È partita la missione spaziale cinese per studiare la faccia nascosta della Luna

Il lancio della missione spaziale cinese Chang'e-4 dallo spazioporto di Xichang nel sud-ovest della regione del Sichuan, l'8 dicembre 2018 (Jiang Hongjing/Xinhua via AP)
Il lancio della missione spaziale cinese Chang'e-4 dallo spazioporto di Xichang nel sud-ovest della regione del Sichuan, l'8 dicembre 2018 (Jiang Hongjing/Xinhua via AP)

La missione spaziale cinese Chang’e 4 è partita verso la Luna nella sera di venerdì, quando in Italia erano le 19.23. Lo scopo della missione è portare un rover sulla faccia della Luna che dalla Terra non si vede, il cosiddetto “lato oscuro”: la Luna ha un periodo di rotazione che coincide al suo periodo di rivoluzione, per questo dalla Terra se ne vede sempre solo una faccia. Da programma la missione Chang’e 4 atterrerà nel cratere Von Kármán. Se tutto andrà bene, sarà la seconda missione spaziale cinese ad atterrare sulla Luna dopo Chang’e-3 nel 2013; prima di Chang’e-3 era dal 1976 che un oggetto costruito dalle persone non arrivava sulla Luna. Gli strumenti di Chang’e 4 studieranno la composizione del suolo lunare e gli effetti del vento solare sulla superficie della Luna; la missione ha anche lo scopo di capire se sia possibile fare osservazioni radioastronomiche dalla Luna invece che dalla Terra, per evitare le interferenze prodotte dalle attività umane sul nostro pianeta. Secondo l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua poi Chang’e-4 porterà sulla Luna alcuni semi e uova di bachi da seta per verificare se possano germinare e schiudersi a una gravità più bassa di quella della Terra.