La bizzarra proposta per dare terreni agricoli a chi fa figli

È una norma contenuta in una bozza della manovra economica del governo: potrebbe finire in niente, ma online circolano molte battute

Una scena del film "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi.
Una scena del film "L'albero degli zoccoli" di Ermanno Olmi.

La più bizzarra tra le norme contenute nelle bozze di manovra economica che circolano tra tecnici e giornalisti in questi giorni è un incrocio tra un tentativo di stimolare l’agricoltura al Sud e un incentivo alla natalità: il governo intende offrire un terreno agricolo di proprietà pubblica alle famiglie che nel corso dei prossimi tre anni avranno il loro terzo figlio.

La proposta è comparsa nell’ultima bozza della legge di bilancio, composta da 115 articoli e diffusa negli ultimi giorni. Il testo dovrebbe essere oramai completo e arrivare in Parlamento per essere discusso nei prossimi giorni (a quel punto avremo a disposizione un testo pubblico e non ci dovremo più basare sulle “bozze” che circolano informalmente).

Sembra quindi molto probabile che il testo definitivo conterrà la norma sui “terreni in cambio di figli”, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto. La norma, secondo quanto si legge nel testo, ha lo scopo di «favorire lo sviluppo socio-economico delle aree rurali» e serve contemporaneamente «a sostenere la famiglia». Secondo la Stampa, che ha potuto esaminare la bozza, la norma prevede che alle famiglie che «nel 2019, 2020 e 2021 daranno alla luce un terzo figlio verranno assegnati terreni a vocazione agricola di proprietà dello Stato o in stato di abbandono nelle regioni del Sud. Inoltre è previsto che per favorire l’acquisto della prima casa nelle vicinanze vengano concessi mutui fino a 200mila euro a tasso zero».

Al momento non si sa altro di questa norma, nemmeno se e quante risorse gli sono state assegnate. Non è detto comunque che andrà da qualche parte. È possibile che sia eliminata all’ultimo momento prima di arrivare in Parlamento (una possibile ragione è proprio la mancanza di coperture economiche). Oppure potrebbe essere eliminata nel corso dell’iter parlamentare che la legge di bilancio affronterà nelle prossime settimane.