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  • Mercoledì 13 febbraio 2019

Kyler Murray, l’uomo dei due sport

Un ventunenne texano ha dovuto - e potuto – scegliere tra un futuro da quarterback in NFL e un contratto già firmato nel baseball con gli Oakland Athletics

A ventuno anni il texano Kyler Murray potrebbe stabilire un primato unico nella storia dello sport nordamericano diventando il primo atleta inserito fra le prime scelte nei draft di due diversi sport, e quindi di due diverse leghe: la Major League Baseball (MLB) e la National Football League (NFL).

Lo scorso giugno Murray aveva partecipato ai draft del baseball ed era stato scelto alla nona chiamata dagli Oakland Athletics. Successivamente, però, ha giocato come quarterback nella squadra di football universitario degli Oklahoma Sooners. Per le prestazioni fornite nel corso della stagione ha vinto il trofeo Heisman, il premio dato al miglior giocatore di football universitario della stagione. Murray è stato la rivelazione del campionato, nonostante avesse in tasca un contratto milionario per un altro sport.

Anche il precedente vincitore del trofeo Heisman proveniva dagli Oklahoma Sooners: Baker Mayfield, quarterback scelto dai Cleveland Browns all’ultimo draft della NFL. Con Oklahoma, Murray si è assicurato l’ingresso nella lega professionistica di football dalla via principale: gli rimane da capire soltanto in che modo avverrà, e soprattutto dove. A fine mese, intanto, parteciperà allo Scouting Combine, l’evento annuale che si svolge nell’arco di una settimana in cui i migliori giocatori universitari di football, quelli che poi prenderanno parte al draft, si sottopongono a test fisici, visite mediche e interviste davanti agli osservatori delle trentadue squadre della lega.

Murray in allenamento al Coliseum di Oakland, in California (Getty Images)

Fino a pochi giorni fa il futuro di Murray nel football era incerto, perché a Oklahoma aveva giocato molto bene anche nella squadra di baseball, nel ruolo di esterno centro, una posizione che richiede qualità simili a quelle del quarterback: si gioca lontani dal battitore per recuperare e rilanciare velocemente la palla verso i compagni disposti nel campo interno. Già tre anni fa ebbe la possibilità di entrare al draft fra le prime scelte, ma rifiutò per proseguire con le due carriere universitarie parallele. Il general manager degli Oakland Athletics, Billy Beane (quello interpretato da Brad Pitt nel film Moneyball), lo aveva infine scelto al draft MLB di giugno nonostante fosse consapevole che avrebbe potuto scegliere il football, come poi è accaduto.

Lunedì scorso Murray ha dichiarato di voler proseguire la sua carriera nel football, lasciando definitivamente il baseball e un contratto milionario già firmato: ora dovrà restituire a Oakland il milione di dollari ricevuti come bonus alla firma del contratto e rinunciare ad altri due milioni previsti dall’accordo. Oakland ha così perso la sua prima scelta nel draft e non riceverà nessun risarcimento, ma nel caso Murray decidesse di ritornare a giocare a baseball, la squadra continuerebbe a possedere i suoi diritti da professionista.

Pochi atleti nella storia dello sport nordamericano sono riusciti a far proseguire due carriere parallele fino a questi livelli. Uno dei casi più celebri, anche se non il più fortunato, fu quello di Michael Jordan, che nel 1994 tentò una carriera professionistica nel baseball per dimostrare di «poter primeggiare anche in un’altra disciplina» oltre al basket. I risultati furono però modesti e dopo circa un anno e mezzo lasciò il baseball e tornò in NBA con i Chicago Bulls. Bo Jackson e Deion Sanders ebbero invece carriere rispettabili sia nel football che nel baseball, ma nel football nessuno dei due giocò in un ruolo così importante come quello del quarterback.

Murray in campionato con gli Oklahoma Sooners (Brett Deering/Getty Images)

Con la squadra universitaria di Oklahoma, Murray ha disputato una stagione straordinaria lanciando per oltre 4.000 yard e favorendo 42 touchdown. Oltre a essere un quarterback così talentuoso, dal punto di vista atletico è estremamente dotato (e non potrebbe essere diversamente): in stagione ha superato le 1.000 yard percorse, una distanza che tanti quarterback professionisti dalle caratteristiche più statiche impiegano anni a raggiungere.

Murray ha scritto in un tweet le ragioni che lo hanno spinto a preferire il football al baseball: «Il football è da sempre la mia più grande passione. Sono stato cresciuto per giocare come quarterback e ora non vedo l’ora di dedicare il 100 per cento di me stesso per raggiungere questo obiettivo ed arrivare a vincere i campionati in NFL. Ho già iniziato un programma di allenamento intensivo per prepararmi al meglio ai prossimi appuntamenti. Attendo con impazienza l’opportunità di continuare a dimostrare alla NFL di essere il miglior quarterback di quest’annata».

La sua poliedricità nello sport si sviluppò fin da bambino in ambiente familiare. Il padre Kevin fu infatti quarterback per la Texas A&M University – la stessa che frequentò il figlio prima di trasferirsi in Oklahoma – dal 1983 al 1986. Lo zio paterno, Calvin, fu invece un giocatore di baseball professionista. A cavallo tra gli anni Novanta e Duemila giocò nei San Francisco Giants, nei Texas Rangers e per finire nei Chicago Cubs.