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  • Mercoledì 28 novembre 2018

Forse ci siamo, col nuovo governo svedese

Dopo quasi tre mesi di trattative, la leader centrista Annie Loof è disponibile a sostenere il primo ministro uscente e leader dei Socialdemocratici, Stefan Lofven

Annie Loof, leader del Partito di Centro svedese. (JESSICA GOW/AFP/Getty Images)
Annie Loof, leader del Partito di Centro svedese. (JESSICA GOW/AFP/Getty Images)

Ieri sera la leader del partito di Centro svedese Annie Loof ha detto che considererà la possibilità di sostenere la candidatura a primo ministro di Stefan Lofven, leader del partito Socialdemocratico e primo ministro uscente, se Lofven sarà disposto a fare una serie di concessioni. Diversi osservatori sostengono che la presa di posizione di Loof dovrebbe sbloccare uno stallo che in Svezia va avanti da quasi tre mesi, cioè dalle elezioni politiche del 9 settembre: dal giorno successivo sono iniziati dei complicatissimi negoziati senza precedenti nella storia politica svedese, e che potrebbero concludersi nei prossimi giorni.

Soltanto due settimane fa, lo scenario era completamente diverso: il Partito Moderato guidato da Ulf Kristersson, che alle elezioni aveva preso il 20 per cento, aveva provato a formare una maggioranza di centrodestra ma non era stato confermato dal parlamento perché il Centro e i Liberali – che assieme al Partito Moderato e ai Cristiani democratici avevano formato l’alleanza – si erano rifiutati di sostenerlo dopo che Kristersson aveva cercato l’appoggio esterno degli Svedesi Democratici, un partito di estrema destra, populista e anti-immigrati.

Poi è stata volta di Loof, che aveva provato a sua volta a formare un governo di ispirazione centrista, ma anche il suo tentativo non aveva avuto successo. Loof ha quindi deciso di aprire alla possibilità di un nuovo governo di Lofven, nonostante l’abbia criticato molto duramente in campagna elettorale. Al momento è la soluzione più credibile per la formazione di un nuovo governo. Tra le richieste del Centro ci sono la riduzione delle tasse, una riforma del mercato del lavoro e una modifica alla politica governativa degli alloggi.

Lofven è primo ministro dal 2014 e al momento guida un governo ad interim in attesa che si formi quello nuovo. Da parte sua non ha ancora commentato le richieste del Centro, ma è sembrato possibilista: «Naturalmente ho bisogno di studiarle, analizzare cosa comportano e solo allora prenderò una decisione», ha detto ieri.

Lofven non sembra avere molte altre possibilità: per formare un governo di centrosinistra, oltre al sostegno del suo partito e dei Verdi, ha bisogno dell’appoggio di un partito fra il Centro, i Moderati e i Cristiano-democratici. Gli ultimi due sono i più lontani dalla sensibilità dei Socialdemocratici, mentre il Centro ha a cuore diverse battaglie “progressiste” come la tutela dell’ambiente e l’accoglienza per i rifugiati.

Per il 5 dicembre, al parlamento svedese, è già stato fissato un nuovo voto di fiducia per Lofven: significa che ha una settimana di tempo per guadagnarsi l’appoggio del Centro. Il parlamento svedese può tenere in tutto quattro votazioni per formare un nuovo governo: dopo la quarta, secondo la legge, deve indire nuove elezioni.