È morto Vittorio Taviani

Aveva 88 anni e insieme al fratello Paolo fu tra i più importanti registi italiani, ricordato per film come “Padre padrone” e “La Notte di San Lorenzo”

Vittorio Taviani, il 17 maggio 2015, al Festival del cinema di Cannes, in Francia (ANSA/EPA/GUILLAUME HORCAJUELO)
Vittorio Taviani, il 17 maggio 2015, al Festival del cinema di Cannes, in Francia (ANSA/EPA/GUILLAUME HORCAJUELO)

È morto a 88 anni Vittorio Taviani, che insieme al fratello Paolo fu tra i più importanti e apprezzati registi italiani della seconda metà del Novecento. La notizia è stata confermata all’Ansa dalla figlia. Taviani era malato da tempo. La coppia dei “fratelli Taviani”, come erano conosciuti, diresse i suoi film più famosi tra gli anni Settanta e Ottanta, ottenendo un gran successo di critica per come univano eleganza stilistica e impegno civile. Il più conosciuto è probabilmente Padre Padrone, che nel 1977 vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes: racconta la storia di un giovane pastore che si ribella al padre dispotico, nella Sardegna degli anni Quaranta.

I fratelli Paolo (a sinistra) e Vittorio Taviani (a destra) al Quirinale, il 18 aprile 2016 (ANSA/ ETTORE FERRARI)

Vittorio Taviani era nato nel 1929 a San Miniato, in provincia di Pisa, e insieme al fratello frequentò l’università di Pisa: non la finirono, preferendo dedicarsi al cinema. La loro prima esperienza fu il cortometraggio San Miniato, luglio ’44, narrato da Cesare Zavattini e nel quale raccontarono l’omonimo eccidio compiuto dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Dopo alcuni altri documentari, diressero il loro primo film nel 1962, quando insieme al regista pisano Valentino Orfini raccontarono la storia del sindacalista ucciso dalla mafia Salvatore Carnevale in Un uomo da bruciare. Il primo film che diressero da soli fu I sovversivi, uscito nel 1967 e che raccontava il Partito Comunista dopo la morte di Palmiro Togliatti.

I fratelli Taviani cominciarono a distinguersi alla fine degli anni Sessanta per la capacità di trattare temi di impegno civile e politico con una grande attenzione per la ricerca formale, reinterpretando in modo personale la tradizione del neorealismo italiano. Uno dei loro film più amati, San Michele aveva un gallo, uscì nel 1972: era basato sul racconto Il divino e l’umano di Lev Tolstoj, raccontando di un anarchico italiano che tenta una rivoluzione in Umbria nel 1870. Nel 1974 raccontarono l’Italia durante la Restaurazione in Allonsanfàn, con protagonisti Marcello Mastroianni e Lea Massari.

Il successo internazionale arrivò con Padre Padrone, a cui seguì nel 1982 La notte di San Lorenzo, racconta l’episodio della strage nel Duomo di San Miniato, compiuta dall’esercito americano (ed inizialmente attribuita a quello tedesco) durante la Seconda guerra mondiale, con uno stile che è stato descritto come “realismo magico”. Altri famosi film dei fratelli Taviani degli anni Ottanta furono Kaos (1982) e Good Morning, Babilonia (1987).

I fratelli Taviani continuarono a dirigere film nei decenni successivi, seppur con una frequenza ridotta. Dopo alcuni film che ottennero poco successo, nel 2007 raccontarono il genocidio degli armeni in La masseria delle allodole. Nel 2012, i fratelli Taviani ottennero l’ultimo grande successo vincendo l’Orso d’oro al Festival di Berlino con Cesare deve morire, che racconta la messa in scena della tragedia di Shakespeare Giulio Cesare nel carcere di Rebibbia.