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  • Mercoledì 16 gennaio 2019

Un terzo delle volpi volanti dagli occhiali dell’Australia è morto per il caldo

È un segnale molto grave del rischio che corrono gli animali con il riscaldamento globale

Una delle volpi volanti dagli occhiali morte per l'ondata di caldo che ha colpito il Queensland a novembre. (EPA/MARC MCCORMACK AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT/ANSA)
Una delle volpi volanti dagli occhiali morte per l'ondata di caldo che ha colpito il Queensland a novembre. (EPA/MARC MCCORMACK AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT/ANSA)

Un terzo della popolazione delle “volpi volanti dagli occhiali” dell’Australia è morto a causa dell’ondata di caldo che ha colpito a novembre la regione settentrionale del Queensland. Le volpi volanti dagli occhiali sono una specie di pipistrelli di grosse dimensioni; sono chiamate “dagli occhiali” per il cerchio di pelo più chiaro che contorna i loro occhi: sono una delle sette specie di pipistrelli giganti che vivono in Australia e i loro insediamenti si trovano soprattutto nel Queensland del nord. Vivono anche in Indonesia, Papua Nuova Guinea e nelle Isole Salomone.

Come ha scritto BBC, tra il 26 e il 27 novembre le temperature nella regione hanno superato i 42 gradi centigradi (in tutto l’emisfero australe le stagioni sono invertite rispetto al nostro emisfero) portando alla morte di intere colonie di volpi volanti, che normalmente si stabiliscono vicino ai centri abitati o nelle foreste, dove vivono appese a testa in giù. Le volpi volanti, come diverse altre specie di animali, soffrono le alte temperature e la disidratazione, ma gli esperti sostengono che finora non si era mai verificato un caso simile che aveva interessato questa particolare specie di pipistrelli. I ricercatori della Western Sydney University hanno detto che in totale sono state trovate circa 23 mila volpi volanti dagli occhiali morte in seguito all’ondata di caldo di fine novembre, ma alcuni sostengono che il numero potrebbe essere più alto e arrivare ai 30 mila esemplari morti. I pipistrelli più giovani rimasti orfani e sopravvissuti agli altri esemplari della loro colonia sono stati affidati alle cure dei volontari e trasportati in strutture attrezzate.

Prima di novembre si stimava che la popolazione di volpi volanti dagli occhiali in Australia raggiungesse i 75 mila esemplari, ma dopo le perdite subite durante l’estate si è ridotta di un terzo. Secondo la Bats and Tree Society, un’associazione che si occupa della preservazione di queste specie nel territorio intorno alla città di Cairns, nel Queensland, la popolazione aveva già sofferto per via dell’inverno che era stato estremamente secco, ma le perdite non erano state di questa portata. Anche 10 mila esemplari di un’altra specie di pipistrelli giganti, la volpe volante nera, sono morti in seguito all’ondata di caldo di novembre.

Un ricercatore del Centro studi Hawkesbury per l’ambiente della Western Sydney University, il dottor Justin Welbergen, ha detto a BBC che quello di novembre è stato il secondo caso di “morte di massa” di volpi volanti registrato in Australia, e il primo che ha interessato le volpi volanti dagli occhiali. Il primo caso avvenne nel 2014 nel sud del Queensland quando morirono circa 46 mila volpi volanti nere, un’altra specie di pipistrelli australiani molto diffusa nel paese. Welbergen ha definito le volpi volanti il “canarino nella miniera di carbone” del riscaldamento globale. Il riferimento riguarda i canarini che i minatori si portavano dietro nei cunicoli delle miniere di carbone per controllare che non ci fosse un’eccessiva carenza di ossigeno o presenza di monossido di carbonio o di altri gas letali per gli esseri umani: se il canarino moriva, i minatori dovevano uscire dal tunnel il più in fretta possibile.

«Dai dati che abbiamo raccolto è emerso chiaramente che questi eventi hanno un impatto molto grave sulla specie» ha detto il dottor Welbergen a BBC, «ed è evidente che con le attuali previsioni sul cambiamento climatico le cose peggioreranno in futuro». Da anni gli esperti sono preoccupati per la sopravvivenza delle volpi volanti e ora vorrebbero che il governo australiano classificasse la specie come “a rischio” e non più solamente come “vulnerabile”.

Le volpi volanti sono importanti impollinatori e contribuiscono a preservare l’ecosistema australiano, ma in molti li considerano dei parassiti che trasmettono malattie (e non hanno tutti i torti). In Australia vivono sette specie di pipistrelli di queste dimensioni: due di queste sono state classificate come “vulnerabili” dal governo australiano – le volpi volanti dagli occhiali e quelle dalla testa grigia – mentre una è considerata a rischio estinzione. Si tratta della volpe volante dell’Isola di Natale, che è l’unico mammifero autoctono ancora rimasto nell’isola.