Samuel L. Jackson, motherfucker

Ha avuto successo solo dopo i 40 anni e oggi ne compie 70: nel frattempo è diventato l'attore i cui film hanno fatto più soldi nella storia del cinema

Stuart C. Wilson/Getty Images
Stuart C. Wilson/Getty Images

Ci sono attori che fanno pochi film, scelgono con cura i loro ruoli e stanno attenti a non esporsi troppo: e poi c’è Samuel L. Jackson, che oggi compie 70 anni e ha recitato in decine di film, quasi tutti usciti negli ultimi trent’anni. Alcuni ottimi, che resteranno nella storia del cinema, come Pulp Fiction e Jurassic Park; altri che hanno fatto tantissimi soldi, come i film dell’Universo Cinematografico Marvel; altri piccoli e indipendenti, come Mosche da bar di Steve Buscemi; altri ancora decisamente meno ambiziosi e apprezzati ma a loro modo quasi di culto, come Snakes on a Plane. Ma grazie a tutti questi film Jackson è l’attore i cui film hanno fatto più soldi nella storia del cinema: più di cinque miliardi di dollari, a metterli tutti insieme. Circa 70 milioni di dollari a film, se non si contano quelli in cui ha avuto parti piccolissime. Abbiamo scelto i più noti o per qualche motivo notevoli, mostrando com’era il Samuel L. Jackson che ci stava dentro.

Samuel L. Jackson – la L sta per Leroy – è nato a Washington nel 1948 ma è cresciuto a Chattanooga, Tennessee. Da piccolo balbettava. Da studente partecipò alle proteste contro la segregazione razziale e andò anche al funerale di Martin Luther King. Poi per una quindicina d’anni fece l’attore senza grandi risultati. Quando recitò per la prima volta per Spike Lee, per Aule turbolente, aveva già 40 anni, e il ruolo che davvero gli permise di affermarsi, quello di Jules Winnfield in Pulp Fiction, arrivò che già aveva 46 anni. È comunque dal 1995 che non passa un anno senza che esca almeno un film di Samuel L. Jackson, e spesso i film sono stati tre o quattro l’anno. Insomma, sembra che recitare gli piaccia proprio. E anche rivedersi in tutti i suoi ruoli. Perché in un’intervista di qualche anno fa disse: «Penso che gli attori che dicono di non amare rivedersi nei film dovrebbero smetterla di mentire».

La gara tra Spike Lee e Quentin Tarantino per chi lo ha diretto in più film finisce in parità, 6 a 6. Oppure 6 a 4 per Lee, se non volete contare il cameo di Jackson in Kill Bill: Vol. 2 e il fatto che la voce narrante di Bastardi senza gloria sia la sua. I film Marvel in cui è comparso Nick Fury, il personaggio di Jackson, sono finora stati sette, ma ne arriveranno altri.

Stephen Colbert fece dire a Jackson alcune famosissime frasi di cinema, tra le quali: “You shall not pass!” («Non passerai!» dal Signore degli anelli); “Nobody puts Baby in a corner” («Nessuno può mettere Baby in un angolo» da Dirty Dancing) e “Hakuna Matata” (dal Re Leone).

Jackson è anche uno di quegli attori famosi per una parola. La sua è “motherfucker”, che in italiano viene tradotta spesso con “figlio di puttana” e che in realtà vuol dire un’altra cosa, ma è comunque usata come imprecazione o insulto. Jackson dice “motherfucker” diverse volte in diversi film, e ha raccontato che è anche la parola che usò per farsi coraggio e darsi lo slancio quando voleva smettere di balbettare.

Jackson è famoso anche per come si arrabbiò quando qualche anno fa un giornalista che si occupava di cinema lo confuse con Lawrence Fishburne, un altro attore nero.

Se invece volete sapere un po’ di cose in più su di lui, il video giusto è questo: Jackson spiega che farebbe volentieri il film Snakes on a train (ipotetico sequel di Snakes on a plain, preso in giro perché non propriamente bello); dice che se ci fosse una battaglia tra tutti i suoi personaggi vincerebbe indubbiamente quello di Star Wars, perché è un Jedi; e infine dice che nei suoi contratti c’è un’apposita clausola che gli permette di andare a giocare a golf durante le riprese.