Lunedì mattina Carlo Cottarelli, economista, ex commissario alla revisione della spesa e oggi direttore dell’Osservatorio conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano (qui trovate un suo profilo), è stato incaricato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella di formare un governo. Cottarelli ha spiegato che proporrà al Parlamento di votare la fiducia al suo governo perché resti in carica il tempo necessario per approvare la nuova legge di stabilità, e porti il paese a votare all’inizio del 2019; se invece il Parlamento, come probabile, non gli darà la fiducia, il governo si dimetterà immediatamente e si tornerà a votare dopo il mese di agosto. Cottarelli si è impegnato alla «completa neutralità» e dice che né lui né i suoi ministri si ricandideranno. Non si sa ancora se Cottarelli tornerà al Quirinale già lunedì sera, o se invece aspetterà martedì, per presentare a Mattarella la lista dei ministri.
La decisione di convocare Cottarelli è stata comunicata domenica sera all’improvviso, dopo il clamoroso fallimento del tentativo di formare un governo tra Lega e M5S portato avanti da Giuseppe Conte. Il suo tentativo è fallito dopo che la Lega si è irrigidita su Paolo Savona, il professore di economia anti-euro che aveva indicato per la posizione di ministro dell’Economia e su cui Mattarella aveva espresso parecchi dubbi. La reazione dei leader dei vari partiti è stata particolarmente dura. Di Maio e Meloni hanno chiesto la messa in stato di accusa per Mattarella, Salvini ha chiesto il voto anticipato minacciando una manifestazione a Roma, Martina ha promesso manifestazioni di piazza se non cesseranno gli attacchi a Mattarella.
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È difficile che oggi succederanno altre cose interessanti. Cottarelli presenterà domani la lista dei ministri del suo governo e da lì comincerà una nuova fase politica, che finirà probabilmente con delle nuove elezioni subito dopo l'estate.
Intanto sono state annunciate opposte manifestazioni. Da una parte Lega e Movimento 5 Stelle – che il prossimo fine settimana protesteranno contro la decisione di Sergio Mattarella di non nominare ministro Paolo Savona – dall'altra il Partito Democratico, che ha annunciato manifestazioni a Roma e Milano il prossimo venerdì per difendere Mattarella e la Costituzione.
In serata, Alessandro Di Battista del Movimento 5 Stelle ha detto che il suo partito intende andare avanti con la messa in stato di accusa del presidente della Repubblica: Salvini ha detto che ci sta ancora pensando, ma non è sembrato molto convinto.
A meno di grosse sorprese, ci risentiamo domani.
Buonanotte
Non un grandissimo intervento, quello di Martina, ma è sembrato più ispirato di quello di ieri – per telefono – durante Che tempo che fa, su Rai Uno.
Martina è rimasto a Matrix per circa 7 minuti. Ha attaccato la Lega e il Movimento 5 Stelle per i toni usati contro Sergio Mattarella e ha detto che secondo lui questo atteggiamento non pagherà in termini elettorali.
E adesso a Matrix c'è Maurizio Martina, segretario reggente del Partito Democratico. Dice che il suo partito valuterà se votare la fiducia al governo Cottarelli.
Salvini ha detto che ha deciso insieme a Di Maio di formare le commissioni parlamentari in modo che possa iniziare l'attività legislativa del Parlamento e che possano essere approvate le riforme che Lega e Movimento 5 Stelle volevano portare avanti con il loro governo.
Ha detto anche che la Lega vorrebbe cambiare la legge elettorale in modo che venga introdotto un premio di maggioranza per il partito o la coalizione che riceve più voti.
Salvini sta difendendo la scelta di insistere con Paolo Savona come candidato per il ministero dell'Economia e sta attaccando la decisione di Sergio Mattarella di non nominarlo.
A Matrix, su Canale 5 c'è invece Matteo Salvini. Ha iniziato dicendo che pensava che oggi avrebbe dato la sua prima intervista da ministro dell'Interno.
È ormai molto improbabile che Cottarelli presenti già oggi la lista dei ministri del suo governo, se ne riparlerà domani mattina.
In chiusura, Gruber ha chiesto nuovamente a Di Battista se il Movimento 5 Stelle intende andare avanti con il tentativo di messa in stato di accusa del presidente della Repubblica. Di Battista ha detto di sì e ha aggiunto che la Lega sarebbe «pavida» se non lo facesse insieme a loro.
https://www.ilpost.it/2018/05/28/messa-stato-accusa-presidente-repubblica/
Ora Gruber ha chiesto a Di Battista se il Movimento 5 Stelle e la Lega si candideranno in coalizione alle prossime elezioni, e lui ha detto che è «prematuro» parlarne. Poi Gruber ha chiesto a Di Battista di indicare tre cose per cui il M5S e la Lega sono partiti con idee diverse: Di Battista ha parlato della battaglia per l'acqua pubblica e delle battaglie per l'ambiente.
Lilli Gruber ha chiesto a Di Battista se il Movimento 5 Stelle sia a favore dell'uscita dall'euro. Di Battista ha risposto "No". Poi ha detto che però avere posizioni forti sull'argomento serve per poter trattare meglio.
Qui avevamo raccolto un po' di cose dette da esponenti del M5S sull'uscita dall'euro.
https://www.ilpost.it/2018/02/14/euro-movimento-5-stelle-grillo-di-maio/
Sempre a "Otto e mezzo" si sta parlando dei poteri del presidente della Repubblica nella nomina dei ministri, ne abbiamo parlato qui.
https://www.ilpost.it/2018/05/27/presidente-repubblica-nomina-ministri-costituzione/
Di Battista ha ripetuto che a Sergio Mattarella fossero stati fatti anche i nomi di Alberto Bagnai e Armando Siri come ministro dell'Economia e ha detto che il Quirinale ha mentito quando ha smentito questa circostanza.
A "Otto e mezzo" c'è Alessandro Di Battista, importante esponente del Movimento 5 Stelle. Ha iniziato dicendo che domani partirà per la California con la sua famiglia, ma che se si andasse ad elezioni anticipate tornerebbe per "dare una mano".
Durante il suo telegiornale, Enrico Mentana ha mostrato i risultati di un sondaggio sulle intenzioni di voto realizzato oggi. Dice che la Lega è in grande crescita, mentre il Movimento 5 Stelle è in leggera flessione (con il PD in crescita, anche se di poco).
È un sondaggio, e già di suo andrebbe preso con le molle: il fatto che sia stato realizzato in questi giorni complicati invita ad ancora maggior scetticismo.
Intanto anche Matteo Renzi ha deciso di parlare con una diretta su Facebook di quello che sta succedendo in questi giorni. Ha attaccato Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ha difeso l'operato del presidente della Repubblica ed è sembrato molto in modalità "campagna elettorale".
https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/videos/10155924690559915/
Durante la trasmissione di Canale 5 "Pomeriggio Cinque" – quella condotta da Barbara d'Urso – Luigi Di Maio ha detto che durante gli ultimi colloqui con il presidente della Repubblica per la formazione del governo Conte aveva proposto due alternative al nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia. Di Maio ha detto che aveva proposto Alberto Bagnai e Armando Siri, due esponenti della Lega, ma che Sergio Mattarella aveva rifiutato di nominarli per via delle loro opinioni negative sull'euro.
Poco dopo, una nota diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale ha smentito questa ricostruzione, dicendo che «non risponde a verità la circostanza, riferita dall'on. Luigi Di Maio a Pomeriggio 5, che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia».
• Carlo Cottarelli, ex commissario incaricato della revisione della spesa e direttore dell'Osservatorio conti pubblici dell'Università Cattolica, ha ricevuto l'incarico di formare il governo;
• Cottarelli ha detto che se il suo governo otterrà la fiducia governerà fino al prossimo gennaio, se invece non ci riuscirà resterà in carica fino alle prossime elezioni, che avverranno dopo il mese di agosto;
• Cottarelli ha detto che lui e i suoi ministri si impegneranno a non partecipare alle prossime elezioni;
• Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno già annunciato che non voteranno la fiducia al governo Cottarelli che quindi è quasi impossibile che riesca a ottenere la fiducia;
• Di Maio ha annunciato che il Movimento 5 Stelle chiederà la messa in stato di accusa di Sergio Mattarella e che organizzerà una manifestazione il 2 giugno;
• La Lega ha fatto sapere che non parterciperà alla messa in stato di accusa del presidente, ma Salvini ha detto che anche il suo partito manifesterà nel weekend del 2-3 giugno;
Le dichiarazioni di Savona arrivano da un articolo, pubblicato qui.
Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di voler uscire dall’euro e non a quelle che professo e che ho ripetuto nel mio Comunicato, criticato dalla maggior parte dei media senza neanche illustrarne i contenuti. Insieme alla solidarietà espressa da chi mi conosce e non distorce il mio pensiero, una particolare consolazione mi è venuta da Jean Paul Fitoussi sul Mattino di Napoli e da Wolfgang Münchau sul Financial Times.
Durante la registrazione della puntata di Matrix, che andrà in onda questa sera su Canale 5, Matteo Salvini ha detto che Lega e Movimento 5 Stelle proveranno a realizzare le promesse contenute nel loro programma di governo lavorando nelle Commissioni parlamentari che dovrebbero essere costituite nelle prossime settimane.
Berlusconi dice anche che per lui l'alleanza di centrodestra è ancora in piedi. In un comunicato diffuso dalle agenzie di stampa scrive: «A chi mi chiede quale sarà il futuro del centro-destra, rispondo che alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura. Per quanto riguarda la fiducia al governo tecnico la nostra posizione non può che essere negativa».
Berlusconi ha confermato che Forza Italia non voterà la fiducia al governo Cottarelli.
Quando i giornalisti gli hanno chiesto in che stato si trova oggi l'alleanza di centrodestra, Salvini ha risposto «Chiedete a Berlusconi».
Sulla questione della messa in stato d’accusa, Di Maio ha poi detto che «se la Lega non fa passi indietro», il processo di impeachment è «una certezza assoluta»: il M5S lo chiederà per «obbligare il Parlamento a discutere di quello che è successo ieri» e per «fare in modo che dopo le prossime elezioni non ci sia lo stesso presidente che impedirà nuovamente la nascita del governo del cambiamento».
Di Maio ha poi detto di non voler uscire dall’euro, sostenendo che era già chiaro dalla campagna elettorale – in realtà la posizione di molti esponenti era più confusa di così – e che Paolo Savona non avrebbe fatto uscire l’Italia dall’eurozona. Secondo Di Maio, sono stati «i consiglieri di Mattarella» a mettere in circolazione delle «bugie» per «inquinare le acque dell’informazione».
Di Maio ha chiesto «dove sta scritto» che Mattarella possa scegliere i ministri, semplificando e insieme travisando la discussione che va avanti da ieri sera tra i costituzionalisti sul'articolo 92 della Costituzione: cioè il posto dove sta scritto quello che si chiede Di Maio. Secondo il capo politico del M5S, nei casi precedenti in cui un presidente della Repubblica si era opposto alla nomina di un ministro c’erano ragioni oggettive, a differenza di questa volta.
Poco dopo anche il segretario della Lega Matteo Salvini ha annunciato che il suo partito manifesterà in "più di mille piazze" durante il fine settimana del 2-3 giugno. Salvini ha detto che la Lega, in quell'occasione, spiegherà "per colpa di chi non siamo al governo".
Nel suo discorso, Luigi Di Maio ha parlato di «notte più buia della democrazia italiana», trascurando con un'iperbole molte altre “notti buie” della democrazia italiana, e ha sostenuto che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia scavalcato «le sue prerogative costituzionali» per non fare andare al governo il Movimento 5 Stelle.
Ha parlato dello spread salito oltre quota 230, sostenendo che se fosse nato il governo «oggi non ci sarebbe stato nessun problema». Ha chiesto ai suoi sostenitori di appendere una bandiera italiana fuori dalla finestra, di scrivere sui social e di partecipare a una manifestazione a Roma per il 2 giugno.
Nel frattempo, è terminato l'incontro Di Maio - Salvini.
In un video pubblicato sulla sua pagina Facebook Di Maio ha chiamato gli elettori del Movimento 5 Stelle a una "mobilitazione" contro la decisione del presidente della Repubblica di non nominare Paolo Savona ministro dell'Economia.
https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/videos/1722040127832526/
Di Maio e Salvini stanno parlando alla Camera, riferiscono le agenzie di stampa. È il primo colloquio tra i due dopo la crisi scoppiata ieri sera.
Riccardo Fraccaro, deputato del Movimento 5 Stelle considerato molto vicino a Di Maio, ha parlato con i giornalisti e ha detto due cose. Il primo: il Movimento 5 Stelle metterà in stato di accusa il presidente della Repubblica anche senza l'appoggio della Lega (qui avevamo spiegato come funziona la mozione; storia lunga in breve: probabimente non andrà da nessuna parte).
Il secondo: ha detto che al momento non esistono discussioni su una potenziale alleanza Lega Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni, uno scenario di cui giornalisti e retroscena parlano da questa mattina, ma che non è ancora stato confermato.
Nel frattempo Lega e alleati di centrodestra stanno già iniziando a discutere sul futuro dell'alleanza (che, come abbiamo scritto poco fa, non promette nulla di buono soprattutto per Forza Italia).
Si è concluso l'incontro tra Cottarelli e la presidente del Senato. Il prossimo passo è la presentazione della lista dei ministri che potrebbe avvenire nelle prossime ore oppure domani.
È probabile che oggi vi siate imbattuti nella bufala secondo cui il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli sarebbe contrario all'euro. Ovviamente non è vero: è tutto spiegato qui.
a parte un tweet ieri sera) e i dirigenti del partito non sembrano avere una linea chiara. ">
Da un lato, il portavoce dei gruppi parlamentari Giorgio Mulé ha annunciato che il partito non voterà la fiducia al governo Cottarelli. Altri dirigenti, come ad esempio Paolo Romani e Renato Brunetta, hanno invece fatto dichiarazioni scettiche e preoccupate sulle possibilità che alle prossime elezioni la Lega si presenti alleata del Movimento 5 Stelle.
Il punto è che le prossime elezioni saranno un grosso problema per il partito di Berlusconi, con i sondaggi in calo e la Lega che sembra a un passo dall'egemonizzare l'intero centrodestra. Se Salvini inasprirà le sue posizioni sull'Europa, per Forza Italia rischia di diventare complesso trovare uno spazio nella coalizione.
Il presidente francese Macron, che sabato aveva telefonato al presidente incaricato Giuseppe Conte, oggi è tornato a parlare di Italia durante una conferenza stampa a Parigi. Macron ha annunciato «amicizia e sostegno al presidente Mattarella, che ha un compito essenziale da svolgere, quello della stabilità istituzionale e democratica del suo Paese».
Qui trovate l'intervento completo di Matteo Renzi.
Nel frattempo le voci informali che escono dal Quirinale fanno sapere che il presidente della Repubblica è rimasto molto stupito dalla richiesta di messa in stato di accusa da parte di Luigi Di Maio, soprattutto dopo che «il colloquio con il leader Luigi Di Maio si era svolto, ieri pomeriggio, in un clima di cordialità».
Renzi poi accusa Salvini di aver usato il caso Savona per andare al voto anticipato.
Mattarella era pronto a firmare la nomina per il Ministero dell'Economia per il braccio destro di Salvini, Giorgetti. Ma la Lega non ha voluto. Savona ha un curriculum diverso dall'identikit del grillo-leghista: banchiere di lungo corso, uomo che ha partecipato ai convegni Bilderberg, esponente della finanza internazionale, professionalmente coinvolto in vicende come Impregilo, il ponte sullo Stretto, il Mose di Venezia. Perché Giorgetti no e Savona sì? Cosa c'è sotto? Salvini ha usato questa vicenda come alibi perchè preferisce fare campagna elettorale sulla pelle degli italiani, ma non vuole governare
A proposito di PD, nel frattempo si è fatto sentire nuovamente l'ex segretario Matteo Renzi che nella sua newsletter scrive che se gli italiani non avessero bocciato la sua riforma della Costituzione il 4 dicembre 2016 tutto questo non sarebbe successo.
«Tutto il caos di questi 85 giorni nasce dal 4 dicembre 2016, dal No al Referendum Costituzionale. Purtroppo sta avvenendo ciò che avevamo pronosticato: Paese più debole, litigi tra coalizioni, ricadute finanziarie. Occorre un sistema più semplice, che garantisca la sera stessa di sapere chi ha vinto. Come per i Sindaci, ma il ballottaggio funziona solo se è previsto per una sola Camera. Spero che finalmente ci sia l'onestà intellettuale di riconoscere che quella riforma non serviva a me: serviva all'Italia»
Il Partito Democratico per ora è l'unico partito che ha annunciato che voterà la fiducia al governo Cottarelli. Il partito si trova in una situazione complessa al momento: privo di un segretario con pieni poteri, in attesa di decidere quando celebrare il congresso e le primarie.
Tra oggi e domani, gli organi del partito si riuniranno per decidere la strategia da adottare. Al momento, la principale possibilità per il partito sembra quella di condurre, la prossima estate, una campagna elettorale basata sulla difesa della moneta unica e del risparmio degli italiani. Al momento il voto sembra che si terrà con molta probabilità a settembre.
Insomma, non sembra che Cottarelli intenda fare consultazioni con i leader delle forze politiche, anche perché è già chiaro che non avrà la maggioranza: tutti i partiti tranne il PD hanno detto che non gli voteranno la fiducia.
Nel frattempo Cottarelli ha incontrato il presidente della Camera Roberto Fico. Alle 15 e 30 è atteso al Senato dove incontrerà la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Cosa pensa Carlo Cottarelli dell'euro? Lo ha spiegato nel suo ultimo libro, I sette peccati capitali dell’economia italiana, uscito per Feltrinelli lo scorso gennaio. È contrario all'uscita dell'Italia dalla moneta unica europea, come ha ribadito oggi, perché secondo lui i vantaggi che ne deriverebbero sono solo teorici, e non si applicano a quello che succederebbe in Italia. Qui c'è la sua spiegazione dei problemi che ne deriverebbero, e le possibili soluzioni alternative ai nostri problemi di crescita, competitività e debito pubblico.
https://www.ilpost.it/2018/05/28/cottarelli-uscita-euro-libro/
Dalle parole di Cottarelli si può dedurre che ci siano ottime possibilità di votare a settembre. Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, più di due terzi del Parlamento, hanno già fatto sapere che non voteranno la fiducia al nuovo governo che quindi, come ha detto Cottarelli, porterà il paese ad elezioni dopo il mese di agosto.
• Cottarelli ha accettato l'incarico di formare il governo e ha detto che presenterà a breve la lista dei ministri
• I compiti del governo, in caso di fiducia, includeranno «l’approvazione della legge di bilancio del 2019», seguita da nuove elezioni a inizio 2019
• In assenza di fiducia, ha spiegato Cottarelli, il governo «si dimetterà immediatamente» e il suo principale compito sarà l’ordinaria amministrazione, per «accompagnare il paese a elezioni dopo agosto»
• Il governo «manterrebbe neutralità completa»: Cottarelli si è impegnato a non candidarsi alle prossime elezioni, e ha detto che chiederà lo stesso ai suoi ministri.
Cottarelli ha sottolineato che il suo sarà un governo "neutrale" nei confronti del procedimento elettorale, un'espressione già usata dal presidente Mattarella per descrive il governo che si sarebbe insediato se non ci fossero stati accordi tra le forze di maggioranza.
Cottarelli ha detto che consegnerà a breve la lista dei ministri.
Cottarelli ha aggiunto che nonostante le preoccupazioni che si sono manifestate in questi giorni sui mercati internazionali, l'economia italiana rimane in crescita e che non ci sono dubbi su quale sarà la collocazione internazionale del paese, che resterà nella moneta unica e nell'Unione Europea.
Cottarelli ha detto che non si candiderà alle prossime elezioni e chiederà a tutti i suoi ministri di prendere lo stesso impegno.
Cottarelli dice che se il suo governo otterrà la fiducia rimarrà in carica fino al 2019 e approverà la legge di stabilità. Se non la otterrà si dimetterà e porterà il paese a elezioni dopo il mese di agosto.
Cottarelli: «Il presidente mi ha incaricato di presentarmi alle camere con un programma che porti il paese a elezioni».
Cottarelli: «Ho accettato di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica».
Sta parlando il presidente incaricato Cottarelli.
Negli ultimi minuti, intanto, lo spread è salito ulteriormente e rapidamente: ora è sopra i 230 punti, cioè il massimo dal novembre del 2013.
Qui la diretta della conferenza stampa del presidente del Consiglio incaricato Cottarelli.
Tra poco Cottarelli dovrebbe parlare ai giornalisti.
Il segretario del Quirinale ha detto che Carlo Cottarelli ha accettato con riserva l'incarico di formare il nuovo governo.
Carlo Cottarelli è una figura che ha spesso ricevuto gli apprezzamenti del M5S. A febbraio, Luigi Di Maio aveva detto per esempio che un suo governo avrebbe applicato in «gran parte» il cosiddetto “piano Cottarelli”, cioè una serie di provvedimenti per la revisione della spesa pubblica che conosciamo parzialmente grazie ad alcune slide pubblicate nel 2014. Di Maio era sembrato quasi possibilista sull'eventualità che Cottarelli potesse essere coinvolto in un eventuale governo del M5S, ma aveva detto che il M5S non avrebbe applicato i tagli alla scuola previsti nel suo piano. Lo stesso Cottarelli lo aveva però smentito, ricordando che non erano previsti dal piano.
Il segretario Maurizio Martina ha annunciato che il PD voterà l'eventuale fiducia al governo Cottareli. Per il momento è l'unico partito ad aver detto di volerlo fare.
Pietro Salvatori dell'Huffington Post ha smentito una notizia che gira sui social, e cioè che nel suo libro Cottarelli avrebbe parlato in termini possibilisti dell'uscita dall'euro. Quella citazione esiste, ma a pagina 147-148 e non a pagina 176, in un capitolo in cui si spiega che l'uscita dall'euro non è l'opzione da perseguire.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10156364427513917&set=a.495926448916.279786.579638916
La posizione del capo politico del Movimento 5 Stelle è comunque particolarmente ambigua. Oggi accusa il presidente della Repubblica di aver violato la costituzione per essersi rifiutato di nominare Savona al ministero dell'Economia. La settimana scorsa diceva che i ministri «li sceglie il presidente della Repubblica».
Giorgio Mulé, portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia, ha detto a Radio Cusano Campus che il suo partito non voterà la fiducia a un eventuale governo Cottarelli.
Un altro costituzionalista non del tutto convinto dalle mosse del presidente Mattarella è Valerio Onida che domenica, quindi prima che Mattarella prendesse le sue decisioni, scriveva: «Non siamo in una Repubblica presidenziale». Il presidente quindi: «Ha il potere di dare consigli e suggerimenti, ma non di decidere da solo o di porre veti “politici” sui ministri. Il modo di ragionare è altro rispetto a quello che suoni: senza la mia firma non si fa nulla».
Carlo Cottarelli è arrivato al Quirinale pochi minuti fa per il suo colloquio con Mattarella.
Quasi tutte le analisi uscite questa mattina sono concordi su un punto: il Movimento 5 Stelle è stato messo nel sacco dalla Lega, che ha preso l'iniziativa in questi giorni e ne è uscito come il partito che ha tratto più vantaggio dalla crisi. Il Movimento 5 Stelle è invece apparso all'inseguimento e diversi giornali oggi pubblicano retroscena in cui i leader del Movimento vengono descritti arrabiati con Salvini per la sua volontà di far crollare l'accordo.
Rispetto a questa mattina, intanto, lo spread è salito da 191,5 punti fino a 207,7, sorprendendo un po' gli osservatori che pensavano che l'avvicinarsi del probabile governo Cottarelli avrebbe rassicurato i mercati.
Questa mattina, intervistato da Radio Capital, il segretario della Lega Matteo Salvini ha detto che se Silvio Berlusconi e Forza Italia sosterranno il probabile governo Cottarelli, oppure se si asterranno, il centrodestra si dividerà. «Mi pare evidente», ha detto Salvini, criticando anche il comunicato diffuso ieri sera da Forza Italia, che diceva di prendere atto «con rispetto» delle decisioni di Mattarella, il cui «primo dovere» è «difendere il risparmio degli italiani». Secondo Salvini, era uguale al comunicato di Renzi.
Una cosa interessante, rispetto alla condizione posta da Salvini per la sopravvivenza del centrodestra unito, è che la stessa cosa non era valsa per la Lega quando aveva deciso di fare l'accordo con il M5S e di sostenere il governo Conte in disaccordo con Forza Italia.
Come funziona la "messa in stato di accusa" a cui il Movimento 5 Stelle vorebbe sottoporre il presidente Mattarella?
https://www.ilpost.it/2018/05/28/messa-stato-accusa-presidente-repubblica/
Il punto comunque è ambiguo e alcuni esperti ritengono che invece Mattarella sia uscito dai poteri che gli competono. Massimo Villone, ad esempio, ha scritto sul Manifesto:
Come costituzionalista difendo il diritto della maggioranza espressa dagli italiani nel voto di entrare con i propri ministri e il proprio indirizzo politico a Palazzo Chigi. Non spetta al presidente Mattarella impedire che ciò accada. Dovrà essere il popolo sovrano, quando lo riterrà, a metterli alla porta.
Ma alla fine Mattarella può fare quel che ha fatto, cioè può mettersi di traverso alla nomina di un ministro indicato dalla maggioranza parlamentare? Secondo la gran parte dei costituzionalisti sì, può farlo.
Il Quirinale fa sapere che Cottarelli sarà ricevuto alle 11 e 30.
Qui intanto trovate un profilo di Carlo Cottarelli, l'economista che dovrebbe ricevere oggi l'incarico di formare il governo.
https://www.ilpost.it/2018/05/27/carlo-cottarelli/
Una parziale eccezione è il commento di Stefano Folli su Repubblica, che, nonostante il suo quotidiano abbia difeso con forza Mattarella, identifica comunque le sue scelte come scelte "politiche": «Altro che notaio. Il nuovo Mattarella emerso da questa crisi drammatica è un uomo che rivendica la sua idea dell’Italia in Europa e non esita perciò a imprimere una curvatura politica alle sue decisioni».
Tra i giornali critici invece ci sono Il Fatto Quotidiano, che titola "Re Sergio fa saltare tutto", Libero, "Mattarella sfascia tutto" e Il Tempo, "Ma allora che votiamo a fare?".
Il direttore di Repubblica, Mario Calabresi definisce Mattarella, nel titolo del suo commento, "Un argine alle spallate". Nel pezzo, scrive: «Sergio Mattarella ha impedito che il governo del cambiamento diventasse il governo della spallata. Se il presidente avesse ceduto, piegandosi a ultimatum e minacce, e si fosse rimangiato la sua unica obiezione, sarebbe andato in pezzi l’equilibrio tra i poteri dello Stato. Non ci sarebbe stato più alcun argine alle forzature e all'arroganza».
I direttori dei principali quotidiani oggi si sono tutti schierati con il presidente Mattarella.
Il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, scrive in un commento dal titolo "Una sfida irresponsabile": «I due vincitori del 4 marzo, Movimento Cinque Stelle e Lega, non possono accusare che se stessi per il fallimento».
E continua: «La sensazione è che, invece di ragionare seriamente sulla formazione del governo, Matteo Salvini, e in scia anche Luigi Di Maio, fossero impegnati a preparare la nuova campagna elettorale, a creare l’occasione per sfilarsi da un accordo fragile e rischioso, pieno di promesse impossibili».
Il famoso spread intanto è in calo ed è sceso sotto i 190 punti base.
Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini è il più attivo di tutti e questa mattina ha già rilasciato un'intervista telefonica al giornalista Massimo Giannini su Radio Capital.
• Ha detto che per il momento non ha ancora deciso se appoggiare la decisione del Movimento 5 Stelle di mettere in stato d'accusa il presidente
• Che potrebbe correre con il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni
• Che non voterà la fiducia al governo Cottarelli
• Che né lui né Savona volevano davvero uscire dall'euro
• Che adesso c'è il tempo di discutere una nuova legge elettorale
Buongiorno! La mattina comincia con l'attesa di Cottarelli al Quirinale e con le numerose reazioni a quello che è accaduto ieri sera.