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  • Lunedì 4 giugno 2018

Per chi ancora non ha un libro per il mare

Da qualche giorno sono iniziate le promozioni estive di Adelphi, Einaudi e Iperborea: qualche suggerimento per approfittare degli sconti e scegliere il proprio romanzo dell'estate

Una donna legge su una sdraio in una spiaggia lungo il Reno, a Mainz-Kastel, in Germania, il 20 aprile 2018 (ARNE DEDERT/AFP/Getty Images)
Una donna legge su una sdraio in una spiaggia lungo il Reno, a Mainz-Kastel, in Germania, il 20 aprile 2018 (ARNE DEDERT/AFP/Getty Images)

I libri che si leggono d’estate e i regali di compleanno che facciamo ad altre persone hanno una cosa in comune: per tutto l’anno riceviamo stimoli e idee che ci aiuterebbero a scegliere gli uni e gli altri, poi quando arriva il momento di acquistarli ci dimentichiamo tutti quelli che avevamo notato e compriamo la prima cosa che ci passa davanti. Nel caso dei libri sono spesso le ultime novità, quelle esposte in evidenza nelle librerie, anche se è molto più probabile trovare un buon libro tra i vecchi titoli. A maggior ragione dato che in previsione delle letture estive molte case editrici fanno sconti e promozioni sul proprio catalogo.

Ora è il turno di Adelphi, Iperborea ed Einaudi: abbiamo fatto una selezione per rinfrescarvi la memoria su quello che potete trovare nel loro catalogo.

Adelphi

Fino al 30 giugno tutti i tascabili Adelphi sono scontati del 25 per cento: acquistandoli ora potete risparmiare dai due ai tre euro su ogni libro. Oltre a consigliarvi alcuni storici titoli della casa editrice che vi avevamo suggerito in occasione degli sconti invernali, ne abbiamo selezionati altri, cercando di immaginare per quale tipo di estate potrebbero essere adatti. Non pensate che solo perché pubblicati da Adelphi siano libri difficili: non tutti parlano di spartiti musicali, teoremi matematici e intelligenza artificiale.

Ad esempio, Un giorno questo dolore ti sarà utile e Quella sera dorata di Peter Cameron sono due romanzi (di 206 e 318 pagine rispettivamente) adattissimi alle vacanze. Il primo è un po’ una versione contemporanea del Giovane Holden: c’è un diciottenne a New York che deve decidere cosa fare della sua vita e nel mentre fa un po’ di casino. Nella trama del secondo invece ci sono tre cose che da sole potrebbero convincere un certo tipo di lettori: un paese sudamericano, un romanzo nel romanzo che è l’unico libro di uno scrittore, una famiglia complicata che non si capisce bene perché continui a restare unita.

Per chi ai romanzi che parlano di famiglie e a quelli di formazione preferisce le storie di fantasmi, c’è L’incubo di Hill House di Shirley Jackson, uno dei più famosi romanzi del genere, che tra gli altri ha ispirato Stephen King. Comincia così: «Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola».

Per chi invece preferisce la cosiddetta “non-fiction narrativa”, cioè quei libri che non sono saggi ma raccontano storie vere, spesso autobiografiche, vi consigliamo quello di Emmanuel Carrère – che in questo genere è uno di quelli che hanno avuto più successo negli ultimi anni – che non vi avevamo segnalato a gennaio: Il regno, il suo libro più recente. È molto lungo, più di quattrocento pagine, e parla di religione, oltre che della vita dell’evangelista Luca, ma se vi è piaciuto qualche altro libro di Carrère e nella vostra estate avrete molto tempo per leggere potrebbe essere adatto a voi. Con questi sconti si risparmiano 3,50 euro sull’edizione tascabile.

Chi si interessa a fantascienza e simili, di cui ultimamente ci sono tanti nuovi esempi in circolazione, può invece scoprire un paio di vecchi titoli un po’ meno noti dei romanzi di Philip Dick e Isaac Asimov: Dissipatio H.G. di Guido Morselli e Cristalli sognanti di Theodore Sturgeon. Il primo fu pubblicato nel 1977, quattro anni dopo il suicidio del suo autore, che in vita era sempre stato rifiutato dagli editori: è un romanzo post-apocalittico, il cui titolo sta per dissipatio humani generis, cioè “scomparsa del genere umano”. Il secondo è del 1950 e il suo autore tra le altre cose è noto per aver detto: «Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura, ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura». Parla di una forma di vita aliena dotata di grandi poteri: i cristalli appunto.

Per chi invece vorrebbe leggere qualcosa di più ancorato alla realtà, senza troppa autobiografia, abbiamo selezionato due saggi considerati dei classici, uno di storia e geopolitica e uno di etologia: Il Grande Gioco di Peter Hopkirk e L’anello di Re Salomone di Konrad Lorenz. Il primo è un librone su giochi di potere e influenze dell’impero russo e di quello britannico sulle regioni dell’Asia centrale dove oggi si trova l’Afghanistan, quelli che hanno poi determinato pesantemente gli avvenimenti più recenti in quella parte del mondo; con gli sconti si risparmiano 4 euro. Il secondo è il libro più famoso di Lorenz, considerato il fondatore della moderna etologia, cioè della scienza che studia il comportamento degli animali: in modo divulgativo spiega le sue osservazioni su cani e uccelli che potrebbero farvi diventare appassionati di documentari sulla natura o spingervi ad adottare un animale domestico.

Tornando alla narrativa, segnaliamo ancora due romanzi in cui c’è una storia d’amore e che partono da premesse fantasiose: in uno un ricco milanese impegnato a comprare isole si innamora di un’iguana che parla, l’altro è un prequel di un famosissimo romanzo ottocentesco inglese, che in certo senso fa giustizia a un personaggio molto bistrattato. Sono L’iguana di Anna Maria Ortese, una delle poche donne ad aver vinto il premio Strega, e Il grande mare dei sargassi di Jean Rhys, in cui si immagina la storia di Bertha Mason, la moglie pazza e rinchiusa in soffitta di Edward Rochester di Jane Eyre prima dell’arrivo di Jane Eyre, appunto.

Infine per chi non avesse davanti a sé un’estate piena di tempo per leggere, ma magari solo una serie di weekend in piscina, consigliamo i racconti di Jorge Luis Borges raccolti in Finzioni, tra cui Pierre Menard, autore del Chisciotte e La biblioteca di Babele.

Iperborea

Gli sconti di Iperborea – la casa editrice specializzata in libri di autori nordici e caratteristici per la loro forma allungata – durano fino al 30 giugno e sono su tutto il catalogo. Si fermano al 20 per cento, ma dato che parliamo di edizioni non tascabili, quindi più costose, c’è comunque un buon risparmio. Inoltre se si comprano due libri (anche facendo acquisti online, su IBS) si riceve in regalo anche un taccuino a righe, delle caratteristiche dimensioni dei libri della casa editrice, cioè 10×20 centimetri.

Cominciamo con uno dei libri della casa editrice che hanno avuto più successo negli ultimi anni: L’arte di collezionare mosche dello svedese Fredrik Sjöberg. È in parte la biografia di un eccentrico personaggio svedese vissuto nel Novecento e quasi completamente dimenticato, l’entomologo e collezionista d’arte René Malaise, e in parte un racconto autobiografico del perché ci si appassiona agli insetti e si collezionano le cose. Se lo avete già letto e vi è piaciuto il genere, Sjöberg lo ha ripreso anche nei successivi Il re dell’uvetta, dedicato all’esperto di lombrichi e appassionato di ritratti di Napoleone Gustav Eisen, e L’arte della fuga, che parla del pittore Gunnar Widforss, dimenticato in patria ma considerato il pittore dei parchi nazionali negli Stati Uniti.

Il catalogo di Iperborea è pieno di libri di autori molto famosi nei loro paesi d’origine e conosciuti in Italia da nicchie di appassionati che hanno potuto diventare tali proprio grazie a questa casa editrice. Tra questi c’è sicuramente il finlandese Arto Paasilinna, che ha scritto moltissimi romanzi, caratterizzati da un forte senso dell’umorismo – del genere di Stefano Benni e Douglas Adams, più o meno – e spesso dedicati a tematiche ambientaliste. Se non lo conoscete potreste partire con il suo primo romanzo Prigionieri del paradiso, che parla della costruzione di una piccola società utopica su un’isola deserta in seguito a un ammaraggio di fortuna di un aereo, oppure L’anno della lepre, forse il libro più noto di Paasilinna, il cui protagonista è un giornalista che cambia vita dopo aver deciso di inseguire una lepre in un bosco.

Tra gli autori del catalogo di Iperborea ce ne sono molti che pur scrivendo in una lingua del nord Europa hanno (anche) origini di paesi diversi. È ad esempio il caso di Jonas Hassen Khemiri, il primo scrittore svedese di cui sia stato pubblicato un racconto sul New Yorker: ha 39 anni e origini tunisine da parte di padre. Iperborea ha pubblicato il suo Tutto quello che non ricordo: c’è una serie di personaggi che danno la propria versione sul suicidio di un amico comune, un giovane eccentrico e difficile da comprendere, e sullo sfondo alcune delle tensioni sociali della Svezia di oggi.

È anche il caso di Kader Abdolah, scrittore iraniano naturalizzato olandese. Di suo è appena uscito Uno scià alla corte d’Europa, in parte romanzo storico che parla del “Grande Gioco” citato prima. Segnaliamo anche Un pappagallo volò sull’Ijssel: racconta la storia di un gruppo di rifugiati mediorientali, provenienti da diversi paesi, che negli anni Ottanta arriva nei Paesi Bassi e la cui vita cambia dopo l’11 settembre 2001 e l’omicidio di Theo van Gogh, nel 2004.

Infine tra i romanzi islandesi, segnaliamo quelli del più famoso scrittore islandese, il premio Nobel Halldór Laxness. Il più noto è Gente indipendente, che però è lungo più di 600 pagine. Ben più agile è Sette maghi, una raccolta di otto racconti di cui uno parla della «rocambolesca sconfitta dell’aviazione italiana a Reykjavík». Poi, ancora con la vecchia grafica di Iperborea, c’è Sotto il ghiacciaio, il cui titolo fa riferimento al ghiacciaio ai piedi del vulcano Snæfell, quello dove inizia il Viaggio al centro della Terra di Jules Verne: parla di scienza, religione e magia, ha diversi livelli di lettura e piaceva molto a Susan Sontag.

Einaudi

Einaudi in realtà non fa sconti, ma a chiunque acquisti due tascabili regala un telo da mare come già aveva fatto l’anno scorso e due anni fa. Il telo di quest’anno – forse più adatto a picnic sull’erba, visto che è di tela – è dedicato a Gita al faro di Virginia Woolf: sopra è stampata una citazione dal romanzo oltre al disegno di un faro. Una di quelle cose che potrebbe interessare ai feticisti di tutto ciò che riguarda i libri.

Se vi servono degli spunti per accaparrarvi questo telo da spiaggia o da prato, potete cercare tra i numerosi romanzi di Philip Roth o di Kazuo Ishiguro, per citare due scrittori di cui si è parlato ultimamente, anche se per ragioni diverse, oppure tra i suggerimenti che avevamo messo insieme in occasione degli sconti di quest’inverno. Se siete dei lettori di gialli, potete scegliere qualcosa di Jo Nesbø o di Gianrico Carofiglio, due autori per i quali Einaudi ha fatto una “uniform edition”, cioè una grafica riconoscibile che ne distingua tutti i libri dagli altri della casa editrice.

Se per caso non li conoscete, il primo è un autore di thriller norvegese, il secondo un ex magistrato i cui gialli sono ambientati in Puglia. Probabile che li abbiate sentiti nominare però, dato che i loro libri sono bestseller.

Per chi invece non è tipo da gialli, consigliamo due romanzi, uno molto corto e uno molto lungo, che hanno in comune solo il fatto che i loro protagonisti raccontano la propria vita a ritroso. Il primo parla di come la nostra memoria cambia il ricordo delle cose che ci sono successe in passato e di come il resto di noi si adatta e reagisce a questa cosa quando se ne accorge: è Il senso di una fine di Julian Barnes, è bello leggerlo senza sapere molto altro; è lungo 150 pagine e nel 2011 vinse il Man Booker Prize. Il secondo, in breve, parla di nazisti: è Le benevole di Jonathan Littell, un tomo da più di novecento pagine il cui protagonista è un ex ufficiale delle SS che racconta la sua vita senza rimorsi.

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