In Spagna bruciare la foto del Re e della Regina non è reato, dice la Corte europea

Il re Juan Carlos I e la regina Sofia a Bucarest, nel 2017 (Albert Nieboer/picture-alliance/dpa/AP Images)
Il re Juan Carlos I e la regina Sofia a Bucarest, nel 2017 (Albert Nieboer/picture-alliance/dpa/AP Images)

La Corte europea dei diritti dell’uomo, tribunale con sede a Strasburgo che non c’entra con l’Unione Europea, ha detto che la Spagna non avrebbe dovuto condannare due persone catalane per avere bruciato una fotografia del Re e della Regina spagnoli. Secondo la Corte, infatti, quest’azione non sarebbe da considerare «incitamento all’odio o violenza», come stabilito dal tribunale spagnolo, ma rientrerebbe nelle libertà fondamentali di espressione e di critica politica riconosciute a ciascun individuo. La sentenza della Corte europea, a cui i giudici sono arrivati con un voto all’unanimità, è vincolante e quindi la Spagna è ora costretta a rivedere la sua decisione contro i due cittadini catalani.

Il caso discusso dalla Corte risale al 2007, quando i due cittadini catalani Enric Stern e Jaume Roura, entrambi indipendentisti, bruciarono la fotografia in questione durante una visita di re Juan Carlos I a Girona, in Catalogna. I due furono condannati inizialmente a 15 mesi di carcere per insulto alla monarchia, poi la condanna fu cambiata e ridotta al pagamento di una multa di 2.700 euro ciascuno. La sentenza della Corte è arrivata dopo mesi di grave crisi politica tra stato spagnolo e governo indipendentista catalano, durante i quali gli indipendentisti catalani hanno accusato in diverse occasioni il governo spagnolo di limitare la loro libertà di espressione.