I curdi siriani hanno chiesto la creazione di un “tribunale internazionale” per processare i sospetti miliziani dell’ISIS

(John Moore/Getty Images)
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I curdi siriani hanno chiesto formalmente la creazione di un “tribunale internazionale” con sede nel nordest della Siria per processare i sospetti miliziani dello Stato Islamico (o ISIS) e assicurare procedimenti «condotti in maniera giusta e in conformità con il diritto internazionale, le convenzioni e le carte sui diritti umani». I miliziani dell’ISIS che si trovano nelle carceri curde del nordest della Siria sono migliaia. Molti di loro sono “foreign fighters”, combattenti stranieri che erano partiti per la Siria per combattere con lo Stato Islamico e che poi si sono arresi o sono stati catturati.

Oggi i governi dei loro paesi di provenienza non li vogliono rimpatriare, perché temono di non avere leggi adeguate per processarli e hanno paura che a causa dall’addestramento militare ricevuto possano diventare un pericolo alla sicurezza nazionale; allo stesso modo i curdi hanno già detto di non avere le risorse per farsi carico di tutti i processi. La creazione di un “tribunale internazionale” potrebbe essere il modo più adatto per risolvere la situazione, sostengono i curdi siriani.