Il condono edilizio a Ischia, l’altra cosa che divide Lega e M5S

La vuole il M5S e ammette ai fondi per la ricostruzione del terremoto del 2017 anche migliaia di case frutto di abusi edilizi, ma la Lega ha fatto storie

Una casa danneggiata dal terremoto a Casamicciola, Ischia.
(ANSA / CIRO FUSCO)
Una casa danneggiata dal terremoto a Casamicciola, Ischia. (ANSA / CIRO FUSCO)

Tra i temi sui quali si è sviluppato negli ultimi giorni lo scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle, alleati di governo, c’è anche un condono edilizio per l’isola campana di Ischia contenuto nel cosiddetto “decreto Genova”, quello sul ponte Morandi, approvato con grande ritardo e per il quale sono già state segnalati vari problemi. Il condono edilizio – definizione contestata dal M5S, che ha voluto la norma – è stato criticato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che si è detto «sicuro che il M5S voterà l’emendamento della lega per bloccarlo». La misura è una di quelle al centro delle trattative per risolvere lo scontro tra Lega e M5S, al Consiglio dei Ministri di sabato: al momento sembra che la Lega possa acconsentire al condono per far rientrare la crisi.

La misura contestata da Salvini prevede che una serie di norme sulla ricostruzione delle case di Ischia distrutte dal terremoto dell’agosto del 2017, che uccise due persone e ne lasciò oltre 640 sfollate. L’aspetto controverso è un articolo – il 25 – che consente l’accesso ai fondi pubblici per la ricostruzione anche quegli immobili danneggiati che sono sotto esame per la richiesta di una sanatoria relativa a tre diversi condoni: uno del 1985, uno del 1994 e uno del 2003. Immobili costruiti abusivamente negli scorsi decenni a Ischia potrebbero quindi non solo essere sanati, ma la loro ricostruzione potrebbe essere finanziata dallo Stato.

A rendere ulteriormente contestata la misura è che viene consentito agli immobili abusivi di beneficiare delle condizioni della sanatoria del 1985 approvata dall’allora governo Craxi, che prevedeva vincoli più laschi rispetto ai due successivi. Il condono del 2003, poi, non fu approvato dall’allora governatore della Campania Antonio Bassolino. La misura interessa i tre comuni più colpiti, Casamiccola, Forìo e Lacco Ameno, dove secondo AGI sono 6.000 gli immobili che hanno presentato istanza di condono alle ultime tre sanatorie.

A Ischia, che ha oltre 60mila abitanti, si contano secondo il Corriere della Sera 28.000 abusi edilizi. Secondo i giornali, il leader del M5S Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte vogliono fortemente il condono edilizio da quando hanno visitato l’isola durante l’estate. Ma nello stesso M5S ci sono parlamentari che hanno espresso dubbi e critiche sul condono, così come ne ha preso le distanze il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, ex generale dei Carabinieri voluto al governo dal M5S, che ieri ha detto: «Il condono non mi piace, a Ischia e negli altri posti. Mi viene mal di stomaco a parlare di condono, fisicamente e culturalmente», aggiungendo che «peraltro proprio io ho sequestrato molte di quelle case».