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  • Domenica 28 ottobre 2018

L’attentato a Pittsburgh, messo in ordine

Undici persone sono state uccise da un uomo senza precedenti penali che è entrato in una sinagoga e ha aperto il fuoco contro i fedeli

La sinagoga Tree of Life di Pittsburgh dopo l'attentato del 27 ottobre 2018 (AP Photo/Matt Rourke)
La sinagoga Tree of Life di Pittsburgh dopo l'attentato del 27 ottobre 2018 (AP Photo/Matt Rourke)

Sabato 27 ottobre, quando in Italia erano circa le 17, un uomo ha cominciato a sparare all’interno di una sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove si stavano tenendo le funzioni religiose del sabato mattina. Undici persone sono morte e sei sono state ferite, di cui due sono in condizioni gravi. La polizia è intervenuta poco dopo l’inizio della sparatoria e ha arrestato il responsabile, identificato come il 46enne Robert D. Bowers. Abbiamo messo in ordine tutto quello che sappiamo sull’attentato, dall’inizio.

L’attentato è avvenuto nel quartiere di Squirrel Hill, storicamente abitato dalla comunità ebraica di Pittsburgh: il 26 per cento delle famiglie ebree della città vive nel quartiere. La Tree of Life è la sinagoga più importante del quartiere. Nell’edificio, al momento dell’attacco, erano in corso tre diverse funzioni religiose in ambienti separati; tra queste un Brit milà, la cerimonia con cui nella religione ebraica si dà il benvenuto ai neonati maschi con una circoncisione rituale. Il capo della comunità ebraica locale, Jake Fikelstein, ha detto che al momento della sparatoria fino a cento persone potevano essere dentro la sinagoga.

Robert D. Bowers era armato con un fucile d’assalto e almeno tre pistole. Secondo la ricostruzione dei fatti, ha sparato per diversi minuti all’interno della sinagoga, poi ne è uscito. All’esterno si è scontrato con una squadra della polizia in tenuta d’assalto, ha sparato agli agenti e poi è tornato all’interno della sinagoga, dove si è barricato in una stanza al terzo piano. Alla fine si è arreso alla polizia.

Anche Bowers ha riportato delle ferite d’arma da fuoco, ma non è chiaro se se le sia autoinflitte o se sia stato colpito dalla polizia. Le sue condizioni di salute comunque sono stabili: dopo l’arresto è stato portato all’ospedale dell’Università di Pittsburgh.

Il direttore dell’ufficio dell’FBI di Pittsburgh Robert Allan Jones ha detto in una conferenza stampa che l’attentato ha portato alla «scena del crimine più tremenda» che abbia visto in due decenni di lavoro nell’FBI. La Anti-Defamation League, una delle più famose associazioni per i diritti umani, ha definito l’attacco di ieri uno dei più mortali mai compiuti verso una comunità ebraica negli Stati Uniti

Bowers è stato incriminato a livello federale con 29 accuse, tra cui quella di ostruzione alla libertà religiosa (un crimine d’odio) e quella di omicidio. È anche stato incriminato a livello statale con 11 accuse legate all’omicidio, 6 legate all’aggressione armata e 13 legate alle minacce a un’etnia.

Bowers non era noto alla polizia prima dell’attentato, sebbene su internet avesse condiviso più volte minacciosi messaggi antisemiti e teorie cospirazioniste sugli ebrei. Secondo i resoconti dei giornali americani sarebbe entrato nella sinagoga gridando: «Tutti gli ebrei devono morire».

A gennaio aveva aperto un profilo sul social network Gab, usato da militanti di estrema destra che ritengono che Facebook e Twitter limitino la libertà di espressione dei conservatori. Alcune ore prima dell’attentato, Bowers aveva scritto su Gab un messaggio in cui citava la ong ebraica HIAS, che si occupa dell’accoglienza di richiedenti asilo da tutto il mondo: «All’HIAS piace accogliere gli invasori che uccidono il nostro popolo. Non posso stare seduto a guardare la mia gente che viene sgozzata. Fate attenzione, io vado».

Un messaggio di Robert Bowers sul social network Gab scritto il 27 ottobre 2018 (AP Photo)

Oltre ai messaggi antisemiti, Bowers aveva condiviso molti commenti critici nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dicendo ad esempio che non era un vero nazionalista e che non lo aveva votato, né aveva mai indossato uno dei cappellini rossi della sua campagna elettorale.

Dopo che il nome di Bowers è stato diffuso dai media, Gab ha confermato che era l’autore del messaggio, ha archiviato tutte le cose che Bowers ha scritto da gennaio e ha cancellato il suo account. In un comunicato ha detto di stare lavorando con la polizia e ha detto di «condannare tutti gli atti di violenza e terrorismo». Dopo l’attentato la polizia ha perquisito la casa di Bowers, nel sobborgo di Baldwin Borough, a 25 minuti di macchina da Pittsburgh. Il deputato della Pennsylvania Mike Doyle ha detto che Bowers possedeva 21 armi da fuoco registrate.

Trump aveva scritto un primo messaggio su Twitter a proposito dell’attentato quando la sparatoria era ancora in corso. Nel pomeriggio, mentre si trovava in Indiana, Trump ha definito l’attentato un atto di «antisemitismo» ma che le cose sarebbero andate diversamente se la sinagoga avesse avuto una qualche forma di protezione, cioè probabilmente una guardia armata. Poi su Twitter ha detto che è stato un «attacco all’umanità» e che «dovremo lavorare tutti insieme per estirpare il veleno dell’antisemitismo dal mondo».

L’attentato nella sinagoga è la terza sparatoria che avviene in un luogo di culto negli Stati Uniti negli ultimi tre anni: lo scorso novembre un uomo aveva ucciso 26 persone in una chiesa di Sutherland Springs, in Texas, e nel 2015 un estremista di destra aveva ucciso 9 persone in una chiesa di Charleston, in South Carolina.