Il discorso con cui Nicola Zingaretti si è candidato a segretario del PD

Il presidente del Lazio – oggi il favorito – ha ricordato l'importanza dell'unità e ha evitato di attaccare direttamente i suoi rivali

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Ieri il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha chiuso con un discorso sobrio e pacificatore “Piazza Grande”, la manifestazione – organizzata all’Ex Dogana di San Lorenzo, a Roma – con cui ha presentato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. «Non credo nel tempo delle abiure», ha detto Zingaretti riferendosi alla gestione del partito da parte di Matteo Renzi: «Dobbiamo aprire una nuova stagione, che non significa rinnegare o cancellare ma discutere della nostra storia». Le primarie per scegliere il nuovo segretario del PD si terranno il prossimo 10 febbraio, dopo il congresso del partito.

Zingaretti è considerato un esponente della sinistra del partito, ma oggi è appoggiato da una vasta coalizione che comprende anche gran parte della sua area centrista. Domenica mattina sul palco di “Piazza Grande” era intervenuto Paolo Gentiloni, ex presidente del Consiglio, che insieme all’ex ministro Dario Franceschini è uno dei suoi principali alleati. Sia Zingaretti che Gentiloni hanno detto che il partito deve rimanere unito e deve tornare a combattere le diseguaglianze che hanno diviso la società ed eroso il consenso del PD.

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Zingaretti è considerato oggi il grande favorito alle primarie del PD; gli avversari che finora hanno ufficializzato la candidatura difficilmente troveranno un consenso e risorse sufficienti per comptere. L’unica eccezione sono i sostenitori dell’ex segretario Matteo Renzi, che però non hanno ancora deciso se sostenere un loro candidato.

Renzi è stato criticato solo indirettamente ieri, quando Zingaretti ha detto che nel recente passato all’interno del PD si è cercato «più la fedeltà che la lealtà». Zingaretti ha fatto un solo accenno indiretto anche al suo potenziale avversario, l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, che in questi giorni sta decidendo se candidarsi con il sostegno dei renziani. Zingaretti ha detto che il PD non può festeggiare la fine degli sbarchi di migranti in Italia senza tenere conto dell’aumento dei morti in mare e delle sofferenze che avvengono nei campi libici, un chiaro riferimento alle politiche migratorie messe in atto da Minniti.