L’ultima invenzione dell’esercito americano è questa pizza

È un prodigio di tecnologia alimentare e verrà distribuita ai soldati in missione: è condita con mozzarella e salame e può durare fino a tre anni

(AP Photo/Steven Senne)
(AP Photo/Steven Senne)

L’esercito degli Stati Uniti ha appena fatto entrare in servizio un nuovo tipo di razione pronta per essere mangiata: la pizza. Per la precisione si tratta di una fetta di pizza di circa 8 per 13 centimetri, con mozzarella e salame (per motivi non chiari questo condimento è definito “alla siciliana”). Ogni fetta è chiusa in un sacchetto impermeabile e, una volta confezionata, può durare fino a tre anni. Si tratta di un prodigio di tecnologia alimentare, elaborato dai centri di ricerca dell’esercito dopo anni di studio.

La nuova razione fa parte dei cosiddetti MRE, “Meals ready to eat”, o “pasti pronti per essere consumati”, cioè le razioni da combattimento dell’esercito degli Stati Uniti, quelle che i soldati americani si aspettano di consumare quando sono in missioni o in luoghi difficili da raggiungere e dove non è possibile organizzare normali cucine e servizi di mensa. Ci sono 24 tipi diversi di razioni MRE e hanno tutte le stesse caratteristiche: non hanno bisogno di essere cucinate o di subire altri trattamenti, possono essere mangiate appena aperte, resistono in qualsiasi ambiente e temperatura e durano a lungo.

Il New York Times racconta che il “Direttorato alle razioni”, l’organo dell’esercito che si occupa di quel che mangiano i soldati, stava cercando di introdurre una razione di pizza da oltre 20 anni. Dai tempi della Guerra del Golfo, infatti, l’esercito degli Stati Uniti sta cercando di migliorare le proprie razioni e, più in generale, il comfort dei suoi soldati, per migliorarne il morale e rendere la vita militare più attraente per i volontari. Permettere ai soldati di mangiare una pizza in zona di combattimento, però, si è rivelato un compito particolarmente difficile. La cosa più complicata, ovviamente, è fare sì che la pizza rimanga commestibile e con un sapore accettabile per una quantità di tempo particolarmente lunga.

La pasta, ad esempio, deve rimanere sufficientemente umida da essere morbida, ma non così tanto da spappolarsi. L’umidità però si sposta da un ingrediente all’altro e all’interno del contenitore. Bisogna quindi isolare l’umidità all’interno della pasta con la giusta quantità di olii. Anche la carne del salame e il formaggio, scrive il New York Times, hanno presentato ai ricercatori un’altra serie di problemi da risolvere.

Il risultato non è particolarmente gradevole alla vista e probabilmente non è nemmeno molto buono da mangiare. Ma è commestibile e probabilmente non del tutto sgradevole. «Sulla nostra scala ha ottenuto un sette», ha detto al New York Times uno dei ricercatori: «Nove è il massimo e per fare un paragone i cioccolatini M&M’s hanno ottenuto un otto».

Le razioni di pizza stanno iniziando ad arrivare in queste settimane ai reparti sul campo. I civili che volessero provarle possono già ordinarle su internet. Chi le ha provate dice che non sono peggio della pizza che si può trovare in una mensa scolastica. A proposito del sapore il Direttorato alle razioni ricorda che essendo razioni da combattimento ci si aspetta che i soldati le mangino mentre sono affamati e infreddoliti in una zona del mondo pericolosa e lontana da casa. «Tutto ha un sapore migliore in queste condizioni», ha spiegato il portavoce del Direttorato.