A che punto siamo con i treni ad alta velocità

Le linee fatte, quelle che stiamo facendo e quelle che faremo: esclusa la controversa Torino-Lione

Un treno ad alta velocità nella stazione Reggio Emilia Mediopadana, il primo giugno 2014 (ANSA)
Un treno ad alta velocità nella stazione Reggio Emilia Mediopadana, il primo giugno 2014 (ANSA)

Nelle ultime settimane si è parlato di nuovo molto della linea ad alta velocità Torino-Lione, la cosiddetta TAV, dopo che diversi membri del governo si sono espressi sulla possibilità di interrompere i lavori per la sua costruzione. La linea Torino-Lione è comunque solo una delle varie linee ferroviarie ad alta velocità che in Italia sono state costruite, sono in costruzione o sono state progettate: per darvi un’idea di come stanno le cose abbiamo fatto un punto sull’attuale situazione di cantieri e progetti.

Le linee ad alta velocità possono essere più o meno veloci
Prima di tutto è importante chiarire quali linee ferroviarie possono essere definite ad alta velocità. Non esiste una definizione univoca di “alta velocità”, perché negli anni le velocità massime raggiunte dai treni più moderni sono cambiate. In Italia quando si parla di alta velocità e alta capacità (sbrigativamente, l’alta velocità delle merci) ci si può riferire sia a linee su cui si possono raggiungere i 300 chilometri orari, che attualmente è la velocità massima consentita, sia a linee dove si va al massimo ai 250 o ai 200 chilometri orari.

A livello legislativo quando si parla di “alta velocità” si intendono le linee dove si può andare ad almeno 250 chilometri orari, quelle adattate per poter far viaggiare treni a «velocità dell’ordine di 200 km/h» e quelle adattate ai treni che vanno ad alta velocità ma su cui solitamente si va molto più lentamente: ad esempio i tratti di ferrovie che arrivano nelle città, attraversano le stazioni e accedono ai terminal, oppure quelle per cui per ragioni topografiche non si può andare troppo veloce.

Dei 16.777 chilometri di linee in esercizio presenti in Italia, quelle su cui al momento si può andare a una velocità pari o superiore ai 250 chilometri orari hanno un’estensione complessiva di 896 chilometri. Per fare un confronto con altri paesi europei si possono guardare i dati (aggiornati a giugno) dell’Union internationale des chemins de fer (UIC), un’organizzazione internazionale che si occupa dell’industria del trasporto ferroviario. L’Italia è il quarto paese europeo per numero di chilometri di ferrovie ad alta velocità ma ne ha molti meno dei paesi che la precedono, dopo la Germania con 1.658 chilometri, la Francia con 2.814 e la Spagna con 2.852. C’è però da dire che tutti questi paesi hanno una superficie superiore a quella dell’Italia.

I progetti di ferrovie ad alta velocità peraltro sono tutti inseriti in un piano europeo per costruire quella che a volte è definita la “metropolitana d’Europa”, una linea di treni e linee ad alta velocità che colleghi i principali paesi europei. Tutte le linee italiane sono inserite in quattro dei nove corridoi europei: quello che collega il mar Baltico all’Adriatico, quello dal confine russo-finlandese al Mediterraneo, quello tra i porti olandesi del mare del Nord e Genova e quello dai porti del sud della Spagna all’Ungheria e al confine con l’Ucraina.

Le linee AV attualmente in uso
La principale direttrice di linee ad alta velocità in Italia è quella che collega Torino, in Piemonte, a Salerno, in Campania, passando per Milano, Reggio Emilia (attraverso la stazione Mediopadana), Bologna, Firenze, Roma e Napoli. È stata completata nel 2009 ed è lunga in tutto 977 chilometri. Per quasi tutto il tratto tra Roma e Firenze, completato nel 1992, la velocità massima è di 250 chilometri orari, mentre nelle linee più recenti i treni viaggiano per gran parte del tempo a 300 chilometri orari. Non tutta la linea quindi rientra nella definizione più stringente di “alta velocità”, quella in cui è possibile andare a più di 250 chilometri all’ora.

Oltre a quelle sulla direttrice Torino-Salerno ci sono alcune altre brevi linee ad alta velocità già costruite: quella tra Milano e Brescia, in Lombardia, dove la velocità massima consentita è 300 chilometri orari, e quella tra Padova e Mestre, in Veneto, dove la velocità massima consentita è 200 chilometri orari. Entrambe queste linee fanno parte di una direttrice che da progetto dovrebbe collegare Milano e Venezia da una parte, Milano e Genova dall’altra.

Ci sono poi le linee Padova-Bologna e Verona-Bologna: le vecchie linee sono state modificate per permettere un maggior passaggio di treni e di treni più veloci, per sostenere l’aumento di traffico ferroviario dovuto all’apertura della linea Torino-Salerno.

Una mappa non aggiornata – la linea che collega Treviglio e Brescia, ad esempio, è stata completata alla fine del 2016 – delle linee ferroviarie considerate ad alta velocità (Ferrovie dello Stato)

Le linee AV in costruzione
Altre linee ad alta velocità sono in fase di costruzione, sia nel nord che nel sud Italia, alcune interamente in territorio nazionale, altre no. Una delle linee a cui si sta lavorando è quella tra Milano e Genova: il cantiere del cosiddetto “terzo valico del Giovi” (sul passo del Giovi, sull’Appennino ligure, c’erano già due linee ferroviarie) è stato aperto nell’aprile del 2012. La linea si sviluppa in direzione sud-nord tra Genova e Tortona ed è lunga 53 chilometri, di cui 37 in galleria. La velocità massima che i treni potranno raggiungere sarà compresa tra i 200 e i 250 chilometri orari. La linea è stata divisa in sei lotti e attualmente sono in corso i lavori nei primi quattro. Contattata dal Post, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha detto che la chiusura dei cantieri è attualmente prevista per il 2023.

Un momento della prima visita di Iolanda Romano, commissaria di governo del terzo valico dei Giovi, al cantiere, il 23 febbraio 2016

Un’altra linea a cui si sta lavorando è quella che collega Napoli a Bari. In questo caso non si sta costruendo una nuova linea, ma si sta potenziando quella vecchia, raddoppiando i binari (cosa che permetterà di avere treni più frequenti) e rendendoli adatti a treni più veloci. Dei 150 chilometri della linea, 40 permetteranno una velocità massima di 250 chilometri orari, mentre sul resto del tracciato si andrà al massimo a 200 chilometri all’ora. Tra i punti in cui sono attualmente in corso i lavori c’è il tratto tra Napoli e Cancello, in provincia di Caserta, e quello tra Cancello e Frasso Telesino, in provincia di Benevento. Si prevede la fine dei lavori per il 2026: una volta realizzata la linea sarà possibile raggiungere Bari da Napoli in due ore, invece che nelle circa quattro attuali.

Sempre al sud si sta lavorando sulla linea che collega Palermo, Catania e Messina, a sua volta da potenziare. Parte della linea tra Messina e Catania ha già le caratteristiche giuste, altre parti devono ancora essere sistemate: la fine dei lavori è prevista anche in questo caso per il 2026. Lo scorso novembre Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) e commissario di governo per la realizzazione della linea, aveva detto che terminata la linea «sarà possibile spostarsi da Catania a Palermo in meno di due ore», contro le circa tre attuali. La velocità massima raggiungibile sulla linea sarà di 200 chilometri orari.

Ci sono poi le linee che collegheranno l’Italia ad altri paesi: la più famosa è la Torino-Lione, ma si sta lavorando anche al tunnel sotto il passo del Brennero che collegherà l’austriaca Innsbruck a Fortezza che è in provincia di Bolzano (e un giorno Verona a Monaco di Baviera).

Per realizzare la Torino-Lione si sta lavorando a un tunnel di base sotto il Moncenisio: sarà lungo 57,5 chilometri, di cui 12,5 in territorio italiano, e collegherà le stazioni di Saint-Jean-de-Maurienne e di Susa. Si prevede che il tunnel, i cui lavori sono di fatto cominciati nel 2017, sarà operativo nel 2030. I lavori della galleria di base del Brennero, che sarà lunga 55 chilometri, sono invece iniziati a settembre 2014 e si prevede che termineranno nel 2027: l’avanzamento dei lavori si può seguire sul sito della società per metà italiana e per metà austriaca che si sta occupando della costruzione del tunnel.

I cantieri che stanno per partire, e un progetto
A breve saranno aperti nuovi cantieri per una linea AV: quella per collegare Brescia a Verona, con una velocità massima di 300 chilometri orari, e quella per collegare Verona a Padova, con una velocità massima di 250.

Il 6 giugno RFI e il Consorzio Cepav Due (che esiste dal 1991 con lo scopo di realizzare la linea AV tra Milano e Verona) hanno firmato il contratto per la realizzazione del primo lotto della linea Brescia-Verona, su cui si raggiungerà la velocità di 300 chilometri orari. La fine dei lavori è prevista per il 2025. Il 7 e l’8 agosto le persone a cui verranno espropriati i terreni per costruirla saranno informati a riguardo. Nelle ultime settimane si era parlato anche di questo progetto perché all’inizio di luglio il ministero dei Trasporti aveva diffuso una nota per annunciare una nuova analisi del progetto, in particolare in merito ai costi.

Per quanto riguarda la Verona-Padova, da progetto è stata divisa in tre lotti. Per il primo, tra Verona e Vicenza, il 18 luglio è stato approvato il progetto definitivo dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE). Per il secondo, quello dell’attraversamento di Vicenza, si sta aspettando l’approvazione del progetto preliminare, mentre il terzo, da Vicenza a Padova, è da finanziare.

Un’altra linea poi è in fase di progettazione: la Mestre-Trieste, dove la velocità massima sarà di 200 chilometri orari. Per quanto riguarda le linee per collegare l’Italia ad altri paesi, c’è anche il progetto per un collegamento da Trieste a Divača in Slovenia.

Sia le linee in costruzione che quelle ancora solo sulla carta potrebbero subire modifiche: per quelle a cui si sta già lavorando i cambiamenti devono essere fatti rispettando il codice degli appalti, mentre per quelle ancora solo progettate bisogna cambiare la pianificazione strategica decisa dello stato.