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  • Domenica 15 aprile 2018

Le proteste contro Orbán in Ungheria

A Budapest migliaia di persone hanno contestato il risultato elettorale della settimana scorsa, chiedendo un'opposizione unita

La manifestazione contro la vittoria elettorale di Viktor Orbán, il 14 aprile 2018, a Budapest (Laszlo Balogh/Getty Images)
La manifestazione contro la vittoria elettorale di Viktor Orbán, il 14 aprile 2018, a Budapest (Laszlo Balogh/Getty Images)

Sabato a Budapest, in Ungheria, migliaia di persone hanno protestato contro la vittoria del primo ministro Viktor Orbán alle elezioni di domenica scorsa. Lo scopo della manifestazione, organizzata attraverso Facebook e chiamata «Noi siamo la maggioranza», era chiedere un riconteggio delle schede elettorali, maggiore libertà di stampa (molto limitata da Orbán in questi anni), una nuova legge elettorale e una migliore collaborazione tra le forze di opposizione, che non erano riuscite a proporre un fronte unito contro la destra durante la campagna elettorale.

Il partito conservatore e populista di Orbán Fidesz ha ottenuto il 49,5 per cento dei voti alle elezioni, aggiudicandosi i due terzi dei seggi del Parlamento necessari a modificare la Costituzione. Secondo gli osservatori internazionali dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) non ci sono state violazioni dei diritti umani nelle operazioni di voto ma per una serie di fattori, primo tra tutti il fatto che la TV statale non era imparziale, i partiti di opposizione sono stati sfavoriti nella campagna elettorale.

La maggior parte dei 91 collegi uninominali in cui i candidati di Fidesz hanno vinto (in totale i collegi sono 106) si trovano in aree rurali; a Budapest i candidati dell’opposizione di sinistra hanno ottenuto la maggioranza dei voti in due terzi dei collegi. Secondo un sondaggio del think tank Median le differenze di voto tra gli elettori sono state anche una questione di età: Orbán è andato forte soprattutto tra gli elettori con più di 50 anni.

Molte delle persone che hanno partecipato alla manifestazione sventolavano bandiere ungheresi ed europee. Hanno partecipato alla manifestazione anche i maggiori partiti di opposizione: i Socialisti e Jobbik, il partito di estrema destra che ultimamente ha preso posizioni più centriste e ha ottenuto circa il 20 per cento alle elezioni di domenica scorsa. Nonostante la presenza di molti poliziotti in tenuta antisommossa non ci sono stati scontri con i manifestanti: la protesta è rimasta pacifica. Dato che la partecipazione alla manifestazione è stata ampia, gli organizzatori ne hanno indetta una seconda per il prossimo finesettimana.