A Copenaghen vogliono costruire un nuovo arcipelago

Sarà fatto di nove isole, che allargheranno il distretto industriale della città: è un progetto molto ambizioso

Un render delle nove isole che comporranno il progetto di Holmene, a Copenaghen. (Urban Power for Hvidovre Municipality)
Un render delle nove isole che comporranno il progetto di Holmene, a Copenaghen. (Urban Power for Hvidovre Municipality)

Fino a cinquant’anni fa il distretto industriale di Copenaghen, ora conosciuto come Avedøre Holme, era una zona paludosa, fatta di piccoli isolotti e stagni. Venne bonificato intorno agli anni Sessanta e dove c’erano gli isolotti e le paludi fu costruito il più grosso distretto industriale della Danimarca. Adesso, Hvidøre, il comune di cui fa parte Avedøre, vuole espandere ancora il vecchio quartiere industriale e costruire nove nuove isole artificiali che ospitino il più grande distretto tecnologico ed ecologico europeo. Il piano è stato diffuso a inizio gennaio e il nuovo arcipelago si chiamerà Holmene, che tradotto significa appunto “isolotti”: avrà un’estensione di 3 chilometri quadrati e aggiungerà 17 chilometri di costa alla città. Oltre alle aziende tecnologiche, le isole ospiteranno anche degli impianti per la produzione di energia pulita e faranno da barriera contro l’erosione della costa.


La società di architetti che ha progettato le isole si chiama Urban Power, e il nuovo progetto è stato soprannominato con poca originalità “la Silicon Valley europea”. Secondo i piani, una volta a pieno regime Holmene dovrebbe ospitare circa 380 società e creare almeno 12 mila posti di lavoro. Gli impianti per la produzione di energia pulita dovrebbero soddisfare quasi un quarto del bisogno dell’intera città di Copenaghen, riducendo anche le emissioni di anidride carbonica annue di almeno 70.000 tonnellate. La costruzione partirà nel 2022 e dovrebbe essere completata nel 2040.

Le isole saranno costruite utilizzando la terra ricavata dagli scavi per costruire la nuova linea della metropolitana di Copenaghen e da altri progetti edili. Ognuna delle nove isole sarà circondata da aeree verdi dove sarà possibile praticare sport o godersi la natura. Verranno costruite anche una serie di isole più piccole che fungeranno da barriera contro l’erosione del mare e che diventeranno dei piccoli ecosistemi naturali protetti.

Un render di come dovrebbero apparire le nove isole che comporranno il progetto di Holmene, a Copenaghen. (Urban Power for Hvidovre Municipality)

Uno dei motivi per cui è stato deciso di creare un distretto che si sviluppa in questo modo è che il progetto può essere affrontato un’isola alla volta ed eventualmente potranno essere aggiunti altri isolotti in futuro. Ognuna avrà un tema specifico; l’isola più grande, per esempio, diventerà un centro di sviluppo per la “tecnologia verde”, cioè per lo sviluppo di metodi e tecniche che abbiano un impatto minimo sull’ambiente, e vi verrà costruito anche il più grande termovalorizzatore del nord Europa, cioè un impianto di smaltimento dei rifiuti che produce energia. I rifiuti organici e le acque nere dell’intera regione, in cui vivono circa 1,5 milioni di persone, verranno portati qui, trasformati in acqua pulita o immagazzinati in impianti a biogas.

«Si possono costruire le isole per creare diversi ambienti», ha detto al Guardian Arne Cermak Nielsen, uno degli architetti di Urban Power che ha disegnato il progetto: «Una può diventare una zona salmastra, costruendo una spiaggia che in parte viene allagata con l’alta marea. Alcune hanno una scogliera intorno, altre hanno impianti balneari. Si possono creare diversi tipi di ecosistemi».

Non tutti, però, sono favorevoli al progetto: Steffen Damsgaard, presidente del Comitato danese per le aree rurali, ha detto che il governo dovrebbe piuttosto occuparsi di aiutare le zone rurali depresse invece che spendere soldi in progetti del genere Ma Nielson ha spiegato al Guardian che in realtà il progetto non ricevi fondi pubblici e, anzi, di fatto si autofinanzia. L’idea di costruire delle nuove isole è nata per trovare una soluzione alle circa 30 milioni di tonnellate di terra che sono state prodotte dagli scavi per la nuova linea della metropolitana di Copenaghen. I soldi che la municipalità di Hvidovre riceverà per prendere e smaltire tutta la terrà copriranno i costi per la costruzione delle isole, mentre la vendita dei terreni edificabili coprirà i costi per tutte le altre infrastrutture, come le strade e i ponti che collegheranno le isole tra di loro e alla terra ferma.