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  • Martedì 20 novembre 2018

La UEFA ridiscute il caso del Milan

Il nuovo presidente Scaroni ha incontrato la UEFA per accordarsi sulle sanzioni del Fair Play finanziario: il verdetto arriverà entro la fine dell'anno

(Piero Cruciatti/LaPresse)
(Piero Cruciatti/LaPresse)

Martedì mattina si è tenuto il primo incontro tra il presidente del Milan, Paolo Scaroni, e la UEFA – l’organo che governa il calcio europeo – sulle sanzioni previste per le violazioni del Fair Play finanziario da parte del club avvenute tra il 2014 e il 2017. Lo scorso luglio, infatti, il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna (TAS) aveva riammesso il Milan nelle coppe europee per la stagione in corso, annullando l’esclusione stabilita precedentemente dalla UEFA per le violazioni accertate. Secondo il TAS, nella sua sentenza la UEFA non aveva considerato alcuni elementi rilevanti della vicenda, tra i quali le maggiori garanzie finanziarie fornite dalla nuova proprietà, la società Project RedBlack, facente capo al fondo d’investimento statunitense Elliott.

Il TAS aveva quindi rinviato il caso all’Adjudicatory Chamber della UEFA per “l’irrogazione di una sanzione disciplinare proporzionata”. Una sanzione quindi arriverà sicuramente, anche perché l’attuale società ammette e non contesta le violazioni compiute dalla precedente proprietà. La UEFA dovrà quindi stabilire la giusta entità. Stando alle ultime indiscrezioni, la sanzione dovrebbe corrispondere a una multa, il cui importo potrebbe essere trattenuto dai futuri premi di partecipazione alle coppe europee. Il sito Calcio Finanza ritieni possibili anche delle limitazioni accessorie da applicare alle finestre di mercato o alla compilazione delle liste dei giocatori per le competizioni UEFA.

Nella sua prima sentenza, la UEFA aveva deciso di escludere il Milan dalle coppe europee a causa delle violazioni finanziarie aggravate dalle scarse garanzie fornite dall’allora principale azionista – la Rossoneri Sport Lux, società che faceva riferimento al misterioso investitore cinese Yonghong Li – e per le condizioni del bilancio del club, su cui pesava il deficit eccessivo maturato negli ultimi anni, compreso l’ultimo periodo di gestione della famiglia Berlusconi. L’ammontare di queste perdite complessive superava i 100 milioni di euro, rispetto a un limite di 30 milioni concesso dai regolamenti finanziari della UEFA. Recentemente il Milan ha chiuso l’esercizio 2017/18 – quello corrispondente alla proprietà cinese – con una perdita netta di 126 milioni di euro: 53 milioni in più rispetto ai 73 dell’esercizio precedente.