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  • Giovedì 10 maggio 2018

Israele ha colpito decine di obiettivi in Siria

In risposta a un attacco iraniano compiuto con una ventina di missili contro le Alture del Golan, al confine tra Israele e Siria

Missili della difesa anti-aerea siriana durante l'attacco israeliano contro obiettivi iraniani in Siria, vicino alla capitale Damasco (EPA/YOUSSEF BADAWI - via ANSA)
Missili della difesa anti-aerea siriana durante l'attacco israeliano contro obiettivi iraniani in Siria, vicino alla capitale Damasco (EPA/YOUSSEF BADAWI - via ANSA)

Secondo l’esercito israeliano, nelle prime ore di giovedì le forze militari iraniane di base in Siria hanno lanciato circa 20 missili contro le Alture del Golan, territorio occupato da Israele dalla guerra del 1967 ma rivendicato dalla Siria. L’esercito israeliano ha detto di aver intercettato quasi tutti i missili iraniani, nessuno dei quali sembra avere raggiunto il territorio israeliano. Israele ha poi risposto al bombardamento, con un’intensità che non si vedeva da moltissimo tempo: ha attaccato decine di obiettivi militari in Siria, tra cui cinque batterie anti-aeree siriane e depositi di armi e munizioni. Secondo molti analisti, la risposta di Israele è stata completamente sproporzionata rispetto all’attacco subìto.

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L’Iran per ora non ha commentato l’attacco, di cui ha parlato solo l’esercito israeliano: se ne venisse confermata l’attribuzione, sarebbe il primo attacco missilistico dell’Iran contro l’esercito israeliano e un nuovo preoccupante segnale della crescente tensione tra i due paesi. L’impressione di diversi analisti è che l’attacco iraniano sia stato compiuto per ritorsione contro il bombardamento israeliano dello scorso 9 aprile contro la base aerea siriana T-4, nel quale erano stati uccisi sette iraniani.

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Sembra che Israele, che prima di attaccare aveva avvisato il governo siriano e la Russia, abbia voluto mandare un messaggio ai leader dell’Iran: ogni attacco contro il territorio israeliano comporterà una ritorsione ancora più estesa e violenta contro le postazioni iraniane in Siria. Il ministro della Difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha detto: «Spero di aver chiuso questo capitolo e che tutti abbiano ricevuto il messaggio».

L’Iran sta provando da tempo ad aumentare la sua influenza in Siria (e non solo in Siria) e ha inviato uomini e mezzi per sostenere il regime di Bashar al Assad, suo alleato. La preoccupazione di Israele, ha scritto l’analista Michael Horowitz, è che l’Iran possa trasformare un pezzo del sud della Siria in una specie di “nuovo Libano meridionale”, cioè un’area controllata dall’Iran o dai suoi alleati e usata per lanciare attacchi contro Israele. Il governo israeliano ha già detto di non ritenere accettabile una situazione del genere e ha aggiunto che agirà militarmente per evitare che si verifichi.

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