttosto basso, ma sono tendenzialmente più affidabili dei sondaggi
• La Lega si rafforza ed è data al 30 per cento e oltre (tranne da Tecnè, che la stima al 27 per cento)
• PD e Movimento 5 Stelle sono entrambi molto bassi, intorno al 20 per cento. Il PD è dato leggermente in vantaggio
Le proiezioni di Tecnè sono molto diverse: danno il Movimento 5 Stelle di pochissimo sopra il PD e la Lega al 27 per cento.
? #Proiezione Tecnè per Mediaset (15% copertura):
Lega 27,3%
M5S 20,9%
PD 20,6%
FI 9,5%
FdI 5,5%
+EU 4,3%
SIN 3,1%
Altri 8,8%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
La proiezione di SWG per La7 dà risultati simili per PD e Movimento 5 Stelle, ma migliori per la Lega (il campione è comunque ancora molto basso).
? #Proiezione SWG per La7 (8% copertura):
Lega 32,0%
PD 21,7%
M5S 19,6%
FI 8,6%
FdI 6,2%
+EU 3,4%
EV 2,8%
SIN 1,7%
Altri 4,2%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Prima proiezione di Opinio su dati reali dall’Italia. Molto bene la Lega, il PD basso, ma sopra il Movimento 5 Stelle. +Europa vicina al 4 per cento.
Italy, European Election, Rai Projection:
LEGA-ENF/EAPN: 30%
PD-S&D: 21.3%
M5S-EFDD-20.2%
FI-EPP: 10.0%
FdI-ECR-6.0%
+E-ALDE- 3.9%
EV-G/EFA: 2.7%
LS-LEFT: 1.7%— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Secondo exit poll dal Piemonte, si consolida il vantaggio del candidato del centrodestra Cirio sul governatore uscente del centrosinistra, Chiamparino.
? #ExitPoll OPINIO per la Rai (100% copertura) – PIEMONTE
Cirio (CDX) 45,0-49,0%
Chiamparino (CSX) 36,5-40,5%
Bertola (M5S) 12,0-16,0%
Boero (PdF) 0,0-1,0%#RegionaliPiemonte #MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) 26 maggio 2019
In Francia il divario fra Rassemblement National, di destra radicale, e il partito di Emmanuel Macron, En Marche, si sta allargando: secondo stime di Europe Elects il primo è vicino al 26 per cento, il secondo al 21.
In Germania il primo posto è saldamente della CDU di Angela Merkel col 28,6 per cento, che comunque perde diversi punti rispetto al 2014. Al secondo posto ci sono i Verdi con il 20 per cento, i Socialisti solo terzi con uno dei peggiori risultati della loro storia, al 15 per cento.
Lo spoglio è praticamente finito in Spagna: i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez hanno stravinto col 33 per cento. Al secondo posto è arrivato il Partito Popolare (PP, principale partito di centrodestra), che ha ottenuto il 20 per cento dei voti, seguito dal 12 per cento di Ciudadanos, altro partito di centrodestra. La destra radicale di Vox è al 6 per cento.
Nel Regno Unito siamo a un quarto dello spoglio: il Brexit Party di Nigel Farage è vicino al 32 per cento, i Liberal-Democratici al 19,4, i Laburisti al 16,3. I Conservatori – all’8 per cento – sono stati superati persino dai Verdi, all’11 per cento.
Finito lo spoglio anche nei Paesi Bassi, che ha confermato i risultati degli exit poll di giovedì: i Laburisti sono arrivati primi col 19 per cento, il partito centrista del primo ministro Mark Rutte è dietro col 15 per cento, gli euroscettici del Forum per la Democrazia – molto quotati dai sondaggi pre-elettorali – sono solo quinti con l’11 per cento.
In Portogallo secondo i risultati preliminari (lo spoglio è quasi al 98 per cento) il Partito Socialista, il partito di governo, ha ottenuto il 33,8 per cento e il suo principale alleato, il Blocco di Sinistra (BE), ha raggiunto il 9,6 per cento. Il principale partito di opposizione, il PSD di centrodestra, è al minimo storico: al 22,6 per cento.
In Grecia il primo ministro Alexis Tsipras ha annunciato elezioni anticipate riconoscendo la sconfitta: il suo partito, Syriza, di sinistra, è arrivato secondo col 27 per cento a una decina di punti da Nea Dimokratia, di centrodestra. Le elezioni politiche erano teoricamente previste per ottobre.
In Austria, secondo le stime il partito centrista ÖVP è arrivato quasi al 35 per centro, mentre i socialdemocratici del SPÖ sono andati piuttosto male, fermandosi al 23,4 per cento, così come la destra radicale del FPÖ, al 17,2 per cento.
In Francia hanno partecipato alle elezioni europee anche due liste legate al movimento dei cosiddetti “gilet gialli”, che da sette mesi organizza manifestazioni di protesta in tutto il paese, ma il loro risultato è stato molto deludente: secondo le prime stime, Alliance jaune ed Evolution citoyenne avrebbero ottenuto insieme solo lo 0,5 per cento dei voti, molto meno della soglia di sbarramento del 5 per cento. Nemmeno le liste minori in cui si erano candidati alcuni degli esponenti del movimento hanno raggiunto la soglia.
Un articolo del quotidiano Le Monde spiega la breve storia di queste due liste e le ragioni del loro risultato, molto lontano dal 10 per cento ipotizzato da alcuni sondaggi fatti negli scorsi mesi. Uno dei problemi è stato l’eccesso di frammentazione delle candidature degli esponenti del movimento, legato al disaccordo su alcune strategie da tenere. Parte del movimento, in virtù della sua natura anti-sistema, era contraria alla partecipazione alle elezioni; in particolare alcuni pensavano che liste dei gilet gialli indipendenti avrebbero solo aiutato En Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron, togliendo voti al suo principale avversario, il Rassemblement National di Marine Le Pen, e a La France insoumise (LFI).
Christophe Chalençon di Evolution citoyenne ha detto che farà ricorso contro il risultato elettorale: in molti seggi, ha detto, non è stato possibile votare la sua lista perché i tagliandi per votare erano stati fatti, da Evolution citoyenne stessa, usando una carta troppo spessa (in Francia si votava inserendo un tagliando della lista prescelta in una busta).
Il secondo exit poll dall’Italia di Opinio per la Rai è sostanzialmente stabile rispetto al primo, la Lega leggermente in calo.
Italy, European Elections, Opinio second Exit poll:
LEGA-ENF/EAPN: 27-30%
PD-S&D: 20.5-24.5%
M5S-EFDD: 18.5-22.5%
FI-EPP: 8-12%
FdI-ECR: 5-7%
+E-ALDE: 2.5-4.5%— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
In Italia è cominciato lo scrutinio: qui potete seguire lo spoglio dei voti reali.
Sempre in Italia, Tecnè conferma i dati del primo intention poll:
Lega 26,0-30,0%
PD 20,5-24,5%
M5S 18,5-22,5%
FI 8,0-12,0%
FdI 4,0-7,0%
+EU 2,5-4,5%
Sin 2,5-4,5%
Altri 5,5-7,5%
Secondo “multipoll” di SWG per La7 dall’Italia. La Lega si rafforza un poco, il PD rimane stabile, il Movimento 5 Stelle si indebolisce ancora.
Secondo Multipoll Swg #maratonamentana pic.twitter.com/vMJaMUMfia
— Tg La7 (@TgLa7) May 26, 2019
Sembra che alla fine l’affluenza in Italia sarà inferiore a quella del 2014, quando raggiunse il 57,2 per cento. Il calo, in particolare al Sud, sembra abbia penalizzato in particolare il Movimento 5 Stelle. L’Italia è tra i pochi paesi europei dove l’affluenza non è stata in aumento.
?? Dai primi dati sulla #affluenza emerge una tendenza delle #Europee2019: il calo netto del voto serale (dalle 19 alle 23).
Alle 19 il dato era stato superiore a quello del 2014 (+1,7%), mentre alla fine sarà più basso (ora è -3,1%, dopo il 62% dei comuni).#MaratonaYoutrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
In Spagna, con oltre il 90 per cento dei seggi scrutinati, i Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez (PSOE, il principale partito di sinistra in Spagna) hanno ottenuto il 33 per cento, pari a 20 seggi al Parlamento europeo. Al secondo posto è arrivato il Partito Popolare (PP, principale partito di centrodestra), che ha ottenuto il 20 per cento dei voti, pari a 12 seggi. Alle ultime elezioni europee, nel 2014, il PP aveva ottenuto 16 seggi, il PSOE 14.
Dietro al PSOE e PP sono arrivati Ciudadanos, partito di centrodestra di ispirazione liberale, con il 12 per cento dei voti, pari a 7 seggi; Unidas Podemos, formazione politica di sinistra guidata da Pablo Iglesias, che ha ottenuto il 10 per cento dei voti, pari a 6 seggi; e Vox, partito di destra radicale, che ha fatto peggio di quanto previsto dai sondaggi, ottenendo solo il 6 per cento dei voti, pari a 3 seggi.
Hanno ottenuto seggi anche Ahora Repúblicas, lista di partiti nazionalisti e indipendentisti di sinistra, tra cui l’EH Bildu (basco) ed Esquerra Republicana (catalano); Junts per Catalunya, il partito indipendentista catalano di Carles Puigdemont; e Coalición por una Europa Solidaria, lista di partiti nazionalisti di centro e di destra, tra cui il PNV (basco) e Coalición Caranaria (delle isole Canarie).
Anche il segretario della Lega e ministro dell’Interno ha commentato gli exit poll.
Una sola parola: GRAZIE Italia! ?? pic.twitter.com/PEmaNvCpNJ
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 26, 2019
Il vicesegretario del PD Andrea Orlando ha già commentato i primi risultati, mostrando un certo ottimismo. Secondo Orlando, il voto in Europa e in Italia dimostra che l’avanzata della destra radicale è stata fermata e che il PD è tornato una forza competitiva, in grado di superare il Movimento 5 Stelle.
YouTrend ha realizzato una media dei vari exit poll, instant poll e multipoll che sono stati fatti quest’anno (sì, c’è un po’ di confusione).
? MEDIA #ExitPoll #InstantPoll #MultiPoll (SWG-Tecnè-Opinio-Quorum):
Lega 28,38%
PD 22,75%
M5S 21,0%
FI 10,0%
FdI 5,88%
+EU 3,25%
Sin 2,83%
EV 2,0%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
• La Lega è andata bene rispetto alle politiche dell’anno scorso, ma potrebbe deludere rispetto ai sondaggi che la davano ampiamente sopra il 30 per cento
• Il PD è dato da quasi tutti gli istituti sopra il Movimento 5 Stelle, anche se di pochi punti, e con un risultato migliore di quello previsto dai sondaggi
• Il Movimento sembra essere andato molto male e secondo alcuni istituti potrebbe addirittura scendere sotto il 20 per cento
• Forza Italia è in bilico intorno al 10 per cento, mentre Fratelli d’Italia è sopra il 5 per cento
• Gli altri partiti, +Europa, Verdi, La Sinistra, non dovrebbero raggiungere la soglia del 4 per cento
Sono usciti anche i primi exit poll dal Piemonte: a sorpresa, danno il candidato del centrodestra Alberto Cirio in vantaggio di diversi punti sul governatore uscente e candidato del centrosinistra Sergio Chiamparino.
Exit poll in Piemonte pic.twitter.com/VPt6GfH6Jb
— Claudio Cerasa (@claudiocerasa) May 26, 2019
Il primo ministro Alexis Tsipras ha detto che indirà elezioni anticipate dopo la sconfitta alle elezioni europee di oggi. Secondo gli exit poll il suo partito Syriza, di sinistra, è arrivato secondo col 27 per cento a una decina di punti da Nea Dimokratia, di centrodestra. Le elezioni politiche erano teoricamente previste per ottobre.
Infine, gli exit poll del consorzio Opinio per la Rai.
Italy, European election, Rai/Opinio exit poll:
Lega-ENF/EAPN: 27-31%
PD-S&D: 21-25%
M5S-EFDD: 18.5-22.5%
FI-EPP: 8-12%
FdI-ECR: 5-7%
+E-ALDE: 2.5-4.5%
LS-LEFT: 1-3%
EV-Greens/EFA: 1-3%— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Qui gli exit poll di Tecnè per Mediaset.
? #IntentionPoll Tecnè per Mediaset (80% copertura):
Lega 26,0-30,0%
PD 20,5-24,5%
M5S 18,5-22,5%
FI 8,0-12,0%
FdI 4,0-7,0%
+EU 2,5-4,5%
Sin 2,5-4,5%
Altri 5,5-7,5%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Gli exit poll di Quorum/YouTrend realizzati per SkyTg24.
? #ExitPoll @AgenziaQuorum/@you_trend per @SkyTG24:
Lega 27,0-30,0%
PD 21,5-24,5%
M5S 20,0-23,0%
FI 9,0-11,0%
FdI 5,0-7,0%
+EU 2,0-4,0%
Sin 1,5-3,5%
Altri 3,5-5,5%#Europee2019 #ElezioniEuropee#MaratonaYouTrend— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
È il cosiddetto “multipoll” dell’istituto SWG realizzato per i Tg La7, composto da exit poll (realizzati ai seggi) e instant poll, sondaggi fatti nel giorno del voto. Ciascun partito è dato in una forbice: la Lega è data molto avanti, il Partito Democratico sarebbe appena davanti al Movimento 5 Stelle. Né +Europa né la Sinistra supererebbero la soglia di sbarramento.
Lega – 26,5–29,5%
M5S – 20-23%
PD – 21-24%
Forza Italia – 9-11%
Fratelli d’Italia – 5-7%
+Europa – 2,5-3,5%
Sinistra – 2-3%
Europa Verde – 1,5-2,5%
In Portogallo, secondo le prime stime su dati reali, è andato bene il governo di centrosinistra del primo ministro Antonio Costa. Il suo Partito Socialista ha avuto un buon risultato così come il suo principale alleato, il Blocco di Sinistra (BE), mentre il principale partito di opposizione, il PSD di centrodestra, è al minimo storico.
Portugal estimates:
PS: 32.45%
PSD: 22.90%
B.E.: 10.25%
CDU: 7.40%
CDS-PP: 6.00%
PAN: 5.50%
Other parties: 15.50%— POLITICO Poll of Polls (@pollofpolls_EU) 26 maggio 2019
Il Parlamento Europeo ha fatto sapere che nelle proiezioni di questa sera includerà nel gruppo dei liberali europei ALDE anche la Republique En Marche del presidente francese Macron, che fino all’ultimo era rimasta in dubbio se aderire all’ALDE o formare un nuovo gruppo. Secondo le ultime proiezioni, con l’aiuto di En Marche, l’ALDE diventerebbe il terzo gruppo del nuovo parlamento, con circa 100 eurodeputati.
In Romania, gli exit poll stimano un ottimo risultato per il nuovo partito liberale e anticorruzione A2020. Sono andati molto male i centristi del PNL e soprattutto i socialdemocratici del PSD, attualmente al governo.
Romania, Curs-Avangarde exit poll, at 21:00 (local time):
European election
PNL-EPP: 25.7% (-4.3%)
PSD-S&D: 25.7% (-12.3%)
A2020-ALDE: 23.9% (+23.9%)
PRO-S&D: 5.7% (+5.7%)
UDMR-EPP: 5.4% (-0.8%)
PMP-EPP: 5.2% (-1%)
ALDE-ALDE: 4.7% (+4.7%)+/- vs. 2014 election result pic.twitter.com/hTaR61kR4z
— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Con questi numeri – che, ricordiamo, sono ancora frutto di exit poll e sondaggi – non sarebbe possibile una maggioranza fra Partito Popolare (di centrodestra) e la galassia dei partiti euroscettici: al momento arriverebbero a 350 seggi, 26 in meno di quelli necessari.
Anche per il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani sarebbe molto difficile essere rieletto. Nel 2015 fu votato dal Partito Popolare, dai liberali dell’ALDE e dagli euroscettici moderati di ECR. Al momento secondo le proiezioni a questi tre gruppi mancherebbero 40 seggi per raggiungere una maggioranza ed eventualmente rieleggere Tajani. Se i dati fossero confermati, sarebbe più probabile che un partito “ago della bilancia” come i Verdi o l’ALDE possa chiedere la presidenza nell’ambito di un più ampio accordo di collaborazione con Partito Popolare e Socialisti.
La stima di YouTrend piazza l’affluenza definitiva in Italia tra il 57 e il 61 per cento, cioè allo stesso livello o in leggero aumento rispetto al 57,2 per cento del 2014. Il trend in gran parte dell’Unione è stato di un incremento nel numero dei votanti, che potrebbero arrivare per la prima volta oltre il 50 per cento.
?? Secondo le nostre proiezioni, l'affluenza definitiva delle 23 per le #Europee2019 si dovrebbe attestare tra il 57% e il 61%.#MaratonaYouTrend pic.twitter.com/HhsszwhmRC
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Avete ancora un’ora per votare in Italia (dove si vota anche in quasi 4 mila comuni). C’è tempo fino alle 23, quando i seggi saranno chiusi e saranno resi pubblici i primi exit poll. Se non sapete come fare o dove farlo, qui trovate una guida fatta apposta per per voi.
Fra i Conservatori britannici circolano stime molto pessimistiche sui risultati di stasera: sembra che il partito si aspetti di eleggere un solo europarlamentare (oggi ne ha 20).
Latest internal Tory predictions very grim. "looking like 0 or 1 seats now". Even south east looking bad, says source.
— Francis Elliott (@elliotttimes) May 26, 2019
A proposito delle proiezioni dalla Francia, molti fanno notare che se il 22 per cento stimato dagli exit poll per En Marche del presidente francesce Macron può sembrare deludente, soprattutto se confrontato con il 23 per cento stimato per il Rassemblement National di Marine Le Pen. È in realtà un risultato non così male se messo accanto al 14 per cento ottenuto cinque anni fa dall’allora presidente François Hollande e dal suo Partito Socialista (all’epoca Le Pen raccolse il 24 per cento dei voti e divenne il primo partito del paese).
Una delle cose di cui più si discute in attesa di nuovi risultati è questo exit poll secondo il quale i tedeschi tra i 18 e i 29 anni hanno votato in massa per i Verdi. In questa fascia d’età, i Verdi avrebbero raccolto più voti degli altri tre partiti più votati dai giovani messi insieme.
Ouch! In #Germany, the Greens were the strongest party among young voters, according to Forschungsgruppe Wahlen exit poll. In the 18-29 age group they got more votes than CDU, SPD and FDP combined. pic.twitter.com/3eA8JIY41U
— Holger Zschaepitz (@Schuldensuehner) May 26, 2019
• L’affluenza rispetto alle elezioni del 2014 è in aumento in quasi tutti i paesi e potrebbe per la prima volta superare il 50 per cento complessivo in tutta l’Unione
• In Italia, invece, l’affluenza alle 19 era solo leggermente in crescita: 43,8 contro il 42,1 per cento di cinque anni fa (in Polonia è raddoppiata e in Francia è cresciuta di circa 10 punti)
• Secondo i primi exit poll (che trovate riassunti qui) i partiti della destra radicale sono andati in genere leggermente peggio di quanto ci si aspettava (ma complessivamente fanno un buon risultato)
• I vari partiti verdi, in particolare nel Nord Europa e in Francia, sembrano essere andati molto forte
• Sembra anche che i partiti tradizionali, centristi e socialdemocratici, abbiano ridotto la portata della sconfitta, anche se hanno quasi tutti subito cali più o meno significativi rispetto al 2014
Lo spoglio dei voti è praticamente finito in Finlandia, che ha già diffuso i risultati nonostante in molti paesi si stia ancora votando. I risultati sono più o meno gli stessi di quelli annunciati nelle scorse ore: la Coalizione Nazionale, di centrodestra, è arrivata prima (20,7 per cento), seguito dai socialdemocratici (14,7 per cento) e dai Verdi (15,9 per cento), in netta crescita rispetto alle scorse europee e alle politiche di aprile. Il Partito dei Finlandesi, la formazione di destra radicale alleata di Salvini, ha perso quasi 4 punti rispetto al voto di un mese fa, fermandosi al 13,9 per cento.
È basata sugli exit poll dei paesi in cui i seggi hanno già chiuso e sui sondaggi di tutti gli altri, quindi occhio. Il Partito Popolare Europeo, il partito transnazionale di centrodestra, sarebbe a 173 seggi, in vantaggio di 26 sul Partito Socialista Europeo (di centrosinistra). Sarebbe la prima volta che i due partiti non controllano la maggioranza dei seggi.
Altri dati notevoli: i Verdi controllerebbero molti più seggi di quanto ci si attendeva (partivano da 52, che era già un record), i liberali dell’ALDE supererebbero per la prima volta nella storia i 100 seggi, mentre i tre gruppi euroscettici sarebbero intorno ai 170, +20 rispetto all’attuale legislatura.
Prime proiezioni dei seggi fornite dal #ParlamentoEuropeo: i popolari si confermerebbero al primo posto con 173 seggi, seguiti dai socialisti a 147. Pertanto, essi insieme non raggiungerebbero la maggioranza di 376 seggi, fermandosi a quota 320.#Europee2019 #MaratonaYouTrend pic.twitter.com/fgOZO2ykhU
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Sono arrivati anche gli exit poll dalla Spagna: malissimo il partito di destra radicale Vox, che sarebbe calato di quasi quattro punti rispetto alle elezioni politiche di un mese fa, dove comunque non aveva rispettato le aspettative dei suoi sostenitori. I Socialisti del primo ministro Pedro Sánchez (PSOE) si sarebbero confermati primo partito, come ampiamente previsto dai sondaggi, arrivando vicini al 30 per cento. A destra Partito Popolare (PP) e Ciudadanos sarebbero distanziati solo di un punto percentuale, con il PP leggermente avanti. Ahora Repúblicas, lista di diversi partiti nazionalisti e di sinistra, il cui leader è l’indipendentista catalano Oriol Junqueras, è data al 6 per cento.
EXIT POLL: Pedro Sánchez's Socialists win the European election in Spain with 28.4 percent of the vote and 18 MEPs (up 4 from 2014):https://t.co/n3qBMvA8nbhttps://t.co/uJAh973yBG pic.twitter.com/Jxk6jXu3Iw
— Diego Torres (@jdiegotorres) May 26, 2019
In Danimarca, stando ai primi exit poll, i socialdemocratici (A) sono il primo partito, anche se sono andati piuttosto peggio rispetto ai sondaggi (dovrebbero raccogliere circa il 23 per cento contro il 26 ipotizzato). Sono andati bene i centristi di Venstre (V), sia rispetto ai sondaggi che rispetto alle elezioni, mentre la destra radicale del Partito del Popolo Danese (O) è andata molto male e sembra che abbia più che dimezzato i suoi voti rispetto al 2014, passando dal 26 all’11 per cento.
Denmark, Epinion exit poll:
A-S&D: 23.6%
V-ALDE: 20.6%
F-G/EFA: 13%
O-ECR: 11.8%
B-ALDE: 9.7%
Ø-GUE/NGL: 6.7%
C-EPP: 5.6%
Å-G/EFA: 3.7%
N-GUE/NGL: 3.1%
I-ALDE: 2.3%#EP2019 #ep19dk pic.twitter.com/9s6HWVvnO6— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Meno di un quarto d’ora dopo la chiusura dei seggi, il Rassemblement National sta già commentando gli exit poll che lo danno in testa. A nome del partito sta parlando Jordan Bardella, 23 anni, candidato di punta del partito (qui avevamo raccontato chi è e cosa vuole).
Bardella #EuroFoglio #europee2019 pic.twitter.com/ZaRbnSuHNs
— Paola Peduzzi (@paolapeduzzi) May 26, 2019
In Polonia l’affluenza è raddoppiata rispetto al 2014 (quando fu appena del 23 per cento). Questo, unito al fatto che la maggiore affluenza è stata registrata nella capitale Varsavia, considerata una delle roccaforti dell’opposizione, potrebbe rappresentare un porblema per Diritto e Giustizia, il partito di destra radicale attualmente al governo.
With overall turnout almost doubled (compared to 2014) and highest turnout in Warsaw, PiS might be in trouble. #EP2019 #Poland
(HT to @AnnaFem for pic) pic.twitter.com/zujnYRunE2
— Cas Mudde ?️ (@CasMudde) May 26, 2019
Ecco gli exit poll dalla Francia: come anticipato dai sondaggi, il Rassemblement National di Marine Le Pen e En Marche di Emmanuel Macron sono praticamente pari. In particolare, sembra che il RN sia avanti di un punto e qualcosa. Al terzo posto ci sono un po’ a sorpresa i Verdi, che i sondaggi davano intorno al 7 per cento. Sono andati malissimo i Repubblicani, che prendono cinque punti in meno di quanto gli assegnavano i sondaggi.
#EP2019 — France Ipsos projection:
RN 23.2%
LREM 21.9%
EELV 12.8%
LR 8.3%
UF 6.7%
SP 6.7% pic.twitter.com/NnY1FmVG0A— Alberto Nardelli (@AlbertoNardelli) May 26, 2019
Il corrispondente da Bruxelles del Financial Times scrive che secondo alcuni funzionari europei quelle di oggi potrebbero essere le prime elezioni nella storia europea in cui l’affluenza supera la soglia del 50 per cento.
EP officials are hopeful that this vote could be the first time since 1994 that voter turnout crosses the 50 per cent #EP2019
— Mehreen (@MehreenKhn) May 26, 2019
Una tabella compilata da Politico sull’affluenza in tutta Europa, aggiornata alle 19: è in aumento rispetto alle elezioni del 2014 in tutti i paesi tranne Malta, Irlanda, Bulgaria, Cipro e Portogallo.
Ci eravamo scordati dell’Ungheria, dove è successo quello che pensavano tutti: il partito del controverso primo ministro Viktor Orbán ha ottenuto più del cinquanta per cento dei voti staccando di oltre quaranta punti il primo partito di opposizione.
Hungary: Orban wins big
Victor Orban’s Fidesz party (EPP) scores 55% the first exit polls show.
FIDESZ (EPP) – 55%
MSZP+Parbeszed (S&D, Greens) 10%
DK (S&D), 11 %
Jobbik (NA) 9%
Momentum (NA), 7%#EUelections2019— Samuel Stolton (@SamuelStolton) May 26, 2019
Una nota sul partito populista croato Scudo Umano (ZZ), uno dei principali alleati del Movimento 5 Stelle in Europa. Per buona parte della campagna elettorale i sondaggi lo davano intorno al 15 per cento, ma dagli exit poll sembra che alla fine prenderà circa un terzo dei voti: al momento è infatti dato intorno al 6 per cento. Non è una grande notizia per le aspirazioni del M5S di formare un gruppo autonomo di forze anti-establishment – ma non esplicitamente anti-europeiste – nel prossimo Parlamento Europeo.
Intanto arrivano i primi risultati dello spoglio dalla Finlandia (siamo a circa il 50 per cento). Il principale partito di centrodestra, la Coalizione Nazionale, è arrivato primo, seguito dai socialdemocratici e dai verdi: questi ultimi in particolare hanno migliorato i loro risultati sia rispetto alle europee del 2014 che rispetto alle politiche dello scorso aprile. È invece andato maluccio il Partito dei Finlandesi, la formazione di destra radicale alleata di Salvini, che ha perso 4 punti rispetto al voto di un mese fa.
Preliminary results from Finland’s justice ministry
National Coalition Party: 20.9%
Social Democrats: 16.7%
Greens: 14.4%
Center Party: 13.7%
Finns Party: 13.1%
Left Alliance: 7.4%
Swedish People’s Party: 5.3%
Christian Democrats: 5.3%— POLITICO Poll of Polls (@pollofpolls_EU) May 26, 2019
Nel frattempo sono arrivati gli exit poll dalla Croazia. I due partiti principali, il centrista HDZ e il socialdemocratico SDP, hanno entrambi perso più dieci punti rispetto alle precedenti elezioni europee, mentre il nuovo partito populista Scudo Umano (ZZ), alleato del Movimento 5 Stelle, è riuscito a superare la soglia di sbarramento.
? #BREAKING: exit poll in #Croazia ??
HDZ-EPP: 23.43%
SDP-S&D: 18,38%
NLMK-*: 8.2%
HKS-ECR: 6.43%
ŽZ-EFDD: 6.25%
AK-ALDE: 5.59%
NHR/HSP-ENF: 5.09%
MOST-ECR: 4.7%
NLMP-EPP: 3.94%
START-S&D: 2.48%
ORaH-G/EFA: 2.31%
HNS-ALDE: 2.16%Fonte: Ipsos#Europee2019 #maratonayoutrend
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Stanno iniziando ad arrivare i risultati sull’affluenza in Italia alle 19 e per il momento sembra che il dato continui ad essere in linea con quello del 2014, cioè intorno al 42 per cento. L’Italia è uno dei pochi paesi in Europa dove l’affluenza è stabile, invece che in crescita.
A partire dalle 19, ora italiana, il governo finlandese pubblicherà i risultati dello spoglio su questo sito, nonostante la Commissione Europea abbia chiesto a tutti gli stati membri di non pubblicare dati ufficiali fino a che i seggi di tutti i paesi non saranno chiusi (che ribelli!).
La leader della tedesca CDU Annegret Kramp-Karrenbauer ha già tenuto un discorso, nonostante quelli diffusi fino a questo momento siano solo exit poll (che però di solito in Germania sono molto precisi). Rispetto al 2014, l’alleanza CDU/CSU ha perso sette punti, ma Kramp-Karrenbauer ha detto che l’obiettivo era diventare il più grande partito al Parlamento Europeo e, con i 28 seggi che assegnano all’alleanza gli exit poll, questo risultato sembra essere stato raggiunto.
I prossimi paesi a chiudere i seggi saranno Bulgaria e Croazia, alle 19. Alle 20 invece sarà il turno di paesi più rilevanti come Francia, Spagna e Danimarca. Subito dopo dovrebbero essere diffusi gli exit poll.
Una nota per leggere i dati che arriveranno. In Francia dagli ultimi sondaggi il Rassemblement National di Marine Le Pen era dato avanti di qualche punto a En Marche del presidente Emmanuel Macron. In Spagna dovremmo assistere a una specie di riedizione delle elezioni politiche, tenute meno di un mese fa: ci si aspetta un buon risultato del Partito Socialista e un’affermazione del partito di destra radicale Vox. In Danimarca i Socialdemocratici erano dati qualche punto sopra al partito di centrodestra del primo ministro Lars Løkke Rasmussen.
I risultati delle europee in Grecia, che hanno visto il successo del centrodestra a spese di Syriza, il partito attualmente al governo, sono particolarmente importanti perché nel paese si terranno entro ottobre le elezioni politiche che, se i risultati confermeranno gli exit poll, sembrano già un cammino in salita per l’attuale primo ministro Alexis Tsipras.
Ha iniziato a prendere vita il sito ufficiale dell’Unione Europea sulle elezioni, dove sono stati inseriti i dati degli exit poll disponibili.
#ElezioniEuropee In Romania le code per votare sono talmente lunghe che il presidente Klaus Iohannis ha chiesto di tenere le urne aperte fino alle 23. Si vota anche per un referendum consultivo per la riforma della giustizia #EuroFoglio https://t.co/kDWGTGFNBI
— Micòl Flammini (@Micol_Fla) May 26, 2019
Se i risultati degli exit poll venissero confermati (preparatevi a leggere parecchie volte questa frase), la CDU otterrebbe 28 seggi al Parlamento Europeo, diventando con buona probabilità il partito con la delegazione più ampia. Per eguagliarla, la Lega dovrebbe ottenere un risultato vicino al 35 per cento, che nei sondaggi non ha più da diverse settimane.
Un altro dato molto interessante dalla Spagna: l’affluenza alle 18, a due ore dalla chiusura dei seggi, è stata del 48,54 per cento, in aumento di 14 punti rispetto alla stessa ora del 2014.
Sono arrivati anche gli exit poll dalla Grecia e sembrano confermare i sondaggi delle ultime settimane prima del voto. Il partito di centrodestra Nea Demokratia è in testa con il 36 per cento dei voti, mentre Syriza, il partito di sinistra guidato dal primo ministro Alexis Tsipras, è piuttosto indietro, al 27 per cento (un risultato leggermente migliore di quello che gli attribuivano i sondaggi).
Greece, MARC/Alco/Metron Analysis/MRB exit poll:
EU election
ND-EPP: 36%
SYRIZA-LEFT: 27%
KINAL-S&D: 8%
XA-NI: 6%
KKE-NI: 6%
EL-ENF: 3.5%#EP2019 #Ευρωεκλογές2019 pic.twitter.com/RBDrzMUvPY— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Sono usciti alcuni exit poll dalla Germania, in cui hanno appena chiusi i seggi: in testa è data la CDU di Angela Merkel, con un vantaggio di alcuni punti sui Verdi. Al terzo posto ci sono i Socialdemocratici, che sembra siano andati malissimo rispetto al 2014, al punto da essere sorpassati dai Verdi. L’estrema destra dell’AfD sarebbe leggermente sotto le aspettative che la davano di un paio di punti sopra il 10 per cento.
? #BREAKING
?? Stime del #ParlamentoEuropeo: CDU 28,0%, SPD 15,5%, Grune 22%, Linke 5,55, AfD 10,5%, FdP 5,5%.#MaratonaYouTrend #Europee2019 pic.twitter.com/1m2mvGpgz3— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
C’è un paese in cui lo spoglio potrebbe continuare fino a martedì, ipotizza Politico: è l’Irlanda, in cui a questo giro si è votato sia per le elezioni europee, sia per il referendum sul divorzio, sia per le elezioni amministrative, sia per alcuni referendum locali.
Tra pochi minuti usciranno alcuni degli exit poll più importanti della giornata, quelli della Germania, che elegge da sola 96 deputati, quasi il 13 per cento del totale.
E per chi la bassa affluenza rischia di essere un problema? YouTrend formula qualche cauta ipotesi.
?? La correlazione tra variazione dell'#affluenza rispetto alle Politiche 2018 (ore 12) e voto al M5S sembra essere un segnale non particolarmente positivo per i 5 Stelle. #Europee2019 #MaratonaYouTrend pic.twitter.com/XxXhZgC4Bu
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Per ora l’Italia è l’unico tra i grandi paesi europei dove si vota oggi in cui l’affluenza non è in aumento.
Here's the latest #EUelections2019 turnout figures, including projected totals pic.twitter.com/tbB28IeBqL
— Ryan Heath (@PoliticoRyan) May 26, 2019
Secondo le stime della società di sondaggi IFOP, l’affluenza definitiva in Francia potrebbe arrivare al 54 per cento, dieci punti in più del 44,2 del 2014.
????️ Estimation @IfopOpinion de la participation définitive en France métropolitaine :
54%
Contre 44,2% en 2014 en métropole#Electionseuropeenne2019 #participation #abstention #RadioLondres
Estimation @IfopOpinion @Fiducial @CNEWS @ParisMatch @SudRadio pic.twitter.com/fMNHBQqjd1— Ifop Opinion (@IfopOpinion) May 26, 2019
Secondo le proiezioni della TV pubblica ORF, se questi fossero i risultati definitivi, i centristi guadagnerebbero due seggi europei, i socialdemocratici rimarrebbero stabili a cinque e la destra radicale ne perderebbe uno su tre.
Ecco i primi exit poll dall’Austria, uno dei paesi più interessanti da seguire. Il partito centrista ÖVP sembra essere andato molto bene, i socialdemocratici del SPÖ sono andati piuttosto male, così come la destra radicale del FPÖ.
#EP2019 — Austria ORF exit poll:
ÖVP 34.5%
SPÖ 23.5%
FPÖ 17.5%
GRN 13.5%
NEOS 8%https://t.co/i04KkhmJUr pic.twitter.com/q6GYkfrTcp— Alberto Nardelli (@AlbertoNardelli) May 26, 2019
La notizia principale fino a questo momento è quella dell’affluenza che appare in crescita in molti paesi. L’incremento generale alla fine potrebbe essere soltanto di qualche punto, ma con molte variazioni tra un paese e l’altro. In Romania, ad esempio, alle 15 l’affluenza era in aumento di 13 punti rispetto al 2014.
Sta diventando un piccolo caso europeo il voto all’estero dei cittadini rumeni. In molti paesi i consulati rumeni registrano lunghe file di persone intenzionate a votare alle elezioni europee, ma a Bruxelles le code sono particolarmente lunghe, fino a sette ore, e la gente ha iniziato a protestare, gridando “Ladri!” ai funzionari consolari.
People are NOT HAPPY at the Romanian consulate's voting station in Brussels. There are queues of up to 7 hours to cast ballots, and frustrated voters are chanting "Thieves!" at electoral officials. #EUelections2019 pic.twitter.com/BCaLxMPi84
— Ali Walker (@AliWalker24) May 26, 2019
Questa mattina sono stati pubblicati gli exit poll dopo la chiusura dei seggi in Slovacchia (dove si è votato venerdì). In testa c’è il partito della nuova presidente Zuzana Čaputová. Il partito di estrema destra SNS dovrebbe ottenere un buon risultato, anche se leggermente sotto le aspettative, mentre i socialdemocratici hanno perso circa il 10 per cento rispetto al 2014.
Exit poll from @tvmarkiza shows new party of President Caputova big winner in heavily fragmented Slovak political system. Smer is big loser (ca. 10%), while neo-fascist L'SNS comes 3rd with 12% (bit under expectation). ENF member party Sme Rodina under treshold! #EP2019 ?? pic.twitter.com/ZI8Ivh6xHg
— Cas Mudde ?️ (@CasMudde) May 26, 2019
Dopo avere votato, il leader del Partito del Popolo Danese, un partito di destra radicale che recentemente si è alleato con la Lega di Salvini, ha detto di considerare una vittoria se riuscirà ad eleggere due eurodeputati, cioè la metà del suo attuale contigente. Il Partito del Popolo Danese aveva ottenuto buoni risultati alle europee del 2014 e alle successive politiche, ma da alcuni mesi era dato in difficoltà nei sondaggi.
Hanno chiuso i seggi in Belgio ed è cominciato lo spoglio. Si comincerà con i voti espressi per le elezioni locali e soltanto dopo si passerà a quelli per le europee.
A proposito di affluenza, si possono cominciare a fare alcune riflessioni sull’Italia. YouTrend ha confrontato come si discosta il dato dell’affluenza nelle singole province italiane rispetto alla variazione media del dato nazionale tra 2018 e 2019. Da questo confronto, l’affluenza media risulta tenere di più al Nord (in particolare dove si vota per le elezioni locali, come Modena e Reggio Emilia), mentre al Sud si verifica quasi ovunque un grosso calo.
?? Ecco la mappa della differenza per provincia dell'affluenza alle ore 12, calcolata rispetto alla variazione media dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018.#Europee2019 #MaratonaYouTrend pic.twitter.com/zEGhKPTUMs
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Fino alle 18 le cose concrete di cui discutere non saranno molte, ma una di queste è l’affluenza: sembra in crescita quasi ovunque, ma uno dei dati più interessanti arriva dalla Polonia, dove alle 12 aveva votato il 14,39 per cento degli aventi diritto, quasi il doppio rispetto alle europee del 2014, quando l’affluenza era stata già significativamente più alta rispetto alle precedenti. Di questo passo dovrebbe assestarsi intorno al 37 per cento, stasera: un dato basso, ma bisogna considerare che il record per le elezioni europee in Polonia fu del 24,5%, nel 2009.
La Polonia è uno dei paesi su cui ci sono più attenzioni, per queste europee: il partito di destra radicale Diritto e Giustizia, quello al governo, potrebbe secondo i sondaggi essere sorpassato dall’opposizione centrista ed europeista.
#EUelections2019, Poland, turnout at midday:
2004 – 5,83%
2009 – 6,65%
2014 – 7,31%2019 – 14,39%
— Jakub Krupa (@JakubKrupa) May 26, 2019
Intanto sono arrivati nuovi dati sull’affluenza dalla Germania, dove il numero di votanti è aumentato di quasi il 4 per cento (senza contare il voto postale, che aveva già mostrato segnali di incremento).
Germany, European election today:
Turnout at 14:00 CEST:
2019: 29.4%
2014: 25.6%
2009: 20.2%
2004: 20.4%
1999: 21.2%This does NOT include postal votes, which have gone up compared to previous years as well!#EP2019 #EuropeanElections2019 #Europawahl2019
— Europe Elects (@EuropeElects) May 26, 2019
Paesi interessanti da tenere d’occhio: l’Austria. Fino a pochi giorni fa ci si aspettava un buon risultato da parte del FPÖ, uno dei più antichi partiti della destra radicale europea nonché stretto alleato della Lega. Ma il partito divenuto famoso sotto la guida di Jörg Haider è finito in mezzo a un brutto scandalo di corruzione e spie russe. Il suo leader si è dimesso da tutti gli incarichi e l’intero partito è stato espulso dal governo. Negli ultimi sondaggi prima dello scandalo, il partito era ancora dato al 23 per cento e in molti si chiedono ora se riuscirà a mantenere queste aspettative.
Una cabina elettorale belga, più tecnologica di quelle a cui siamo abituati in Italia.
✅ voté/gestemd. ???? pic.twitter.com/sGz0KJutTY
— Esther King (@EstherMavis) May 26, 2019
Se avete qualche dubbio dell’ultimo momento, qui abbiamo raccolto i programmi europei di tutti i partiti italiani. Tutti tranne la Lega, che ha deciso che quest’anno poteva fare senza (¯\_(ツ)_/¯).
Non dimenticatevi che si sta votando anche per le elezioni regionali in Piemonte (e in quasi quattromila comuni). In Piemonte l’affluenza per il momento è stabile rispetto alle regionali del 2014.
Alle elezioni regionali in #Piemonte l'affluenza alle 12 si attesta al 19,44%, in lieve calo rispetto al 19,63% del 2014. Calo più marcato (-0,8%) nella città metropolitana di #Torino.#MaratonaYouTrend pic.twitter.com/KUc4Tfzzf9
— YouTrend (@you_trend) May 26, 2019
Visto che si tratta di elezioni europee, è utile avere chiaro il peso specifico dei singoli paesi: il numero di parlamentari che eleggeranno è proporzionale alla loro popolazione. Ad esempio, Germania, Francia, Italia, Regno Unito e Spagna eleggeranno da sole circa metà del Parlamento.
And here’s a little table to help understand which member states are likely to be key pic.twitter.com/OQbM6xEuYz
— Simon Hix (@simonjhix) 26 maggio 2019
Dai paesi che hanno già votato abbiamo solo gli exit poll: lo spoglio però si è già concluso, tranne che in Regno Unito, e i risultati definitivi saranno annunciati questa sera.
In queste ore stanno votando 21 dei 28 paesi membri dell’Unione. Regno Unito e Paesi Bassi hanno già votato giovedì, mentre Irlanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Malta e Lettonia hanno votato tra venerdì e sabato (qui trovate un utile schema riassuntivo su chi ha votato quando, fatto dal Parlamento Europeo).
Cosa aspettarsi dal voto a livello europeo? Secondo le stime e i sondaggi pubblicati fino al momento del voto, la destra radicale dovrebbe crescere, ma la grande coalizione formata da Partito Popolare Europeo e Socialisti e Democratici, con l’aggiunta dei liberali dell’ALDE, dovrebbe mantenere la maggioranza assoluta dei seggi.
An alliance of the former grand coalition plus the new liberal bloc of ALDE and En Marche/Renaissance would get a majority with 424 of the 751 total seats in the next European Parliament.
That’s according to the polls, from now on we focus on results on https://t.co/LoohNdL5wi. pic.twitter.com/saCONV10lL— POLITICO Poll of Polls (@pollofpolls_EU) 24 maggio 2019
I primi risultati del voto arriveranno a partire dalle 18, quando saranno pubblicati i primi exit poll da quei paesi dove il voto termina nel corso del pomeriggio (Germania e Grecia, ad esempio). I primi exit poll dall’Italia arriveranno dopo le 23. Qui trovate una guida completa agli orari dei risultati.
In Italia c’è tempo per votare fino alle 23: se avete dubbi qui trovate una guida essenziale su come e dove farlo.
La prima notizia della giornata è che l’affluenza per il momento è in crescita in quasi tutta Europa. Dai dati parziali disponibili il numero di votanti risulta in aumento in 13 dei 14 paesi. Se questo trend dovesse essere confermato, è probabile che il dato dell’affluenza finale sia in aumento rispetto al 42,6 per cento a livello europeo raggiunto nel 2014
E ben trovati dalla redazione del Post!