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  • Giovedì 9 agosto 2018

I nuovi attacchi tra Gaza e Israele

Nella notte Hamas ha lanciato 150 missili verso il sud di Israele, che ha risposto bombardando Gaza e uccidendo tre persone

Le esplosioni sopra Gaza City. (AP Photo/Khalil Hamra)
Le esplosioni sopra Gaza City. (AP Photo/Khalil Hamra)

Nella notte tra mercoledì e giovedì Israele ha bombardato la Striscia di Gaza, in risposta a un esteso lancio di missili da parte del gruppo politico-terrorista Hamas verso il sud di Israele. Tre persone palestinesi, inclusa una donna incinta e suo figlio di 18 mesi, sono morte nella striscia di Gaza nella notte tra mercoledì e giovedì, ha detto il ministero della Salute palestinese. Almeno 11 persone sono invece state ferite nella città israeliana di Sderot dai razzi palestinesi: una donna è ricoverata in condizioni gravi.

Israele dice di aver colpito oltre 140 obiettivi a Gaza in risposta al lancio di oltre 180 missili dalla Striscia a Israele: più di 30 sono stati intercettati da Iron Dome, il sistema di difesa missilistico israeliano, mentre gli altri sono caduti nel sud di Israele. Molti hanno colpito zone disabitate, ma sei sono caduti sulla città di Sderot. Dopo molte preoccupazioni su una possibile escalation di violenza, giovedì mattina Hamas ha detto che considera finiti gli attacchi, e che ora spetta a Israele mantenere la pace. Poco dopo, tuttavia, un altro razzo è stato sparato sulla città israeliana di Be’er Sheva.

L’agenzia di stampa palestinese WAFA parla di almeno 12 feriti tra i palestinesi, aggiungendo che uno dei morti è un membro di Hamas. Gli attacchi della notte arrivano dopo che due membri di Hamas, entrambi 23enni, erano stati uccisi dall’esercito israeliano nel nord della Striscia: secondo fonti palestinesi con dei droni, secondo Israele con un carroarmato.

In mattinata Israele aveva avvertito Hamas di non prolungare i bombardamenti, e secondo i media israeliani si sta valutando l’ipotesi di evacuare i residenti delle zone confinanti con Gaza. Ancora giovedì mattina nel sud di Israele suonavano le sirene che avvertono degli imminenti bombardamenti. Haaretz, citando un comandante dell’esercito israeliano, dice che «non si vede la fine dell’escalation» e parla di una possibile battaglia a Gaza.

L’esercito israeliano ha detto che tra i siti colpiti a Gaza ci sono una fabbrica e magazzino di munizioni di Hamas, un edificio usato dalle forze navali del gruppo e un altro usato per gli esperimenti missilistici, insieme a cinque campi di addestramento, un magazzino e un centro riunioni.

I bombardamenti della notte arrivano in un momento in cui si riteneva fossero in corso dei progressi nella negoziazione di una tregua tra Israele e Hamas, mediata dall’ONU e dall’Egitto. Le trattative erano state portate avanti nella speranza di concludere le violenze degli ultimi mesi che hanno coinciso con la “Marcia del Ritorno”, una serie di proteste che si sono tenute ogni venerdì a partire da marzo al confine tra Israele e Striscia di Gaza, e nelle quali sono stati uccisi in tutto almeno 160 palestinesi e ne sono stati feriti migliaia, spesso dai cecchini israeliani che hanno sparato su manifestanti disarmati.