• Sport
  • Martedì 20 novembre 2018

Una storia da All Blacks

Cinque anni fa Karl Tu'inukuafe pesava 175 chili e rischiava grosso; oggi gioca nella miglior nazionale nella storia del rugby

Karl Tu'inukuafe con gli All Blacks nel 2019 (Anthony Au-Yeung/Getty Images)
Karl Tu'inukuafe con gli All Blacks nel 2019 (Anthony Au-Yeung/Getty Images)

Karl Tu’inukuafe è un rugbista neozelandese, gioca nel ruolo di pilone e ha esordito con gli All Blacks nel 2018 a venticinque anni. Il modo in cui è arrivato a giocare inaspettatamente nella nazionale di rugby storicamente più forte al mondo — anche se non più campione del mondo in carica — è probabilmente unico.

Tu’inukuafe è originario di Auckland. Iniziò a giocare con la squadra del Wesley College, la stessa in cui Jonah Lomu mosse i primi passi nel rugby. Smise però di giocare dopo essersi diplomato nel 2012. Trovò un impiego part-time come buttafuori in un locale notturno di Auckland e iniziò ad avere uno stile di vita troppo sedentario che, unito a una dieta sregolata, nel giro di due anni lo portò a pesare 175 chilogrammi per circa 1 metro e 86 centimetri di altezza.

Nello stesso anno fu costretto a vedere un medico per dei dolori alle gambe che avvertiva sempre più di frequente. Il dottore che lo visitò gli disse che il suo corpo — a neanche trent’anni compiuti — stava dando i primi segnali di cedimento sotto un peso ormai fuori controllo: segnali che di lì a poco avrebbero potuto portare a un arresto cardiaco.

(Dianne Manson/Getty Images)

Tu’inukuafe dovette mettersi nell’ordine di idee di dimagrire e assumere uno stile di vita più sano. Non essendosi mai avvicinato a nessun’altra disciplina oltre al rugby – sport nazionale neozelandese – la scelta fu facile: riprese quindi a giocare a livello locale. Da giocatore di mischia, non troppo alto, ma grosso e potente, gli “bastò” perdere una decina di chili per inserirsi meglio nel gioco. Dopo circa due anni di attività arrivò a pesare trenta chili in meno, un calo impressionante che di fatto lo rese un pilone pronto a giocare anche a livelli più alti, avendo già delle buone basi e sufficiente esperienza.

Nel 2015 un suo amico, Jerry Collins, noto professionista e vecchio All Blacks, gli procurò un contratto con il Narbonne, nella seconda divisione francese, dove rimase per circa un anno con la prospettiva di guadagnare abbastanza bene da poter ritornare in Nuova Zelanda con qualche sicurezza in più. E infatti dopo un anno trascorso in Francia – durante il quale Collins morì con la moglie in un incidente stradale – tornò in patria e firmò con la squadra provinciale di North Harbour, con la quale gioca tuttora.

Dopo una stagione di presenze di spessore con North Harbour – e altri cinque chili persi – la seconda parte della sua carriera ha avuto una spinta improvvisa per una serie di fortunate coincidenze. Nei primi mesi del 2018 la squadra professionistica della città di Hamilton rimase a corto di piloni per una serie di gravi infortuni: a stagione in corso aveva quindi bisogno di rinfoltire la rosa.

(Anthony Au-Yeung/Getty Images)

Il club si era affidato alle sue conoscenze nei campionati provinciali ed era saltato fuori il nome di Tu’inukuafe, presentato al club come “il buttafuori”, perché come tanti altri rugbisti di medio livello continuava a lavorare. Senza dimostrare chissà quali ambizioni, Tu’inukuafe si distingueva comunque per forza esplosiva e disciplina. E così, quasi per caso, fece il salto nel grande rugby, diventando titolare e mettendo insieme sedici presenze nella prima stagione in Super Rugby, il miglior campionato al mondo.

Il caso ha poi voluto che la nazionale neozelandese perdesse per infortunio uno dei suoi piloni titolari, Tim Perry, poco prima di tre test match in programma contro la Francia, a cui peraltro la squadra si presentava con altri due titolari non in buone condizioni. A quel punto l’allenatore Steve Hansen e i suoi collaboratori si misero a cercare in fretta un sostituto. «Non avevo mai sentito parlare di lui prima che arrivasse a Hamilton, e credo che non lo conoscessero nemmeno loro. Voglio dire, ovviamente non era qualcuno che stava in cima al nostro radar. Sapevamo che prima aveva giocato a rugby e sapevamo qualcos’altro su di lui, ma non era qualcuno su cui stavamo tenendo un occhio, ecco», disse Hansen dopo la sua prima convocazione.

Tu’inukuafe in Nuova Zelanda-Australia (Marty MELVILLE / AFP)

Tu’inukuafe ha esordito con gli All Blacks nell’estate del 2018 come sostituto del pilone Joe Moody nel test match vinto contro la Francia 52-11, tirando subito giù parecchi avversari. Nelle altre due partite della serie rimpiazzò Moody con prestazioni di spessore, ordinate e molto apprezzate. Dopo aver contribuito alle tre vittorie contro la Francia, ha firmato un contratto di permanenza fino al 2021 con gli All Blacks e con la squadra degli Auckland Blues (le due cose sono legate, in quanto gli All Blacks convocano solo giocatori tesserati con squadre neozelandesi).

Hansen si è detto stupito dalle prestazioni e dall’umiltà di Tu’inukuafe, che ha poi fatto esordire da titolare a settembre nella partita del Quattro Nazioni giocata contro l’Argentina. E poi ancora contro il Sudafrica. Nel frattempo è diventato testimonial dell’azienda di abbigliamento Johnny Bigg, specializzata in taglie forti.