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  • Mercoledì 9 gennaio 2019

Il discorso di Trump sul muro con il Messico

Parlando alla nazione dallo Studio Ovale per la prima volta, ha chiesto al Congresso i fondi per costruirlo e ha accusato i Democratici dell'attuale "chiusura" del governo

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il suo discorso dallo Studio Ovale della Casa Bianca (Carlos Barria-Pool/Getty Images)
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il suo discorso dallo Studio Ovale della Casa Bianca (Carlos Barria-Pool/Getty Images)

Nella sera di martedì 8 gennaio (in Italia erano le prime ore del 9 gennaio) il presidente statunitense Donald Trump ha pronunciato il suo primo discorso alla nazione dallo Studio Ovale della Casa Bianca, chiedendo al Congresso i fondi necessari per costruire un muro lungo il confine con il Messico. Il muro al confine era stato la più famosa e importante promessa di Trump durante la campagna elettorale del 2016, ma all’epoca garantiva che sarebbe stato pagato dal Messico. Il discorso era stato annunciato in seguito all’impossibilità di trovare un accordo con i Democratici, che ora controllano la Camera, sullo stanziamento di fondi per costruire la barriera che secondo Trump dovrebbe ostacolare l’immigrazione illegale, ma che per moltissimi esperti – anche conservatori – non migliorerebbe molto la situazione a fronte di una spesa di svariati miliardi di dollari.

La mancanza di un accordo ha portato alla parziale chiusura del governo federale (“shutdown”), che prosegue ormai da quasi tre settimane. Circa un quarto delle agenzie federali e degli uffici pubblici è stato costretto a interrompere le proprie attività, lasciando a casa migliaia di dipendenti senza stipendio. È il secondo shutdown più lungo nella storia degli Stati Uniti e Trump non sembra essere intenzionato a farlo finire a breve, in mancanza della concessione dei fondi per il muro.

Il discorso di Trump è durato circa 9 minuti ed è stato trasmesso da tutte le principali emittenti statunitensi. Il presidente ha definito la situazione lungo il confine meridionale degli Stati Uniti “una crisi umanitaria”, che riguarda sia l’immigrazione illegale sia il trasporto di grandi quantità di sostanze stupefacenti negli Stati Uniti. Trump ha sostenuto che il 90 per cento dell’eroina venduta negli Stati Uniti arrivi dal Messico, nonostante ci siano diverse stime dello stesso governo degli Stati Uniti che parlano di percentuali molto più basse, per quanto riguarda il trasporto della sostanza attraverso il confine meridionale.

Trump ha inoltre detto che il nuovo North American Free Trade Agreement (NAFTA), l’accordo commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico in fase di rinnovo, consentirà di avere le risorse economiche necessarie per costruire il muro. È una frase che Trump ha detto spesso in passato e che ha raccolto diverse critiche, perché molto ingannevole e illogica rispetto a come funziona l’economia: gli accordi commerciali non comportano scambi di denaro tra i paesi e quindi i soldi per il muro dovranno essere in ogni caso stanziati dal Congresso. Nella campagna elettorale del 2016 Trump aveva più volte sostenuto che il muro sarebbe stato pagato interamente dal Messico, condizione che non si è mai verificata.

Alcuni passaggi del discorso di Trump sono stati piuttosto duri e indirizzati contro i Democratici, accusati di essere la vera causa dell’attuale shutdown. Trump ha sostenuto che i migranti entrati illegalmente negli Stati Uniti siano poi autori di “efferati omicidi a sangue freddo” nei confronti dei cittadini americani. In realtà le statistiche dimostrano che delinquono maggiormente i cittadini americani rispetto agli irregolari, e che buona parte dei criminali arriva negli Stati Uniti non attraverso il confine meridionale, ma in aereo. Era stato poi lo stesso Trump, più volte, a rivendicare che sarebbe stato lui a causare lo shutdown in assenza di un accordo.

I Democratici hanno risposto al messaggio di Trump tramite la speaker della Camera, Nancy Pelosi, e il leader di minoranza del Senato, Chuck Schumer, che hanno letto un breve comunicato. Pelosi ha ricordato che le donne e i bambini lungo il confine con il Messico “non sono una minaccia per la sicurezza, ma un problema umanitario”. Ha poi accusato Trump di “tenere in ostaggio il popolo statunitense” inventandosi una crisi che non esiste, e invitandolo a riaprire il governo mentre proseguono i negoziati. Schumer ha accusato Trump di avere fatto appello “alla paura e non ai fatti”, dicendo che il simbolo degli Stati Uniti “dovrebbe essere la Statua della Libertà, non un muro alto 9 metri”.

La situazione al confine tra Stati Uniti e Messico è difficoltosa lungo alcuni punti di accesso, ma l’opinione condivisa dalla maggior parte degli osservatori è che Trump stia sfruttando il tema per mostrare un’emergenza che non esiste e distogliere l’opinione pubblica dagli altri problemi del suo governo, a partire dalle indagini che lo riguardano legate alle interferenze della Russia nelle elezioni del 2016. Gli arrivi dei migranti attraverso il confine con il Messico sono passati da 1,6 milioni del 2000 a meno di 400mila dello scorso anno.

Nel suo discorso Trump non ha citato la possibilità di ricorrere a una dichiarazione di emergenza nazionale, che gli darebbe i poteri necessari per ottenere i fondi dall’esercito per la costruzione del muro anche se sarebbe immediatamente contestata in tribunale. Sarebbe una scelta molto controversa e criticata, soprattutto perché supererebbe le prerogative del Congresso aprendo a numerose dispute legali. Per ora Trump cercherà di ottenere un maggiore consenso tra i Repubblicani e dovrebbe incontrare nuovamente i leader del Congresso, compresi quelli Democratici, per provare a sbloccare la situazione.

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