Il calendario delle consultazioni

Quando inizierà e quanto durerà la fase in cui il presidente della Repubblica incontra i partiti per decidere a chi affidare il governo

Nella Loggia d'Onore del Quirinale durante le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 9 dicembre 2016 (ANSA/GIUSEPPE LAMI)
Nella Loggia d'Onore del Quirinale durante le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 9 dicembre 2016 (ANSA/GIUSEPPE LAMI)

Le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella cominceranno mercoledì 4 aprile. Il capo dello stato accoglierà le delegazioni dei vari partiti e chiederà loro se e con chi sono disposti a fare un governo. È quel momento in cui tutti i telegiornali e i programmi politici si collegano con il Quirinale e riprendono una porta, di solito chiusa, con ai lati due corazzieri; dalla porta escono i capi delegazione dei vari partiti, che riferiscono degli incontri durante una breve conferenza stampa.

È un evento che probabilmente ricordiamo tutti, anche perché avviene abbastanza spesso: l’ultima volta è stato nel dicembre 2016 e ha preceduto la nascita del governo Gentiloni. Le consultazioni della settimana prossima si svolgeranno così:

4 aprile
Ore 10 e 30, Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato
Ore 11 e 30, Roberto Fico, presidente della Camera
Ore 12 e 30, Giorgio Napolitano, presidente emerito
Ore 16, Gruppo per le autonomie
Ore 16 e 45, Gruppo misto al Senato
Ore 17 e 30, Gruppo misto alla Camera
Ore 18 e 30, Fratelli d’Italia

5 aprile
Ore 10, Partito Democratico
Ore 11, Forza Italia
Ore 12, Lega
Ore 16 e 30, Movimento 5 Stelle

Le consultazioni si tengono nello Studio alla Vetrata, l’ufficio di rappresentanza dove il presidente della Repubblica incontra gli altri capi di stato; il lavoro quotidiano del capo dello stato, invece, si svolge di solito nello Studio alla Palazzina, dall’altra parte dell’edificio.

Roma, Italia

Guido Crosetto, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia mostrano le proprie tessere elettorali dopo le consultazioni con il presidente della Repubblica Napolitano nel marzo 2013
(Roberto Monaldo / LaPresse)

Le consultazioni vengono fatte da decenni, sono una prassi consolidata, ma in realtà non sono regolate dalla legge o dalla Costituzione. Per tradizione cominciano dai gruppi parlamentari più piccoli e si concludono con il partito che ha la rappresentanza più numerosa. Il centrodestra ha deciso di partecipare diviso, quindi l’ultimo incontro, quello con il partito più numeroso, sarà con il Movimento 5 Stelle.

Al termine delle consultazioni il presidente della Repubblica può decidere di affidare l’incarico di formare il governo a una delle personalità che gli sono state indicate, oppure può affidare un “pre-incarico”, come accadde al segretario del PD Pier Luigi Bersani nel 2013. È una pratica non codificata dalla legge che serve per dare al possibile presidente del Consiglio ulteriore tempo per verificare se sia possibile formare una maggioranza.

Non è ancora chiaro come andranno le consultazioni e cosa diranno le varie delegazioni. Per il momento, le distanze tra Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e PD sembrano molto ampie, ma nei prossimi giorni ci saranno nuove trattative. Diversi esperti e giornalisti scrivono in questi giorni che, con ogni probabilità, per arrivare alla formazione di un governo sarà necessario un secondo giro di consultazioni.