In Siria diverse donne sono state sfruttate sessualmente da operatori umanitari in cambio di aiuti, scrive BBC

Una donna cammina ad Afrin, 5 febbraio 2018. 
(DELIL SOULEIMAN/AFP/Getty Images)
Una donna cammina ad Afrin, 5 febbraio 2018. (DELIL SOULEIMAN/AFP/Getty Images)

BBC News ha scritto di avere saputo che in Siria si sono verificati diversi casi di donne sfruttate sessualmente da uomini impiegati in lavori umanitari, in particolare che consegnano aiuti a nome dell’ONU e di alcune organizzazioni benefiche internazionali. L’ONU ha detto di non saperne niente.

Fonti umanitarie hanno detto però a BBC che lo sfruttamento è così diffuso che diverse donne siriane hanno cominciato a rifiutarsi di andare nei centri di distribuzione per evitare le violenze. Hanno aggiunto che alcune agenzie umanitarie stanno tollerando lo sfruttamento perché l’utilizzo di operatori terzi e di funzionari locali è l’unico modo per far arrivare gli aiuti in alcune delle zone più pericolose della Siria, dove il personale internazionale non riesce ad entrare. Le donne sole, come le vedove o le divorziate, e le donne sfollate all’interno del paese sono considerate i soggetti più vulnerabili.

La questione dello sfruttamento sessuale era stato segnalato per la prima volta tre anni fa da una consulente umanitaria che aveva raccolto le testimonianze e le accuse di un gruppo di donne siriane in un campo profughi in Giordania. Nonostante gli avvertimenti e due relazioni diverse, però, le violenze non sembrano essersi fermate. BBC ha scritto: «da qualche parte è stata presa una decisione per la quale va bene che i corpi delle donne continuino ad essere usati, violati, abusati in cambio di un aiuto per un gruppo più numeroso di persone».