Cosa si dice di “Jurassic World – Il regno distrutto”

Se ne parla bene e male, ma comunque sembra meglio del precedente: e ci sono molti dinosauri, se è quello che vi interessa

Jurassic World – Il regno distrutto è nei cinema italiani dall’8 giugno ed è il quinto film della serie iniziata 25 anni fa con Jurassic Park, e di cui Jurassic World, uscito nel 2015, è stato un reboot, una ripartenza con nuovi personaggi. Si sa già che Il regno distrutto avrà un seguito che uscirà nel 2021 e chiuderà quindi la seconda trilogia. Secondo molti critici, Il regno distrutto ha avuto il problema, comune a molti altri secondi capitoli di trilogie, di essere un film senza una chiara direzione, a tratti confuso e troppo simile a cose già viste. Secondo altri, è invece un film apprezzabile soprattutto per gli effetti speciali, le scene d’azione e i tanti dinosauri che fanno quello che ci si aspetterebbe di vedere in un film di dinosauri.

Il regista di Il regno distrutto è lo spagnolo Antonio Bayona, noto per aver diretto The Impossible e Sette minuti dopo la mezzanotte. I protagonisti sono sempre interpretati da Chris Pratt, esperto di comportamento dei dinosauri, e Bryce Dallas Howard, che si batte perché vengano riconosciuti ai dinosauri diritti simili a quelli degli animali in via d’estinzione. In Jurassic World succedeva infatti che qualcuno provasse, di nuovo, a riaprire un parco pieno di dinosauri e che, di nuovo, i dinosauri finissero per prendere il sopravvento, mandare all’aria il parco e mangiarsi un po’ di esseri umani.

Il regno distrutto è ambientato tre anni dopo gli eventi del primo film. Il parco non c’è più ma i dinosauri sono ancora lì, sull’isola chiamata Isla Nublar. Problema numero 1: l’isola ha un vulcano che sta per eruttare e uccidere tutti i dinosauri. Problema numero 2: il governo degli Stati Uniti decide di far morire tutti i dinosauri dell’isola e lasciare che la natura faccia il suo corso. Conseguenze: i personaggi interpretati da Pratt e Howard vanno di nascosto sull’isola per salvare alcuni animali e portarli al sicuro su un’altra isola. Nuovo problema: scoprono che c’è chi i dinosauri vuole portarli altrove, in gabbia, per venderli al miglior offerente.

La prima parte del film è ambientata su Isla Nublar, il resto si svolge altrove, in una location che è stata descritta come “gotica”, quasi da horror. Il regno distrutto è comunque un film adatto ai bambini, sempre che non siano facilmente impressionabili e a cui piacciano (ma piacciono a tutti) i dinosauri.

Secondo Rotten Tomatoes, sito che mette insieme centinaia di recensioni cinematografiche, Il regno distrutto è piaciuto a circa due terzi dei critici. Secondo il sito, l’opinione generale nei confronti del film è: «Non arriva mai al livello dell’originale per capacità di impatto e creatività, ma riesce a intrattenere ed è un thriller da popcorn, visivamente sorprendente».

Chris Nashawaty ha scritto su Entertainment Weekly che «il film è incredibilmente appassionante» e «meno pensi di interpretarlo e analizzarlo e più ti diverti». Su Screen Crush, Matt Singer ha invece scritto che «non è un film per il quale è sufficiente “spegnere il cervello”; l’unico modo per apprezzarlo sarebbe sottoporsi a un’operazione chirurgica per farselo proprio asportare, il cervello».

Parlando della trama, David Edelstein ha scritto su Vulture che è banale e che non ci sono chiaroscuri – «è facile individuare i buoni: sono gli amici degli animali» – e che Il regno distrutto è «un film che si morde la coda» perché passa il suo tempo a cercare di replicare cose già viste nei precedenti quattro. Adam Woodward ha scritto su Little White Lies che è «un confuso accumulo di dinosauri» e che la seconda parte del film ha il problema di limitare tutto a una sola location e, anziché ampliare la storia, la restringe. Ha anche scritto che «nonostante urlino tanto e corrano spesso in giro, i personaggi principali non si fanno molto ricordare».

Ma c’è anche chi ha apprezzato il modo in cui – a prescindere dalla trama – il film riesce a infilare una dietro l’altra un certo numero di scene d’azione, in genere tutte piuttosto diverse tra loro per dinamiche, ambientazioni e protagonisti. Quasi tutti i critici hanno criticato il tentativo del film di inserire elementi etici e ambientalisti, senza svilupparli poi a sufficienza.

La maggior parte dei critici ha scritto di aver apprezzato Jurassic World – Il regno distrutto più di Jurassic World, soprattutto perché mentre l’altro era solo un tentativo di ricreare premesse e conseguenze di Jurassic Park, questo prova a mettere le basi per un prossimo film che sembra voler andare dove non è mai andato nessuno dei film precedenti.

Nessun critico ha osato paragonare questo film a quello di 25 anni fa diretto da Steven Spielberg, e molti hanno fatto notare che essere migliore di Jurassic World, un film in genere ritenuto piuttosto brutto, non è un grande risultato: «Non è tanto brutto quanto il precedente», ha scritto Bilge Ebiri su Village Voice.

Come praticamente ogni altro film di questo genere, Il regno distrutto è piaciuto a qualcuno e non è piaciuto a qualcun altro, a volte per gli stessi motivi. In generale è un film semplice da seguire – soprattutto non ci si arrovella troppo su certe cose della trama e ci si concentra sui dinosauri – e chiaramente pensato per piacere molto a bambini (non troppo piccoli) e ragazzi. È difficile che deluda davvero qualcuno che non sia stato deluso dal precedente. Che, tra l’altro, nonostante le critiche dei critici, è ancora il quinto film della storia ad aver incassato più soldi, dopo Titanic, Avatar, Star Wars: Il Risveglio della Forza e Avengers: Infinity War.