Theresa May si è incontrata con il leader dell’opposizione, Jeremy Corbyn, per trovare un accordo su Brexit

Jeremy Corbyn (Jack Taylor/Getty Images)
Jeremy Corbyn (Jack Taylor/Getty Images)

Mercoledì è stata un’altra giornata difficile per il governo britannico, alle prese con la complicata impasse che si è creata su Brexit. La prima ministra Theresa May si è incontrata con il leader dell’opposizione, il Laburista Jeremy Corbyn, per valutare la possibilità di trovare una maggioranza parlamentare che sia in grado di appoggiare un accordo su Brexit. Non si sa ancora cosa abbia prodotto l’incontro tra i due, ma il solo fatto di averlo organizzato ha creato parecchi guai al governo May.

Due membri del suo governo hanno infatti annunciato le dimissioni, dicendosi contrari alla nuova strategia della prima ministra: il sottosegretario per il Galles, Nigel Adams, e il sottosegretario per Brexit, Chris Heaton-Harris. Inoltre il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha escluso una nuova breve proroga da concedere al Regno Unito, possibilità in cui sperava May. Juncker ha specificato che se l’accordo trovato tra May e l’Unione Europea – quello già bocciato tre volte dal Parlamento britannico – non verrà approvato entro il 12 aprile, le possibilità saranno due: o il no-deal, quindi l’uscita del Regno Unito dall’UE senza accordo, oppure una proroga più lunga, di diversi mesi e ben oltre le elezioni europee previste per la fine di maggio.