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  • Mercoledì 19 settembre 2018

La Settimana della moda di Londra, bizzarra

Ma stavolta meno del solito, con gli abiti chic di Burberry e Victoria Beckham, e la prima collezione di Alexa Chung

Una modella con una creazione di Pam Hogg alla Settimana della moda di Londra, 14 settembre 2018
(NIKLAS HALLE'N/AFP/Getty Images)
Una modella con una creazione di Pam Hogg alla Settimana della moda di Londra, 14 settembre 2018 (NIKLAS HALLE'N/AFP/Getty Images)

La Settimana della moda Londra – che quest’anno si è tenuta dal 13 al 18 settembre – è solitamente la più imprevedibile tra quelle delle capitali della moda (le altre: New York, Milano e Parigi), dove ogni sei mesi gli stilisti più importanti presentano le collezioni per la stagione successiva: «è la London fashion week e tutto ruota attorno alle idee folli», ha scritto sul Guardian Jess Cartner-Morley.

A giudicare dalle passerelle, il nuovo colore che indosseremo a primavera potrebbe essere il verde chiaro, come quello delle borsette a forma di cavolo della sfilata di Molly Goddard, tra le più apprezzate per i suoi pizzi e balze stravaganti. Oppure potremmo continuare con il classico beige e gli impermeabili stretti in vita, come quelli che si sono visti in altre collezioni piaciute molto alla stampa: quelle di Erdem, Victoria Beckham e Burberry. Andranno molto anche le camicine leggere da portare con i pantaloni morbidi o una gonna a pieghe, mentre i pois stanno prendendo il posto delle righe.

Quella di Burberry era la collezione più attesa: la prima disegnata dallo stilista italiano Riccardo Tisci arrivato nell’azienda, simbolo dell’abbigliamento britannico, dopo 12 anni alla francese Givenchy; e anche la prima in 18 anni non disegnata dallo storico direttore creativo di Burberry, Christopher Bailey. C’era una certa curiosità anche per la prima collezione disegnata dall’ex modella Alexa Chung, che è stata giudicata un incrocio tra «lo stile da ragazzaccia inglese e lo chic parigino». Victoria Beckham, che solitamente sfila a New York, ha scelto di tornare a Londra, la sua città, per il decimo anniversario del suo marchio e di far aprire la sfilata alla modella Stella Tennant, che ha 47 anni: perché era dedicata «alle donne, non solo alle ragazze».

Una modella sfila per Molly Goddard alla Settimana della moda di Londra, 15 settembre 2018
(NIKLAS HALLE’N/AFP/Getty Images)

A Londra si è parlato molto anche della capacità della moda di essere inclusiva, e rappresentare i tanti modelli di bellezza e corpi femminili. Come già detto, la sfilata di Victoria Beckham è stata aperta dalla 47enne Stella Tennant, quella di House of Holland dalla modella canadese Winnie Harlow che ha la vitiligine (una depigmentazione di alcune parti della pelle), mentre il marchio Fashion’s Finest ha fatto chiudere la sua dall’ex tennista paralimpica Samanta Bullock, in sedia a rotelle.

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Ha sfilato per la seconda volta a Londra anche Rosanne Stuart, una modella 21enne con la sindrome di Down, mentre lo stilista Steven Tai ha scelto modelle con cicatrici e deturpazioni per mettere in discussione i canoni tradizionali. Nonostante questo la rappresentazione di modelle cosiddette curvy e non bianche è stata molto bassa, soprattutto se paragonata alla Settimana della moda di New York, che verrà ricordata per il motivo opposto: la spettacolare presentazione della collezione Savage X Fenty disegnata da Rihanna, con modelle magre, grasse, muscolose, asiatiche, nere e incinte.

La modella Winnie Harlow alla sfilata di Adidas, Londra 17 settembre 2018
(Tristan Fewings/Getty Images for adidas)

Questa è stata la prima Settimana della moda dove non hanno sfilato pellicce, vestiti e accessori di pelo di animale, dopo la decisione del British fashion council, il sindacato della moda britannica, di vietarli.