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  • Giovedì 19 luglio 2018

La storia paradossale del nuovo sottomarino della Marina militare spagnola

Prima era troppo pesante, ora è troppo grosso: e intanto i costi del progetto sono praticamente raddoppiati

Il sottomarino S-80 in costruzione in Spagna (Immagine tratta da un video del País)
Il sottomarino S-80 in costruzione in Spagna (Immagine tratta da un video del País)

In Spagna il governo socialista di Pedro Sánchez sta passando qualche guaio a causa di una storia che riguarda la costruzione di un nuovo sottomarino S-80, e che è stata definita dal País «rocambolesca». Non è la prima volta che si sente parlare di questo tipo di sottomarino, la cui costruzione è iniziata diversi anni fa come parte di un piano di modernizzazione della flotta militare spagnola: al momento ne sono in costruzione quattro, con l’opzione di costruirne poi altri due. Nel 2013 il progetto subì un primo rallentamento perché il sottomarino pesava troppo: non c’era la certezza che una volta sommerso sarebbe riuscito a tornare in superficie. Ora si è sistemato il problema del peso, aumentando la lunghezza del mezzo, ma ora è troppo grande: non entra più nella base navale di Cartagena, nel sud-est della Spagna.

Si dovranno dragare ed espandere le banchine per l’attracco nella base, un’operazione che insieme agli interventi straordinari precedenti farà quasi raddoppiare i costi inizialmente previsti per il progetto e li farà salire a 1,2 miliardi di euro per ognuno dei quattro sottomarini in costruzione. Il País ha realizzato un’infografica che mostra le modifiche fatte al progetto dopo il problema riscontrato nel 2013.

L’incertezza più grande nella costruzione del nuovo sottomarino, però, riguarda il sistema di propulsione AIP (propulsione anaerobica) a celle a combustibile, progettato per garantire un alto grado di autonomia sott’acqua: gli S-80 sono più avanti rispetto ai sottomarini diesel-elettrici convenzionali, e sono superiori agli AIP convenzionali delle ultime generazioni. La Difesa spagnola ha deciso di usare un sistema in grado di produrre idrogeno dal bioetanolo e ha commissionato il suo sviluppo a due aziende spagnole, Técnicas Reunidas e Abengoa, ma per ora sembra che anche su questo fronte si stia andando a rilento.

La storia del nuovo sottomarino sta mettendo sotto pressione il governo Sánchez, che si è insediato all’inizio di giugno dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia contro il precedente primo ministro, il conservatore Mariano Rajoy. Per formare il suo governo, Sánchez si era garantito l’appoggio di Podemos, partito di sinistra spagnolo guidato da Pablo Iglesias, che però è contrario a un aumento delle spese militari. Dall’altra parte Sánchez è uno dei leader europei ad avere ricevuto una lettera dal presidente statunitense Donald Trump prima della riunione NATO che si è tenuta nei giorni scorsi a Bruxelles: nella lettera, Trump chiedeva al governo spagnolo di aumentare le proprie spese militari per farsi più carico della propria difesa e dipendere meno da quella garantita dagli americani in Europa.

Sánchez ha detto che non cambierà l’impegno relativo alle spese militari preso dal suo predecessore, Mariano Rajoy, che prevedeva un aumento di poco più di 1 punto percentuale del PIL da destinarsi alle forze armate.