Le macchine, fotografate da Thomas Struth

Laboratori di ricerca spaziale e sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, in mostra a Bologna

GRACE-Follow-On, veduta dal basso / GRACE-Follow-On Bottom View, IABG, Ottobrunn, 2017 Inkjet print, 139,7 x 219,4 cm © Thomas Struth

Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari e sale operatorie all’avanguardia sono alcuni dei soggetti dell’ultimo progetto del fotografo tedesco Thomas Struth, in mostra al Mast di Bologna fino al 22 aprile. La mostra si intitola Nature & Politics ed è curata da Urs Stahel: comprende 25 immagini a colori realizzate a partire dal 2007, dopo che Struth aveva visitato un enorme cantiere navale in Corea del Sud.

Come ha spiegato il curatore, con il suo progetto Struth parla della trasformazione della società contemporanea ed “esplora l’estetica dell’innovazione e della sperimentazione”: «Si muove in zone proibite, in mondi il cui accesso ci è solitamente precluso, e ci mostra una serie di sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, di nuovi sviluppi, ricerche, misurazioni e interventi che in un momento imprecisato, nel presente o nel futuro, in modo diretto oppure mediato, faranno irruzione nella nostra vita e ne muteranno il corso».

Thomas Struth è nato in Germania del 1954 ed è un importante fotografo contemporaneo: è conosciuto come uno dei principali esponenti della cosiddetta scuola di fotografia di Düsseldorf, celebre per aver rinnovato la fotografia documentaria e formato generazioni di fotografi-artisti che si sono occupati di temi legati alla società e al paesaggio lavorando con un approccio molto concettuale. Struth è conosciuto per le sue fotografie di paesaggi urbani, i ritratti raccolti in “Family Portraits”, le immagini di grande formato scattate nei musei (“Museum Photographs”) e le fotografie di giungle e foreste della serie “New Pictures from Paradise”.